
Ovodda e il suo “Autunno in Barbagia”!
La seconda meta delle nostre escursioni dal tema “Autunno in Barbagia” è stata Ovodda (NU), piccolo centro della Barbagia di Ollolai posto ai piedi del monte Orohole.

Il paesaggio che la circonda è molto suggestivo e richiama alla mente quel carattere indomito che gli antichi attribuivano agli abitanti di questi luoghi.
Arrivando ci ha accolto, con la sua diga, il lago artificiale di Cucchinadorza e le case del “Villaggio Enel Taloro”, abitato sino a una ventina d’anni fa. Chiacchierando con gli abitanti di Ovodda abbiamo scoperto che quella di Taloro è la più grande centrale idroelettrica della Sardegna, costruita negli anni ’70.
Ovodda ci ha accolto con ben 53 cortes apertas, più tante belle iniziative sparse per le strette vie del centro storico. Camminare per queste stradine ci ha permesso di ammirare alcuni particolari scorci del paese e di conoscerne gli abitanti, sempre ben contenti di promuovere il borgo e le loro tradizioni.
L’atmosfera era rallegrata dai continui passaggi dei bambini in costume tradizionale, dai canti sardi del coro locale e dai piccoli suonatori di organetto. A completare questa colorata e animata atmosfera, un piacevolissimo sole ci ha tenuto compagnia per tutta la giornata! 🙂
bimboinspalla tra le cortes di Ovodda.
Iniziamo subito col raccontarvi quello che più ci ha colpito di questa manifestazione!
Personalmente sono rimasta letteralmente stregata dal bellissimo “Presepe in costume sardo” realizzato da Annarella Mannu. L’allestimento (cortes n. 22) era studiato nei minimi particolari e riproduceva alcuni ambienti e mestieri tipici di Ovodda in un non lontano passato. A parte la bellezza dei costumi delle figurine intente in diverse faccende (dal ballo ai lavori di falegnameria), quello che più mi ha colpito sono stati i dettagli: il pane appena sfornato era vero, nella tavola imbandita sono state riprodotte le pietanze tipiche locali, sui tetti si rincorrevano i gatti. Sono rimasta affascinata dall’abilità di questa donna che, con le sue mani e la sua pazienza (perché secondo me ce ne vuole proprio tanta) ha creato quest’opera che più che un semplice presepe, è uno spaccato della vita che si svolgeva nei nostri paesi qualche decennio fa.

Sempre restando nel tema dell’abilità e della pazienza, papà Paolo è rimasto affascinato dal lavoro del signor Silvio che, seduto in un angolo della cortes n. 52, realizzava un cestino in canna. In effetti osservare le mani di questo signore che con grande maestria preparavano il materiale aveva un non so che di ipnotico. Il movimento era sempre lo stesso: veloce, costante, perfetto! 🙂
Mentre noi gironzolavamo lì attorno, papà Paolo si è fermato a parlare con Silvio e ha scoperto che per realizzare un cestino piccolo occorrevano ben 12 ore! Senza contare il tempo necessario a procurarsi la materia prima!
Ovodda e le sue cortes apertas però ci hanno riservato ancora tante sorprese, come i bellissimi ricami e gioielli a tombolo e teneriffa esposti nella cortes n. 26 e realizzati da Rosella Mattu. A questo punto credo sia necessario spendere due parole per spiegare cosa vogliono dire i termini “a tombolo” e “a teneriffa”, perché a me, che proprio sono una grande ignorante in materia, in questa cortes si è aperto un mondo. 🙂 In realtà essi indicano due tipi di merletti, realizzati con due tecniche differenti. La signora ha avuto la pazienza di spiegarmi i due procedimenti, ma non sono stata quel che si dice una brava allieva. Quello che so è che lei è riuscita a realizzare dei gioielli veramente carini! 🙂
Alcune cortes poi custodivano dei veri tesori di gusto, come le buonissime confetture della cortes n. 23, realizzate dalla simpaticissima Carmina (quella alle more mi tiene compagnia a colazione. Semplicemente squisita!) O, a detta di papà Paolo (a me il miele piace solo solo sui dolci), il miele biologico della cortes n. 18, assaggiato anche da Michele che ha fatto così la conoscenza di un nuovo alimento.

In ogni angolo si poteva mangiare qualcosa di buono! Noi abbiamo assaggiato le buonissime ghatas: frittelle tonde e piatte che venivano proposte abbinate sia ai salumi che alla Nutella. Ovviamente io ho assaggiato entrambe le varianti! Non ci siamo fatti mancare nemmeno il pane tipico, ispolas, imbottito con la pancetta. Ottimo. 🙂
Abbiamo concluso la giornata con una capatina al Centro di Aggregazione Sociale per vedere le signore intente a preparare e sfornare il pane tipico, “Pan’è Fressa”. Qui era allestita la mostra “Sas Massarias de su Pane” con gli oggetti legati alla panificazione. Molto interessante!
A Ovodda abbiamo trascorso una piacevolissima giornata e conosciuto persone molto interessanti. Unica difficoltà: cambiare il pannolino! Non siamo riusciti a trovare un bagno pubblico, perciò abbiamo fatto una fila chilometrica in un bar per poi scoprire che il locale era veramente piccolo. Nota da mamma: pensate a noi mamme!!! Anche perché a spasso per le cortes ho visto veramente tanti passeggini. 😉

