
Santa Maria di Mesumundu: la chiesa medievale dalla forma circolare!
Ormai conoscete bene la mia passione per il Medioevo, e in particolare per il Medioevo sardo.
Mi piace andare in giro alla scoperta delle testimonianze di questo periodo così peculiare, soprattutto in Sardegna, e farle conoscere a Michele (e a voi).
In questo post vi voglio parlare di una chiesa molto originale: Santa Maria di Mesumundu.
Oggi costituisce una piccola (ma preziosa) testimonianza del nostro passato, un sito pressoché sconosciuto e dimenticato nelle campagne di Siligo, in provincia di Sassari. Un tempo però fu un importante monastero benedettino e ancora prima una chiesa bizantina, e ancora prima un centro termale di epoca romana.
Mi sa che vi ho incuriosito! 😁
E allora scopriamo insieme la piccola chiesa di Santa Maria di Mesumundu!
Santa Maria di Mesumundu: storia di una chiesa molto particolare.
Vendendola sul ciglio della strada che collega Siligo ad Ardara, ciò che colpisce immediatamente il visitatore è la sua curiosa forma circolare.
Non è facile trovare edifici sacri di questa forma…
In realtà in Sardegna non è l’unico caso e ogni volta questa particolarità è legata alla storia dell’edificio.
E Santa Maria di Mesumundu non fa eccezione…

Una storia antichissima.
Inizio con dirvi che Santa Maria di Mesumundu è una delle chiese più antiche della Sardegna.
La sua costruzione infatti risale al VI secolo d.C., quando l’isola era sotto il diretto controllo dell’impero di Bisanzio.
E’ dunque una preziosa testimonianza di architettura bizantina in Sardegna e di questo particolare periodo della nostra storia, il cui sviluppo ha portato alla nascita dei Giudicati (dovrò scrivere qualche post per parlar meglio della Sardegna medievale).
L’origine della sua particolare forma è però ancora più antica. Per essere precisi risale all’epoca della dominazione romana, quando in questo luogo era presente un impianto termale, di cui ancora oggi si può ammirare qualche traccia.
Quando i bizantini trasformarono le terme in luogo di culto procedettero anche al ripristino di parte dell’antico acquedotto romano, di cui resta un frammento all’esterno della chiesa.
Questa soluzione fu adottata per permettere alle acque della sorgente termale di convogliare all’interno della chiesa.
Ma la storia di questa originale chiesa non termina con la fine della dominazione bizantina, tutt’altro…
Nel corso dell’XI secolo l’edificio venne donato da Barisone I, giudice di Torres, ai monaci benedettini che, preso possesso della struttura e dei terreni limitrofi, vi fondarono un monastero.
E’ proprio ai benedettini che si deve la costruzione di un’abside orientata a est e il nuovo ingresso a ovest, abbellito dalla presenza di un vestibolo, abolito durante i restauri del 1934 (e li chiamano restauri).
Questo tipo di orientamento dell’edificio rispettava i dettami del rito occidentale, definiti a seguito del Grande Scisma del 1054.
La chiesta fu officiata sino al 1700, poi venne abbandonata e nel corso del XX secolo è stata più volte oggetto di campagne di scavo.
La nostra esperienza di visita.
La nostra visita a questo sito risale ormai a qualche tempo fa, ma la ricordo abbastanza bene!
Era una piovosa giornata di Febbraio e Michele, sotto l’influsso malefico di Peppa Pig, si è molto divertito a saltare sulle pozzanghere. Con le conseguenze che potete immaginare!😱
Il risultato, oltre a numerose lavatrici, è stata un’esperienza di visita molto divertente, sia per Michele che per me!
Abbiamo ispezionato la chiesa (solo dall’esterno) e le rovine del monastero e delle terme!
Ah… oltre alla storia di questo luogo, abbiamo scoperto che la pioggia dà alla terra un profumo buonissimo, che a Michele è piaciuto proprio tanto!

Visitare Santa Maria di Mesumundu insieme ai bambini.
Se vi state chiedendo perché visitare questa chiesa con i bambini, vi rispondo subito.
In primis perché si trova in un luogo isolato, in aperta campagna, ed è quindi adatta a rispettare quei requisiti di distanza sociale a cui lentamente ci stiamo abituando. (ho rivisto questo post nella cosiddetta #fase2)
Inoltre la particolare forma e la storia di quest’edificio incuriosiranno sicuramente i piccoli visitatori, che avranno tante domande da fare sulla sua “rotondità” così inusuale.
Le rovine del monastero e dell’antico impianto termale saranno fonte inesauribile di storie e avventure.
Da non sottovalutare il fatto che la visita a questa chiesa permetterà ai più grandicelli di imparare (o ripassare) la storia in modo divertente.
Informazioni pratiche.
La chiesa di Santa Maria di Mesumundu si trova nelle campagne di Siligo, il piccolo paese della provincia di Sassari che ha dato i natali alla cantante Maria Carta (per saperne di più cliccate qui).
Raggiungerlo è molto facile, anche perché l’edificio si trova in prossimità della strada che collega il paese al vicino centro di Ardara, dove potrete ammirare una delle chiese più importanti del Medioevo sardo (cliccate qua per maggiori dettagli).
Normalmente la chiesa è chiusa, per cui potrete visitare solo l’esterno con le rovine, accessibile liberamente.
Se desiderate visitare anche l’interno, vi consiglio di provare a contattare il Comune di Siligo (trovate il link cliccando qui).

Concludendo…
Ho ripreso in mano questo post un po’ datato perché credo che Santa Maria di Mesumundu rientri benissimo nel mio progetto di “Vacanze a… distanza sociale” (se non sapete di cosa si tratta è perché non seguite le mie “stories” su Instagram e quindi dovete porre subito rimedio a questa grave mancanza). 😉
Si tratta infatti di un sito interessante che, per sua stessa natura, può garantire quel distanziamento necessario dopo l’emergenza Coronavirus.
Sono curiosa di sapere se conoscevate questo sito… e se ci siete mai stat*!
Vi aspetto nei commenti! 😊
E poi, come sempre, vi invito a seguirmi su Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest.
Al prossimo post! 😘

