
Santa Maria Angiargia: tra sacro, storia e leggenda.
Spesso vi diciamo che la Sardegna custodisce luoghi speciali, che per la loro storia e bellezza si ammantano di un’aurea quasi magica.
Luoghi in cui il tempo non sembra trascorrere.
Posti in cui passato e presente si incontrano e convivono.
Santa Maria Angiargia è sicuramente uno di questi!
Un bosco in cui, oltre al profumo dei fiori, si respira un’atmosfera molto particolare dove sacro, pagano, storia e leggenda si fondono alla perfezione.
Noi abbiamo scoperto questo luogo in occasione della nostra escursione a Collinas e ci è piaciuto così tanto che vogliamo raccontarvelo!

Il bosco sacro di Santa Maria Angiargia.
Santa Maria Angiargia è un luogo sacro da sempre.
Gli abitanti di Collinas e di tutto il territorio lo sanno bene e continuano a rispettarlo.
Sicuramente negli ultimi anni (con l’arrivo della modernità avrebbe detto mia nonna) il vincolo, quasi superstizioso, che legava questa comunità al bosco si è un po’ allentato, ma non è mai venuto meno il profondo rispetto che queste persone provano nei confronti del luogo.
Vi è un tacito accordo tra tutti gli abitanti della zona: mai e poi mai si deve recare alcun danno al bosco!
Tutti mantengono fede a questo patto.
In effetti l’area è recintata ma non chiusa al pubblico.
La recinzione infatti serve solo a delimitare i confini del bosco, all’interno dei quali va tenuto un particolare comportamento.
Ci ha colpito ad esempio l’usanza secondo cui niente di quello che si trova nel bosco può oltrepassare il recinto: nemmeno un ramoscello o un fiore.
Tutto quello che appartiene al bosco deve restare nel bosco!

Tra storia e leggenda…
Come ogni luogo sacro che si rispetti anche Santa Maria Angiargia può vantare la sua bella dote di leggende.
La tradizione vuole che tanto tempo fa, in una località non molto distante dal bosco, la ruota del carro di un contadino rimase incagliata in un fosso.
Solo dopo numerosi tentativi, e l’intervento di un gruppo di persone, si riuscì a levarla da lì.
Una volta liberato il fosso i presenti fecero una scoperta sorprendente: al suo interno infatti rinvennero la statua di una figura dalle forme femminili che immediatamente venne identificata con la Vergine Maria.
Gli abitanti di Collinas non riuscirono a portare la statua in paese perché i buoi si rifiutavano di lasciare il bosco.
Interpretato questo fatto come volere divino, da quel momento il luogo venne consacrato al culto della Madonna o meglio della Madonna Bambina, come testimonia lo stesso appellativo di Angiargia.
In effetti ancora oggi all’interno del recinto è ospitata una chiesa, dedicata appunto a Santa Maria Angiargia.
Tutto il bosco inoltre è teatro di un’allegra festa campestre che si celebra il 7/879 settembre di ogni anno, proprio in occasione della Natività di Maria (8 settembre).
Gli abitanti di tutto il territorio arrivano per rendere omaggio alla Madonna in quella che è la festa più importante del borgo di Collinas.
Sempre secondo la tradizione, successivamente alla scoperta della statua sacra, all’interno del bosco venne edificato un monastero benedettino, di cui però non rimane alcuna testimonianza.
Quello che invece è certo è che il bosco è stato frequentato sin dall’antichità, come ben dimostrano le rovine di una muraglia di epoca romana e i resti di un impianto termale, risalente sempre allo stesso periodo.
A pochi metri dal recinto infatti sorge una piccolissima e isolata costruzione, talmente anonima che nessun passante può immaginare cosa custodisce al suo interno.
Una volta aperta la porticina, ci si trova di fronte a quel che resta dell’impianto termale di epoca romana.
Per la precisione rimane solo il frigidarium, la sezione delle terme dove venivano effettuati i bagni in acqua fredda.
Nonostante sia una minima parte di quello che doveva essere l’antico stabilimento, vi assicuriamo che merita una visita!
Perché visitarlo con i bambini.
Perché è un luogo stupendo per trascorrere ore all’aria aperta.
Il recinto lo rende anche molto sicuro e il prato è ideale per lo svolgimento di giochi e attività.
Vi potrete concedere delle passeggiate rilassanti, respirando i profumi della nostra campagna, e sarà un’occasione fantastica per avvicinare i bambini alla natura.

Michele ad esempio ha imparato tantissime cose:
- la palla non palleggia sul prato (era molto contrariato da questo fatto);
- l’erba è verde e umida;
- i fiori hanno i petali, sono colorati e profumano.
- le mucche bevono l’acqua e nei loro bicchieri ci si può fare il bagno (durante la nostra passeggiata abbiamo incontrato un abbeveratoio ed è stato molto rischioso) 😉
- agli uccellini piace cantare e saltare di ramo in ramo.
Le rovine romane poi li avvicineranno alla storia e faranno capire loro che ogni luogo va rispettato perché custode di un passato che è anche il loro.
Ma ricordate: nulla può uscire dal recinto del bosco sacro! 🙂
Informazioni pratiche.
Il Bosco Sacro di Santa Maria Angiargia si trova nel territorio di Collinas, a qualche Km dall’abitato, inserito in un contesto paesaggistico molto bello tra gli altipiani e le colline che caratterizzano la Marmilla.
Una volta arrivati troverete una recinzione e un cancello.
Nessun problema: il cancello è aperto, bisogna solamente scostarlo un po’.
Le auto devono rimanere al di fuori della recinzione; si tratta pur sempre di un luogo sacro.
Siete mai stati in questo bosco?
Vi va di raccontarci la vostra esperienza o di suggerirci qualche luogo particolare? 🙂


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