
Pedra de Lughia Rajosa: storia di un menhir “fantasma” ad Alà dei Sardi.
In questo post racconto una storia curiosa che ha inizio con un libro che mi è stato regalato e che coinvolge un menhir, una leggenda e un museo.
Una storia e un mistero che ruotano attorno a una strana figura, un po’ strega e un po’ gigantessa, un po’ buona e un po’ cattiva, che ha a che fare con le pietre e con l’acqua.
Scommetto che ora sei molto curios* e vuoi saperne di più, vero?
Va bene, ti racconto di quella volta che all’interno di un libro ho trovato una notizia che mi ha portato a cercare un menhir “fantasma” e a svelare (o almeno cercare di farlo) un mistero archeologico.
Un libro, un menhir e una leggenda
Sono questi gli ingredienti di questa strana storia.
Ma, come si fa di solito, iniziamo dall’inizio… 😆
Non un normale libro, ma una guida della Sardegna in 501 luoghi
La scorsa estate mi hanno regalato un libro, una sorta di guida particolare per scoprire la Sardegna in 501 luoghi poco conosciuti.
Ammetto che per prima cosa sono andata a vedere quanti di questi 501 posti io e Michele abbiamo visitato!
Per il momento sono 85!
Qualche settimana fa, come mi è accaduto altre volte e con altri libri, ho ripreso in mano la guida per trovare spunto per nuove escursioni, e ho trovato un’informazione che ha stuzzicato la mia curiosità. 😮
Nella sezione dedicata ai “luoghi dell’archeologia”, ho infatti letto una menzione a un menhir in territorio di Alà dei Sardi dalla curiosa forma e storia.
Inutile dirti che sono andata immediatamente a verificare.
Il menhir di Alà dei Sardi
Il menhir in questione si chiama Pedra de Lughia Rajosa e, stando al libro, si trova vicino alla chiesetta di Sant’Antonio Abate, nel territorio di Alà dei Sardi, piccolo paese del Monte Acuto.
Già il nome è tutto un programma, perché questa Lughia Rajosa è un bel personaggino, la cui leggenda è diffusa su tutta l’isola.
Si tratta di una donna la cui indole varia a seconda del paese in cui si narra la leggenda, ma generalmente non è un personaggio positivo, anzi tutt’altro.
Donna avara, viene raffigurata spesso come una gigantessa e una strega; d’altronde gli aggettivi che accompagnano il suo nome (rajosa, rabbiosa, etc.) non lasciano spazio a dubbi.
Anche nei pochi casi in cui questa figura ha un’accezione positiva è comunque sempre legata a delle pietrificazioni punitive, ecco perché la sua storia e il suo nome molto spesso sono legati a delle pietre particolari.
E di pietre che riportano il nome di Lughia Rajosa se ne trovano sparse in giro per tutta l’isola.
Ma adesso ritorniamo al nostro menhir di Alà dei Sardi.
Il libro continua riportando una breve descrizione del monumento:
Si tratta di un monumento in basalto alto quasi tre metri, dotato di due mammelle sbozzate, e, su un lato, di un’altra protuberanza raffigurante forse il neonato che, in grembo, viene allattato.
(Il giro della Sardegna in 501 luoghi, Gianmichele Lisai e Antonio Maccioni, pag.12)
E infine aggiunge un’altra informazione molto interessante relativa alla presenza, nelle vicinanze del menhir, anche di un piccolo dolmen o di un altare preistorico.
La leggenda di Lughia Rajosa
Come ho già scritto, la leggenda di Lughia Rajosa è diffusa in tutta la Sardegna, anche se ogni paese le da un nome diverso: Giorgia, Jorgia, Luxia e Lughia sono solo alcuni di questi.
Degli aggettivi che l’accompagnano e la definiscono ho già detto, sottolineo come tutti siano propensi a indicare un carattere negativo e rancoroso.
Ma chi è Lughia Rajosa?
Nonostante le varianti di ogni paese, si possono individuare dei tratti comuni che caratterizzano questo curioso personaggio in tutto il territorio regionale.
Si tratta di una gigantessa dotata di enormi mammelle che, per muoversi più agilmente, è solita appoggiare sulle sue spalle.
Il marito invece è descritto con occhi così grandi da dover usare delle tenaglie per riuscire a tenerli aperti!😮
Lughia era talmente avara che un giorno Dio la punì pietrificandola insieme ai suoi beni e, oggi, è possibile ammirare, in alcune zone dell’isola, lei, la sua casa e i suoi tesori tramutati in pietra.
Ma adesso lascio (per il momento) stare la leggenda di Lughia Rajosa perché voglio parlarti di un mistero!
Curios*?
Un mistero archeologico
Come potrai ben intuire, la descrizione del menhir e la leggenda di Lughia Rajosa mi hanno molto affascinato e incuriosito.
Perciò dopo aver cercato ulteriori informazioni sul web per avere conferma in particolar modo sulla localizzazione del monumento, ho organizzato una bella escursione ad Alà dei Sardi per ammirare la Pedra de Lughia Rajosa.
Immaginatevi il mio stupore quando scopro che il navigatore mi aveva portato di fronte a una casa e a un terreno incolto, dove c’era di tutto fuorché il cercato menhir.
Sicuramente c’era un errore nella geolocalizzazione del sito – mi sono detta – e perciò ho fatto un giro del paese alla ricerca di indicazioni stradali.
Nulla di nulla.
Allora decido di adottare il buon vecchio metodo del “chiedi agli abitanti del posto”, ma niente ancora.
Nemmeno loro sapevano nulla di questa Pedra de Lughia Rajosa, ne tantomeno della leggenda della gigantessa avara.
Scopro però che la chiesa campestre di Sant’Antonio Abate non esiste, o meglio esiste il luogo di culto ma si trova all’interno del paese.
Non ancora convinta (figurarsi se demordo), decido di rientrare a casa e di avviare delle “indagini” più approfondite.
Tramite amici ho chiesto informazioni in giro: parroco (chi meglio di lui può darmi informazioni su un menhir che si trova sul sagrato di una chiesa), abitanti, ho scomodato addirittura il direttore del Museo dei Menhir di Laconi (piacevolissima nuova conoscenza).
Ma niente.
Anzi, tutti gli interpellati si stupiscono delle informazioni reperite sul web e sulla guida, che puntualmente invio loro.
Insomma un vero mistero.
E per venirne a capo ho deciso di scrivere questo post!
Perciò se avete informazioni al riguardo, vi prego non esitate a contattarmi.
Ormai devo riuscire a svelare questo “mistero archeologico”, anche perché i miei amici iniziano a prendermi in giro. 😅
Concludendo…
Insomma, come avrai capito, questo post è molto particolare perché non racconta di un luogo o un sito; o meglio racconta di un luogo non trovato e di cui nessuno sa darmi indicazioni certe.
Non voglio poi credere che la Pedra de Lughia Rajosa non esista, perché informazioni al riguardo sono presenti in siti web anche autorevoli come quello del Museo Archeologico di Cagliari.
Comunque, le informazioni su questo misterioso menhir sono state molto utili, perché ho fatto la conoscenza di Lughia e della sua affascinante storia.
Perciò vi avverto già: sentirete ancora parlare di lei! 😘
Ti suggerisco qualche link…
Megalitismo in Sardegna: l’isola delle grandi pietre!
Miti e leggende che raccontano la Sardegna e i sardi.
P. S.
Il libro in questione si intitola “Il giro della Sardegna in 501 luoghi. L’isola come non l’avete mai vista” di Lisai e Maccioni, Newton Compton Editori.

