
Padria e i tesori dell’antica Gurulis Vetus.
Qualche settimana fa siamo stati a Padria e abbiamo scoperto che questo paese nasconde dei veri e propri tesori, testimonianza di una storia antica e gloriosa.
Abbiamo così deciso di scrivere questo post per consigliarvi un itinerario per conoscerne tutti i segreti! 😉
Padria e il suo territorio.
Padria sorge nel territorio del Villanova, in una posizione strategica che ne fa punto di passaggio obbligato tra la zona costiera e l’interno dell’Isola.
Forse proprio per l’importanza della sua posizione geografica, a tutela del paese sono stati chiamati ben tre santi: San Paolo, San Giuseppe e San Pietro sono infatti i nomi dei tre colli che da sempre vigilano su questa comunità e sulle sue vicende.
La posizione strategica di questo centro era ben nota ai nostri antenati, che da millenni si sono adoperati a controllare questo importante punto di passaggio.
Si spiegano così i numerosi siti archeologici sparsi per tutto il territorio comunale.

bimboinspalla a Padria.
La nostra visita al paese di Padria e al suo territorio è iniziata dal Nuraghe Longu, posto a poca distanza dal centro abitato.
Per raggiungerlo bisogna entrare in paese e seguire le relative indicazioni stradali.
La strada conduce in campagna e si ferma davanti al cancello.
Il sito al momento non è gestito.
Una volta superato il cancello, seguite il percorso e stupitevi perché vi ritroverete ai piedi di un’imponente struttura bilobata.
Rimarrete sorpresi dal buon stato di conservazione della torre centrale, costruita con grandi blocchi di basalto ben lavorati.
A questa struttura principale sono state aggiunte, in momenti successivi, altre due torri, raccordate da una cortina muraria (ancora in parte visibile).
Mentre raggiungete la torre principale del Nuraghe, guardatevi attorno e cercate di individuare ciò che rimane delle capanne del villaggio! 😉
Questo potrebbe essere un gioco interessante da fare con i bambini: Caccia al Villaggio Nuragico!
Che ne pensate? 😉
Nota da mamma: il sito archeologico si trova in campagna perciò, a meno che non disponiate di quello da trekking, lasciate il passeggino in auto. Utilissimi invece fascia o marsupio. Michele è ormai autonomo e vuole camminare da solo: il mio piccolo Indiana Jones! 🙂
La nostra esperienza a Padria è proseguita in paese, dove abbiamo potuto ammirare di persona il grande patrimonio storico-artistico di cui dispone questa comunità.
La giornata è stata così intensa e articolata che mi è venuta l’idea di proporvi un mini-itinerario per scoprire Padria e i suoi tesori.
Siete curiosi?
Allora prendete carta e penna! 🙂

Un itinerario per scoprire Padria.
Iniziamo col dire che l’abitato di Padria sorge sui resti di Gurulis Vetus, un’attiva città romana della quale ancora oggi si conservano alcune splendide testimonianze.
Questa premessa è molto importante perché ci permette di comprendere meglio i siti e monumenti che troveremo lungo il nostro itinerario:
1. Il Museo Civico Archeologico.
Si trova al centro del paese e vi sono conservati alcuni preziosi reperti provenienti da tutto il territorio comunale.
Essi attestano che quest’area è stata abitata in maniera pressoché continuativa dalla preistoria ai giorni nostri!
Per questo motivo quando vi troverete al suo interno non fatevi ingannare dalle sue dimensioni (molto ridotte) ma prestate attenzione a ciò che si trova dentro le vetrine: rimarrete sicuramente a bocca aperta!
Sono sicura che vi piaceranno tantissimo i frammenti delle statuine di epoca romana, per non parlare della storia legata alla presenza di numerose dita (di argilla eh!) conservate in una delle vetrine centrali.
La collezione di questo Museo, seppur piccola, ha un altissimo valore dal punto di vista storico perché testimonia come questo centro, in epoca romana, sia riuscito a raggiungere un’importanza tale da potersi permettere un determinato tipo di creazioni artistiche.
La visita a questa struttura museale permette sicuramente di ricostruire un tassello importante della storia sarda.
Nota da mamma: il percorso di visita è assai agevole perché disposto tutto su un unico piano.
2. La chiesa di Santa Giulia.
Posta nelle immediate vicinanze del Museo Civico, questa chiesa (è la parrocchiale) costituisce forse la punta di diamante di tutto il paese.
Personalmente è uno di quei luoghi che sono riusciti ad affascinarmi sin dal primo incontro.
Sarà che guardandolo da fuori (seppur bellissimo) non si può immaginare la sorpresa che attende il visitatore al suo interno!
L’edificio è una delle più importanti testimonianze dello stile gotico-aragonese in Sardegna ed è un tripudio di archi, statue e pinnacoli.
La chiesa venne ricostruita e aperta al culto nel 1520 dal barone Pietro de Ferrera, nobile algherese signore della contea di Monteleone, e dall’allora vescovo di Bosa, Pietro de Sena.
Recenti scavi archeologici hanno dimostrato come la chiesa attuale sia riedificata su una serie di impianti precedenti, riconducibili a diverse epoche: il più antico è di epoca paleocristiana, poi ve n’è uno di epoca bizantina e infine un altro risalente al periodo medievale.
La particolarità del sito sta proprio nel fatto che al visitatore è concesso di vedere le rovine di questi edifici precedenti.
Una pavimentazione trasparente permette infatti di camminare sopra le rovine di questi tre edifici di culto.
Geniale l’idea di posizionare sedie trasparenti così da non impedire la vista delle rovine archeologiche!
Lo straordinario complesso monumentale di Santa Giulia è sicuramente un’ulteriore testimonianza di quanto fosse attiva la vita economica, sociale e religiosa di Padria nei secoli passati.

