cultura,  Sardegna

Il Museo Civico di Cabras: non solo Giganti!

Tra le nostre escursioni in giro per la Sardegna non potevamo non inserire una visita al Museo Civico di Cabras per fare la conoscenza dei famosissimi Giganti di Monte Prama!

Ci hanno accompagnato in questo viaggio papà Paolo e alcuni amici, che hanno contribuito a rendere la giornata molto divertente. 🙂

Museo Civico di Cabras
Tra i Giganti!

A casa dei Giganti.

Se si vogliono conoscere i Giganti non si può non visitare il Museo Civico “Giovanni Marongiu”, dove hanno finalmente trovato casa! 🙂

Precisiamo subito che l’attuale esposizione dei Giganti è temporanea, in attesa dell’ampliamento di questo Museo.

Per il momento, al fine di rendere fruibili queste importanti testimonianze del passato, l’esposizione è articolata in due diverse sedi: qui a Cabras e al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Nello specifico all’interno del Museo Civico di Cabras si possono ammirare sei statue e alcuni modellini di nuraghe.

Visita al Museo Civico di Cabras.

Ma andiamo con ordine, perché la collezione conservata al Museo di Cabras non si limita ai soli, seppur bellissimi, Giganti ma include importanti reperti, utili a ricostruire il contesto storico in cui queste statue hanno avuto origine. 

All’inizio del percorso museale, Francesca, la nostra guida, ci ha dato tutte le informazioni necessarie a comprendere la collezione esposta e ci ha lasciato liberi di visitare il Museo nei tempi e nei modi che più ci convenivano.

L’interessante ed esaustiva presentazione di Francesca ci ha permesso di capire l’importanza dei reperti conservati all’interno del Museo e di prepararci all’incontro con i Giganti. 🙂

Museo Civico di Cabras
Visita al Museo Civico di Cabras.

Nelle Sale del Museo Civico di Cabras sono esposti reperti provenienti da diversi siti preistorici dislocati nel territorio della Penisola del Sinis:

  • Sito archeologico di Cucurru is Arrius, da cui provengono delle bellissime ceramiche, risalenti anche al V millennio a. C.
  • Il Relitto di Mal di Ventre, cui è dedicata una piccola Sala dove sono esposti i materiali provenienti dal relitto di una nave da carico romana, affondata nel I secolo a. C. Francesca ci ha spiegato che il recupero del carico della nave, costituito da mille lingotti di piombo provenienti dalla Spagna, è stato possibile grazie all’intervento dell‘Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso, che utilizzerà parte dei lingotti, dopo averli fusi, per schermare le pareti dei laboratori in cui si compiono gli esperimenti. Tutto questo perché il piombo ritrovato, conservatosi per più di 2000 anni nelle profondità marine, ha perso la sua radioattività rendendolo molto adatto a questo tipo di usi. La vicenda dei lingotti dell’Isola di Mal di Ventre mi ha molto colpito, soprattutto per l’uso che si può fare di materiale così antico. È solo una delle tante cose che si possono imparare visitando un museo!
  • Tharros ha ovviamente una Sala dedicata, in cui sono esposti i reperti provenienti dalle necropoli fenice e puniche, dal tofet e dal quartiere metallurgico di epoca punica. Per intenderci: il tofet è un santuario fenicio-punico a cielo aperto in cui venivano deposte le urne contenenti le ceneri dei fanciulli, che venivano sepolti in un’area riservata, separata dalla necropoli degli adulti.
  • Tra una Sala e l’altra è possibile ammirare alcuni reperti provenienti da Monte Prama, come frammenti di statue o modellini di nuraghe, che preparano alla vista dei Giganti. Francesca ci ha spiegato che gli scavi continuano ancora oggi e che tutto il materiale rinvenuto viene portato all’interno del Museo, dove si procede alla sua catalogazione e al restauro.

L’esposizione all’interno del Museo si conclude con le Sale dedicate ai Giganti di Monte Prama

Non si può spiegare, a parole, l’effetto che fa la vista di questi imponenti guerrieri di pietra, resi ancora più suggestivi dallo sfondo nero su cui si stagliano.

A Michele devono aver fatto simpatia perché li voleva abbracciare! 🙂

Io sono rimasta profondamente colpita dalla cura con cui sono stati resi alcuni particolari. I loro occhi in primis, resi con due cerchi concentrici dall’esecuzione perfetta. Quello sguardo sembra penetrarti sino alle profondità dell’anima e fissarti costantemente. Devo ammettere che mi ha messo un po’ di soggezione! 🙂

Inoltre l’accuratezza con cui sono realizzati alcuni particolari anatomici (come i piedi) e del vestiario (come i gambali degli arcieri) sono impressionanti!

Ho trovato molto azzeccata la scelta di predisporre l’allestimento partendo dalle informazioni rinvenute durante lo scavo più recente (2014) sino ad arrivare a quello del 1975. In questo modo il visitatore può ripercorrere a ritroso, come se fosse un archeologo, la storia di questi straordinari Giganti.

La visita al Museo Civico di Cabras non si conclude con la conoscenza dei Giganti: all’esterno è infatti possibile ammirare una sepoltura di epoca romana rinvenuta nel fossato delle fortificazioni punico-romane di Muru Mannu a Tharros. La tomba,  una volta scavata, è stata smontata e portata al Museo per motivi conservativi.

Inutile dirvi che mentre io ammiravo la sepoltura, Michele scorrazzava allegramente sul prato (inseguito da papà Paolo)! 🙂

Giganti Museo Civico di Cabras
I Giganti di Monte Prama.
La storia dei Giganti.

La storia dei ritrovamenti di queste imponenti statue è lunga: nel 1974 alcuni contadini che lavoravano la terra portarono alla luce dei frammenti che attrassero subito l’attenzione della Sovrintendenza.

Furono così avviate delle campagne di scavo (nel 1975 e nel 1979) che restituirono più di 5.000 frammenti (alcuni veramente piccolissimi!).

A partire dal 2007 sino al 2012 questa grande quantità di reperti è stata restaura e assemblata, andando a costituire in totale 38 statue (tra cui 28 Giganti). Immaginatevi un enorme puzzle da ricomporre! 🙂

Dalla guida siamo venuti a sapere che le scoperte più recenti portato gli studiosi a ipotizzare che il sito di Monte Prama non fosse una semplice necropoli ma un vero e proprio santuario, destinato a un élite, ovvero a un gruppo di persone cui veniva riconosciuto un ruolo particolare dalla comunità (in questo caso tutto fa supporre a dei guerrieri).

Il fatto straordinario è che un particolare dell’arcata dentaria rinvenuto in diversi scheletri fa pensare che tra i defunti ci fosse un qualche grado di parentela.

Non sta a noi di bimboinspalla entrare nel merito dell’animata discussione nata a seguito di queste scoperte. Quello che però possiamo e vogliamo sottolineare è il loro indiscutibile fascino.

Museo Civico di Cabras
Ascoltando la visita guidata…

Informazioni pratiche per visitare il Museo Civico di Cabras.

Se intendete anche voi fare la conoscenza dei famosi Giganti, potete trovare tutte le informazioni utili a pianificare la vostra visita nel sito web del Museo.

Se poi siete ancora indecisi, prendete in considerazione il fatto che il Museo si trova a poca distanza dal famoso sito di Tharros e dalle splendide spiagge del Sinis.

Nota da mamma: sembra incredibile ma c’è il fasciatoio! Insomma non ci sono scuse per non visitarlo! 🙂