
Marghine: itinerario Borore, Dualchi e Noragugume

Qualche giorno fa ci siamo avventurati alla scoperta di siti archeologici poco conosciuti: abbiamo così (quasi inconsapevolmente) definito un itinerario che vi vogliamo proporre in questo post e che vi porterà nel cuore del Marghine, una regione storica della Sardegna.
I luoghi del nostro itinerario nel Marghine.
Iniziamo col dire che ci troviamo al centro della Sardegna, in provincia di Nuoro, in un’area posta al di fuori dei normali percorsi turistici me che, come spesso accade, ha da offrire tante ricchezze (culturali, storiche, paesaggistiche, gastronomiche) a chi ha la voglia e la pazienza di conoscerla.
La nostra breve escursione ci ha portato in tre piccoli centri abitati molto caratteristici (noi non li conoscevamo): Borore, Dualchi e Noragugume.
1. Borore.
La prima tappa del nostro itinerario nel Marghine è stata Borore: un piccolo paese circondato da numerosi siti archeologici, preziosa testimonianza di quanto questi luoghi siano stati abitati sin dalla preistoria.
Una visita a Borore non può non tener conto di un’escursione nelle campagne circostanti, dove sorge la maggior parte di questi siti: munitevi quindi di scarpe comode! 😉
Appena fuori dall’abitato infatti si possono visitare numerosi nuraghi e tombe dei giganti, la più famosa delle quali (e una delle più celebri di tutta l’isola) è sicuramente la “Tomba dei Giganti di Imbertighe”, di cui ancora oggi si possono ammirare (nonostante l’erba alta) la bellissima stele centrale e parte dell’esedra (il semicerchio in pietra che fiancheggiava la stele). Dando le spalle alla Tomba, di fronte a voi, avrete modo di vedere quel che resta dell’omonimo nuraghe.

Proseguendo il nostro tour per le campagne di Borore siamo stati (questa volta però ci siamo fermati sulla strada asfaltata perché il terreno fangoso ci ha impedito l’accesso all’area circostante il monumento) al Nuraghe Toscono. Sebbene da lontano, siamo riusciti comunque ad ammirare la sua struttura tronco-conica costituita da grossi massi in basalto.
Vicino a questo Nuraghe si trova un altro sito archeologico ovvero la Tomba dei Giganti di Santu Bainzu, anche questa ben visibile dalla strada (anche qui le condizioni del terreno non ci hanno permesso di avvicinarci come avremmo voluto).
Il nostro tuor per monumenti archeologici ci ha poi condotto all’interno del paese, dove abbiamo visitato un sito molto particolare: il Nuraghe “Duos Nuraghes” (due Nuraghi), che come suggerisce il nome è caratterizzato dalla presenza di due distinti nuraghi nel raggio di pochi metri. In quest’area inoltre sono stati rinvenuti alcuni vinaccioli, risalenti a diverse epoche (compresa quella nuragica) e tutti riconducibili alla varietà “Cannonau”, che dimostrano come in Sardegna si coltivasse la vite già in tempi molto antichi.
Una volta in paese, consigliamo una passeggiatina per le vie del centro storico. Troverete sicuramente degli angolini molto carini, impreziositi da bellissimi murales. Sempre all’interno di Borore consigliamo una visita alle rovine di Santa Maria degli Angeli, meglio conosciuta come Sa Cresia Ezza (la vecchia chiesa). Di questa chiesa attualmente rimane solo il rudere della torre campanaria, ma tutta l’area negli anni scorsi è stata oggetto di una campagna di scavo che ha riportato alla luce alcune delle sepolture dell’antico cimitero.
Se siete golosi e amanti delle produzioni locali (come noi), vi consigliamo di passare nel laboratorio artigianale “I dolci di Borore”. Noi abbiamo assaggiato i dolci e ci sono piaciuti così tanto da avergli dedicato un post.

