
Samassi e la sua Sagra del Carciofo.
Domenica scorsa siamo stati a Samassi per trascorrere una giornata all’insegna della Sagra del Carciofo. In questo post vi raccontiamo la nostra avventura!
Iniziamo col dire che il carciofo spinoso di Sardegna ha il riconoscimento di Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.) ed è uno dei prodotti agroalimentari sardi maggiormente esportati a livello nazionale.
Percorrendo la strada che porta in paese risulta già evidente come il carciofo sia una delle produzioni principali su cui si basa l’economia (e quindi la vita) di Samassi e del territorio. Il paesaggio infatti risulta caratterizzato dalla presenza di grandi coltivazioni, che si distendono a perdita d’occhio come un mare verde. Michele ha così potuto vedere come sono fatti i carciofi prima che arrivino nel suo piatto e dentro il suo pancino! Credo che sia molto utile per i bambini conoscere da dove arrivano e come sono fatti i cibi che poi mangiano. Li rende più consapevoli!
Il carciofo è così importante per questi luoghi che già nel 1987 si è ritenuto opportuno organizzare una Sagra in suo onore. Personalmente la Sagra è stata un’occasione per conoscere la storia del carciofo: nato probabilmente in Italia si è diffuso in tutto il mondo, soprattutto grazie ai commerci e i matrimoni reali. Pare che Caterina de Medici nel 1547, a seguito del suo matrimonio con Enrico II, lo portò in Francia dove divenne immediatamente un ingrediente ricercato per piatti très chic!
Noi siamo arrivati a Samassi quando erano in corso le premiazioni della XXXVIII° Marcialonga del Carciofo (evento tradizionale della Sagra). Dopo aver fatto un giro di perlustrazione degli stand ci siamo diretti verso il punto ristoro dove ci attendeva una lunga fila e, soprattutto, un menù rigorosamente a base di carciofi (che Michele ha molto gradito).
Nel pomeriggio ci siamo concessi una passeggiatina (Samassi è tutta in pianura quindi comoda da girare in passeggino) per le diverse iniziative inserite nel programma della Sagra. Abbiamo visto diversi esempi di case campidanesi, costruite in terra cruda e caratterizzare dai bellissimi cortili interni. In uno di questi cortili abbiamo assistito al Laboratorio di preparazione della fregola (una pasta di semola prodotta in Sardegna). Esperienza molto interessante per i bambini che potevano provare a preparare con le loro manine questa pasta. Michele in realtà era più interessato ad apportare una modifica drastica all’allestimento della tavola!
Nel tardo pomeriggio siamo andati ad assistere al nostro primo cooking show ovvero quando lo chef ti cucina davanti qualcosa spiegandoti passo dopo passo quello che fa. Lo chef in questione era Alberto Sanna del locale ristorante “Il Campidano”. Le ricette ovviamente erano tutte a base di carciofo. Nonostante la location non troppo azzeccata, il brusio di fondo a momenti fastidioso (Michele ha comunque dormito per quasi tutto il tempo), e il microfono altalenante, è stata una bella esperienza. Sicuramente da riprovare. È stato bello vedere dal vivo come opera uno chef, quali sono i suoi trucchi e gli accorgimenti adottati. Molto utili le spiegazioni date dall’antropologa Alessandra Guigoni sugli ingredienti utilizzati dallo chef. Ho apprezzato molto l’uso di materie prime locali (mi ha entusiasmato la storia dell’azienda agricola “Sa Laurera”). A essere sincera ho letteralmente provato invidia per la velocità e abilità con cui lo chef realizzava le sue ricette facendo sembrare facile ciò che facile per noi comuni mortali non è!
Con il cooking show si è conclusa la nostra giornata alla Sagra del Carciofo di Samassi. Ci siamo rimessi in auto verso casa portandoci dietro dei souvenir, ovviamente spinosi!

