
Museo delle Conce e altre cose da vedere a Bosa.

Siamo capitati al Museo delle Conce quasi per caso, perché abbiamo trovato chiuso il famoso Castello dei Malaspina che con la sua mole domina tutto il territorio di Bosa, grazioso centro costiero della Planargia (OR).
L’abitato di Bosa è caratterizzato dalla presenza del fiume Temo (per un tratto navigabile), che lo attraversa. Bosa infatti, nel corso del tempo, si è sviluppata lungo le sue rive e sulla sua foce.
Il Temo ha indubbiamente influenzato la storia di questo paese e il Museo delle Conce conserva al suo interno importanti testimonianze che confermano questo profondo legame tra il fiume e i bosani.
Un po’ di storia.
La presenza del fiume e la vicinanza del mare ha fatto sì che a Bosa si sviluppasse sin dal periodo romano l’attività conciaria. È nel XIX secolo che questa produzione raggiunse la sua massima espansione, trasformando la cittadina nel più importante centro conciario della Sardegna con ben 28 strutture in attività.
Le antiche concerie sono situate sulla riva sinistra del Temo e da questa posizione fronteggiano l’abitato.
Sono uno dei punti migliori per riuscire ad ammirare (e fotografare) il borgo medievale dominato dalla mole del Castello. 😉
Le concerie nel 1989 sono state dichiarate Monumento Nazionale poiché costituiscono una rara testimonianza di archeologia industriale sita all’interno di un contesto urbano che inevitabilmente ne è caratterizzato.
In effetti la presenza della massiccia mole delle concerie, schierate come un esercito ai piedi del Castello, ha un certo fascino e, sin da bambina, mi ha sempre incuriosito perché mi chiedevo cosa potessero conservare al loro interno.
Questa mia curiosità ha finalmente trovato risposta in una fredda domenica di gennaio, quando io, Michele e Antonella (che ci ha accompagnato in quest’escursione) abbiamo visitato il Museo delle Conce.
Visita al Museo delle Conce di Bosa.
Arrivare al Museo è facilissimo perché ha sede in una delle vecchie concerie (nelle vicinanze c’è anche un parcheggio gratuito) e la visita è agevole anche col passeggino (va segnalato però che per raggiungere il primo piano della struttura bisogna affrontare qualche scalino).

Il Museo è allestito in una conceria risalente al XVIII secolo, ampliata nel 1840.
Una volta arrivati, la guida ci ha fornito tutte le informazioni necessarie alla visita al Museo, partendo dal piano terra, dove Michele si è divertito tantissimo a camminare sul pavimento trasparente che, oltre a rallegrare il piccolino di casa, ha il compito di rendere visibili le vasche originali in muratura entro cui avvenivano le prime fasi della conciature delle pelli.
La nostra guida oltre a spiegarci le varie fasi della lavorazione della pelle, compreso il funzionamento dei vecchi macchinari lì esposti, ci ha fornito le informazioni necessarie a comprendere l’importanza che questa particolare produzione aveva per l’economia non solo bosana ma di tutta la Sardegna.
Ci ha raccontato alcune curiosità interessanti che ci hanno aiutato a capire in che condizioni lavoravano e vivevano gli operai di queste concerie. Ho ancora in mente gli scarponi esposti con la grossa suola di sughero per isolare i piedi degli operai che per lungo tempo dovevano stare a contatto con l’acqua!
Il primo piano del Museo è dedicato agli oggetti, anche personali, e agli attrezzi che venivano utilizzati durante le diverse fasi della lavorazione della pelle.
L’esposizione è completata da alcune bellissime foto d’epoca che mostrano uno spaccato molto interessante del nostro passato.
Ho trovata molto azzeccata la scelta di dare alle vetrine una forma che richiami il caratteristico profilo che hanno le concerie, così sviluppate in verticale e con i tetti a due spioventi. Queste strutture sono sicuramente uno dei simboli di Bosa e, a mio parere, uno degli scorci più suggestivi da vedere.
Consigliamo una visita al piccolo Museo delle Conce perché offre importanti strumenti per capire meglio la nostra storia: un passato non tanto lontano visto che l’ultima conceria è stata chiusa nel 1962.
È sicuramente un Museo diverso, dove ritroviamo oggetti molto più vicini alle tecnologie che conosciamo, e per questo adatto a stimolare la curiosità dei bambini (e non solo). 🙂
Consigli su cosa vedere a Bosa.
Una volta a Bosa è d’obbligo la visita alla bellissima chiesa romanica di San Pietro Extra Muros, non molto distante dalle concerie.

La chiesa infatti si trova sulla riva sinistra del fiume Temo, in un bellissimo contesto paesaggistico che invoglia a una rilassante passeggiata in campagna. Purtroppo la chiesa era chiusa ma già dall’esterno si può dedurre l’impianto trinavato dell’edificio. Da segnalare il bellissimo architrave decorato, dove compaiono (entro archetti) la Vergine col Bambino, l’Albero della Vita, un Santo Vescovo, San Pietro e San Paolo.
Immancabile un giretto per le vie del centro storico, in particolare corso Vittorio Emanuele II, lungo il quale abbiamo potuto ammirare alcuni edifici di prestigio, in passato residenze della nobile borghesia cittadina.
Un nostro ultimo consiglio è quello di percorrere la strada che collega Bosa ad Alghero: non ve ne pentirete! 🙂
Con questo suggerimento concludiamo il nostro post. Per quanto ci riguarda ritorneremo sicuramente a Bosa (magari in una bella giornata), anche perché dobbiamo ancora visitare il Castello e il “Museo Casa Deriu”.


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