Consigli di viaggio. A Borore abbiamo pranzato al ristorante “Le Cupole”, proprio all’ingresso del paese e ci siamo trovati molto bene. Oltre al buon cibo, segnaliamo che il locale è circondato da un bel giardino, ideale per i più piccoli. Nota da mamma: il bagno è abbastanza grande da permette il “cambio pannolino” sul passeggino.
2. Dualchi.
La seconda tappa del nostro itinerario nel Marghine è stato il paese di Dualchi.
Qui è d’obbligo una passeggiata a piedi (e in passeggino) per poter ammirare da vicino i colorati murales che decorano diversi angoli del paese e raccontano scene di vita quotidiana. A noi è piaciuto tanto quello raffigurante una serie di anziani seduti su una panchina che dà sulla piazza San Sebastiano. Sarà che da noi è così comune trovare gruppi di anziani seduti in piazza, all’ombra di un albero, e intenti a chiacchierare, stando sempre ben attenti a quanto avviene intorno a loro.
Durante la nostra passeggiata pomeridiana a Dualchi abbiamo potuto vedere (ma solo dall’esterno) la piccola chiesa della Beata Vergine d’Itria (primi del XVII secolo), affiancata da un campanile a vela (risalente al XVIII secolo) con sulla sommità un curioso crocifisso antropomorfo, detto comunemente “s’angelu” (l’angelo). Siamo anche stati a vedere la chiesa di Sant’Antonio (XVI secolo), interamente costruita in basalto così come l’antistante edificio dove aveva sede il vecchio Municipio.

Infine siamo andati alla chiesa di San Leonardo, circondata da un bel parco ombreggiato e da un piccolo parco giochi. La chiesa, costruita in stile gotico spagnolo, risale al XVI secolo ma è stata costruita sui ruderi di un luogo di culto del XII secolo. Già a partire dal XVIII secolo la chiesa e l’area antistante erano adibite a luogo di sepoltura. Esisteva un vero e proprio tariffario per i fedeli, secondo il quale la navata centrale era stata suddivisa in diversi settori. Più si pagava più si veniva sepolti vicino all’altare. I bambini venivano seppelliti nella zona del fonte battesimale, mentre i sacerdoti nel presbiterio. Chi non poteva pagare trovava eterna dimora nel vecchio cimitero, le cui rovine si trovano ancora oggi sul fianco destro della chiesa.
3. Noragugume.
L’ultima tappa della giornata trascorsa nel Marghine è stato il paese di Noragugume, un nome che sembra quasi uno scioglilingua (secondo alcuni deriverebbe da un nuraghe a forma di pentola) e solo per questo merita una visita.
Una volta in paese ci siamo diretti subito in centro dove abbiamo potuto constatare una curiosa particolarità: nel raggio di pochi metri si trovano ben tre chiese, di epoche e stili diversi. La più antica è la chiesa di Santa Croce, risalente al XVI secolo. La seconda, in ordine di tempo, è quella dedicata alla Beata Vergine d’Itria (XVII secolo), di impianto gotico-catalano. Di questa chiesa va segnalato il bel portale in trachite rossa posizionato nella facciata rettangolare. Sul fianco destro si apre un piccolo portale che nell’architrave porta incisa la data 1623. La terza chiesa, dedicata a San Giacomo Apostolo, è la più recente, risale al 1960, ed è la parrocchiale del paese.

Con la visita al piccolo centro di Noragugume finisce il nostro itinerario alla scoperta di quest’angolo del Marghine. Che dite, vi abbiamo incuriositi? 🙂
Presto arriveranno altre escursioni che ci permetteranno di conoscere meglio l’interno della Sardegna.
Vi suggeriamo altri itinerari proprio qui! Buona lettura! 🙂


2 Comments
Davide
Splendido articolo, anche se mi dispiace che non abbiate potuto apprezzare a pieno l’enorme patrimonio di Dualchi. Infatti pur essendo un piccolo paese all’interno del suo territorio sono custoditi sin troppo gelosamente almeno 19 siti archeologici, una bellissima chiesa campestre, un vecchio frantoio e un vecchio mulino… V’invito quindi a riscoprirci, magari in una bella giornata d’estate… sarà mio immenso piacere farvi visitare alcuni dei siti più interessanti della nostra terra…
bimboins
Davide ritorneremo sicuramente a visitare Dualchi. Siamo proprio curiosi di conoscere meglio questo paese e il suo territorio! A presto!