
Perfugas ovvero l’archeologia nascosta tra le case.

Perfugas è uno dei tanti piccoli paesi di cui è disseminata la Sardegna.
Ma non fatevi ingannare dalle sue dimensioni perché la visita a questo paese vi sorprenderà sicuramente.
Noi ci siamo stati qualche settimana fa e abbiamo scoperto una realtà molto caratteristica e ricca di storia.
Visita a Perfugas.
– Dove si trova.
Perfugas si trova nella regione storica dell’Anglona. Forse uno dei territori che abbiamo visitato più spesso e che ha saputo sempre catturare la nostra attenzione.
Il suo nome dovrebbe derivare dal latino “perfugae” (= fuggiaschi) e sarebbe un chiaro riferimento all’origine della popolazione nuragica dei Balari che anticamente abitava questo territorio.
Dal particolare toponimo dunque si intuisce già che questo piccolo paese è custode di una storia lunghissima, ma mai avremo immaginato di trovarvi i tesori che conserva all’interno dell’abitato.
– bimboinspalla a Perfugas.
La nostra esperienza a Perfugas è stata guidata dalle operatrici della cooperativa Sa Rundine, che gestisce i siti culturali del Comune.
Sono state loro che, con gentilezza e competenza, ci hanno accolto e condotto per tutta la giornata alla scoperta del proprio paese.
Insieme a noi c’erano le immancabili (e instancabili) compagne di sempre: Daniela e Lola.
Quella trascorsa a Perfugas è stata sicuramente una giornata intensa, che ci ha permesso di conoscere i tesori culturali di questa comunità.

Il nostro itinerario.
1.Il tour di Perfugas è iniziato con la visita al Pozzo Sacro di Predio Canopoli.
Avevamo intuito che il sito si trovava in paese, ma non avevamo compreso che fosse proprio in pieno centro storico. 🙂
Percorse alcune strette vie ci siamo ritrovati dinnanzi a uno spazio aperto e recintato al cui interno è custodito il pozzo sacro.
La nostra guida, Eliana, ci ha spiegato che sino a qualche decennio fa il pozzo era inserito nel giardino privato di una famiglia.
In effetti questo sito prende il nome da Domenico Canopoli, proprietario dell’orto nel quale il pozzo fu rinvenuto nel 1924.
Solo di recente il Comune è riuscito a rilevare l’area, mentre la casetta, che ha ancora un accesso privato al sito, è tutt’oggi di proprietà degli eredi Canopoli.
La sua particolare posizione, al centro del paese e circondato da edifici, gli conferisce un certo fascino.
Il pozzo, nonostante sia sotto tutela da poco tempo, si è conservato pressoché intatto ed è quindi ancora possibile ammirarne la bellezza dei dettagli architettonici.
Michele e Lola si sono molto divertiti a passeggiare per gli enormi conci di calcare distribuiti all’interno del recinto e ormai staccati dal complesso del pozzo, di cui rimane parte del vestibolo e la scalinata (8 gradini) che scende fino al pozzo circolare.

Devo ammettere che questa scalinata ha pericolosamente attratto Michele. Quindi mamme fate attenzione: è uno di quei casi in cui bisogna avere 1000 occhi! 🙂
2.La nostra visita a Perfugas è proseguita con la sosta alla chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli (fine XVI – inizi XVII secolo) per ammirare il Retablo di San Giorgio, il più grande della Sardegna (54 tavole separabili).
L’opera risale al XVI secolo e il suo esecutore, ancora ignoto, viene comunemente chiamato “Maestro di Perfugas”. Il Retablo proviene dalla chiesa campestre di San Giorgio ed è stato collocato in paese per motivi di sicurezza.
Michele è rimasto letteralmente affascinato dallo sfavillio dell’oro di quest’opera. Forse per questo motivo l’ha ritenuta degna di una delle sue memorabili visite guidate. 🙂
3.Il pomeriggio invece ci ha visto impegnate nella visita al Museo Archeologico e Paleobotanico (MAP), una bellissima struttura museale che sala dopo sala racconta la storia di questo territorio.
Noi siamo stati accompagnati da Vittoria, che ci ha guidato in un interessante viaggio nel tempo di milioni di anni.
La prima sezione, collocata all’esterno, è infatti dedicata alle foreste pietrificate dell’Anglona, estese per oltre 300 Km (un esempio può essere visitato anche poco distante dall’abitato di Perfugas).
Vittoria ci ha spiegato come si formano questi particolari fossili che altro non sono che vegetali trasformati in pietra. Devo ammettere che i tronchi di pietra hanno attratto l’attenzione di Michele che non riusciva a capire bene come potesse classificare questi oggetti. 😉
La collezione inoltre contiene interessanti reperti che vanno dal periodo paleolitico (vi potrete ammirare i più antichi oggetti in pietra rinvenuti sino a questo momento in Sardegna) sino al Medioevo.
Nota da mamma: il Museo è facilmente visitabile anche con il passeggino perché distribuito tutto su un piano.
La nostra visita al Museo è stata particolarmente movimentata perché Michele è caduto e si è ferito al labbro.
Panico generale! 🙂
Ma le operatrici museali sono state di una gentilezza e disponibilità incredibile (quando si dice accoglienza).
Vittoria ha accompagnato me e Michele dal suo medico di famiglia per una prima visita di controllo.
Rassicurate (soprattutto dal fatto che Michele aveva smesso di piangere per iniziare con i capricci), siamo ritornate al Museo dove ci attendevano (preoccupatissime) Lola e Daniela.
Ripreso un po’ di fiato e appurato che Michele stava bene, abbiamo proseguito la nostra visita al MAP.
Quando si viaggia con bambini, si devono mettere in conto anche i piccoli incidenti!
Ma che spavento! 😉
Con la visita al MAP si è conclusa la nostra giornata a Perfugas.
E voi avete mai visitato questo paese e le sue attrazioni culturali?
Vi va di raccontarci la vostra esperienza nei commenti? 🙂



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