3. Il Convento Francescano e la chiesa di Santa Maria degli Angeli.
Sicuramente uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti di Padria, questo convento fu realizzato nei primi anni del XVII secolo per volere della nobile Isabella, figlia di quel Pietro de Ferrera di cui abbiamo già parlato, che mise a disposizione terreni e soldi.
La comunità di Padria partecipò alla costruzione offrendo le cosiddette “roadie”, ovvero le prestazioni d’opera gratuite.
Esso è letteralmente un monumento della comunità! 😉
L’edificio nel corso del XIX venne utilizzato per gli usi più disparati fino a essere venduto, sul finire del secolo, a privati che lo trasformarono in unità abitative.
In effetti alcune celle conservano ancora tracce di questa destinazione d’uso.
Solo recentemente è stato rilevato dal Comune e oggetto di un’importante intervento di recupero che lo ha trasformato in un bellissimo centro dove vengono svolte diverse iniziative culturali. Durante i lavori sono stati recuperati alcuni elementi architettonici originali, come la bella scalinata in pietra.
Dal Convento si accede direttamente alla graziosa chiesa di Santa Maria degli Angeli, risalente a prima del XVII secolo e dunque antecedente al Convento stesso.
In realtà il progetto originario prevedeva che quest’ultimo distasse «cento passi» dalla suddetta chiesa, la quale però, con l’ampliarsi della struttura conventuale, si trovò inglobata alla medesima.
Ma la vera particolarità di questo Convento è un altra (ben più macabra): in fondo al corridoio del piano terra, sulla sinistra, è ancora visibile un antico ossario, dove con grande ordine è sistemato un cospicuo numero di ossa umane (divise per tipo).
La presenza di questo ossario fa supporre che l’area attorno alla chiesa fosse adibita a cimitero e che le ossa che vi sono conservate siano state rinvenute durante i lavori per costruire il complesso conventuale e gli altri locali circostanti.
4. Il complesso archeologico di Palattu.
In posizione predominante rispetto all’abitato storico si ergono i ruderi del palazzo baronale della famiglia De Ferrera, coloro ai quali si deve l’edificazione della chiesa di Santa Giulia e del Convento Francescano.
La nobile famiglia acquistò il feudo e la villa di Padria nella seconda metà del XV secolo, dopo la cacciata dei Doria da Monteleone.
Recenti rinvenimenti archeologici dimostrano però come quest’area fosse frequentata sin dal periodo nuragico.
In realtà i reperti ivi rinvenuti attestano una continuità frequentativa dal periodo nuragico sino all’età moderna.
Il muro di terrazzamento, visibile ancora per gran parte, risale all’epoca romana e venne utilizzato sino al tardo medioevo.
Con la costruzione del palazzo è stato utilizzato come fondazione per il muro di cinta della casaforte.
Una visita a questo complesso, oltre a permettere di godere di uno splendido panorama sul paese e le campagne circostanti, consente di avere un quadro di sintesi completo delle vicende storiche che hanno interessato questo territorio.
Nota da mamma: per la particolarità del terreno il passeggino (se non da trekking) è sconsigliato.

5. Il centro storico di Padria.
L’accesso al complesso di Su Palattu è possibile direttamente dal centro storico di Padria.
Per questo motivo una volta ritornati ai piedi del colle su cui si erge il palazzo baronale è d’obbligo una passeggiata per le vie del centro.
In questo modo si ha la possibilità di ammirare tracce dell’antico sfarzo di questo paese.
Alcune abitazioni infatti conservano ancora le testimonianze del loro importante passato, con le decorazioni in trachite e calcare che ancora fanno bella mostra di sè.
Passeggiare per il centro storico di Padria è molto piacevole anche perché è tutto in pianura e vi si può assaporare qualcosa a cui da tempo non siamo abituati: il silenzio!
Perché Padria è ideale per le famiglie.
Padria, con i suoi siti archeologici e i suoi monumenti, saprà affascinare tutti i membri della famiglia.
I più piccoli avranno diverse occasioni per vestire i panni dell’esploratore e dell’archeologo, nonché del cavaliere medievale.
Siamo sicuri che l’ossario del Convento di San Francesco saprà solleticare il loro interesse e la loro fantasia. 🙂
I grandi della famiglia apprezzeranno sicuramente l’atmosfera tranquilla, l’ospitalità e la bellezza e ricchezza del suo patrimonio culturale.
Padria riuscirà a stupire anche loro, dimostrandogli come un così piccolo paese sia in realtà custode di una grande e avvincente storia.
Informazioni pratiche per visitare Padria.
Se vi abbiamo incuriosito e desiderate conoscere meglio questo piccolo centro del Villanova, vi consigliamo di dare un’occhiata al sito web di promozione turistica del territorio.
L’ideale sarebbe contattare gli operatori turistici così da poter pianificare al meglio la vostra esperienza.
Aspettiamo i vostri racconti! 🙂


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