
Roccia dell’Elefante, unione perfetta tra archeologia e natura.
Tra le 3.500 domus de janas sparse per tutto il territorio sardo, ce ne sono sicuramente alcune molto particolari.
Tra queste sicuramente posso citare la caratteristica Roccia dell’Elefante a Castelsardo, nell’estremo Nord dell’Isola.
Come suggerisce lo stesso nome, la particolarità di questa roccia sta tutta nella sua originale forma.
Si tratta, infatti, di una pietra di trachite rossa cui gli agenti atmosferici hanno dato la curiosa forma di un elefante dalla lunga proboscide.
Forse colpiti dalla suo particolare aspetto, i nostri antenati hanno scelto questa roccia per ospitare uno dei luoghi a loro più sacri: le domus de janas.
Una domus de janas dalla forma curiosa
La Roccia dell’Elefante ospita non una, ma due domus de janas, scavate su livelli differenti, probabilmente nel Neolitico finale (3200-2800 a.C.).
La sepoltura superiore è danneggiata a causa di un crollo, ma in origine era costituita da 3 piccoli vani.
Alcuni studiosi ipotizzano che la distruzione della prima domus sia avvenuta già durante il suo uso, motivo per il quale sarebbe stata realizzata la seconda, sfruttando la roccia sottostante.
Quest’ultima è costituita da 4 ambienti, in origine preceduti da un dromos, cioè da un corridoio a cielo aperto.
Nel primo ambiente potrai ammirare, scolpite in rilievo sulle pareti laterali, due protomi bovine, con corna a mezzaluna, simbolo di forza legato al dio Toro.
Anche gli altri ambienti presentano elementi decorativi che ricordano alcuni dettagli delle antiche abitazioni, come il battiscopa.
Roccia dell’elefante o Sa pedra pertunta?
Sono questi i due nomi con cui nel tempo è stata chiamata questa particolare pietra.
Il primo, più recente, fa riferimento alla curiosa forma della roccia; il secondo, che letteralmente vuol dire “la pietra traforata”, è legato invece alla presenza delle due domus de janas ed è quello con cui anticamente si indicava questo luogo.
Entrambi comunque sottolineano la curiosità destata da sempre da questa roccia e l’attenzione dei nostri antenati per i dettagli.
Perché visitare la Roccia dell’Elefante con i bambini
Già la sua particolare forma susciterà la loro curiosità.
Come perdersi la visita a un elefante di pietra?
Con un po’ di attenzione, poi, potranno intrufolarsi nel ventre dell’elefante e ammirare le domus de janas e le sue straordinarie decorazioni.
Fai a gara con loro per vedere chi individuerà prima le protomi taurine!
Info utili
La Roccia dell’Elefante può essere visitata liberamente h24.
E’ molto facile trovarla perché si trova proprio sul ciglio della strada statale SS 134 in direzione Sedini.
Proprio per la sua prossimità con una strada trafficata, raccomando attenzione soprattutto con i più piccoli.
E’ ben segnalata.
Preciso che, soprattutto nel periodo estivo, è molto visitata, quindi sarà praticamente impossibile fare delle foto in santa pace.
Concludendo…
La Roccia dell’Elefante è sicuramente uno dei siti che più ha incuriosito Michele.
E come dargli torto, considerata la sua forma!
Spero, quindi, che il post possa esserti utile e abbia incuriosito anche te.
Scrivimi nei commenti se conoscevi già questo luogo.
Ti suggerisco qualche link…
Domus de janas: quando l’archeologia e la leggenda si incontrano.

