
Mont’e Prama: l’esperienza di vedere il luogo dove dormivano i Giganti!
Due settimane fa abbiamo avuto il piacere di visitare Mont’e Prama, il sito in cui a partire dal 1974 sono state rinvenute le famose e bellissime statue dei Giganti.
Grazie a un accordo tra la Diocesi di Oristano, proprietaria del terreno, il Comune di Cabras, proprietario del Museo Civico in cui alcune delle statue sono conservate ed esposte, e la Soprintendenza, supervisore e autrice degli scavi, si è riusciti a organizzare una serie di aperture straordinarie al sito archeologico ormai conosciuto in tutto il mondo.
Ovviamente noi non potevamo perderci questa possibilità e così, insieme alla nostra amica Maria, siamo andati a “casa dei Giganti” per conoscere il luogo in cui sono stati ritrovati e saperne di più su questa straordinaria testimonianza lasciataci dai nostri antenati e che ancora ci deve rivelare tante cose sul nostro passato. 🙂
Se siete curiosi di sapere cosa abbiamo visto e imparato, non dovete far altro che continuare a leggere questo post! 😉

La nostra visita al sito Archeologico di Mont’e Prama.
1. L’area archeologica.
La visita al sito di Mont’e Prama è guidata e non potrebbe essere altrimenti perché senza l’aiuto della guida non si capirebbe granché di quello che si vede. 😉
Avviene in orari prestabiliti e quindi se si arriva prima (come è capitato a noi) bisogna aspettare un pochino.
Essendo però uno spazio aperto i bambini troveranno sicuramente qualcosa da fare.
Michele, ad esempio, ha pensato bene di addormentarsi e io l’ho dovuto portare letteralmente “in spalla” (ci sono testimoni) per tutta la durata della visita.
Per questo motivo mi dovete perdonare per la scarsa qualità delle foto, ma tra “bimboinspalla” di un certo peso e fortissimo vento ero un po’ impedita! 🙂
Diciamo per semplificare che la mia schiena è stata messa a durissima prova! 😉
La nostra guida Federica, veramente bravissima, ci ha spiegato ogni dettaglio del sito archeologico.
Ci ha raccontato di quando, come e dove sono avvenute le prime campagne di scavo, a seguito del rinvenimento fortuito, nel 1974, di numerosi frammenti di statue da parte di alcuni contadini impegnati ad arare il campo.
Il sito archeologico di Mont’e Prama altro non è che una necropoli nuragica, ovvero un luogo di sepoltura dove i nostri antenati interravano i loro defunti, preparandoli per il viaggio nell’aldilà.
Federica ci ha spiegato le diverse tipologie di sepolture rinvenute e la loro originalità, infatti si tratta di sepolture individuali e non collettive, come siamo abituati a vedere nelle più comuni Tombe dei Giganti e nelle più antiche Domus de Janas.
Questo tipo di sepoltura sta a indicare un radicale mutamento nella società dell’epoca perché si dà maggior risalto all’individuo piuttosto che alla comunità.
Inoltre i corredi ritrovati all’interno delle tombe raccontano di un popolo viaggiatore e in costante contatto con culture più o meno vicine.
È stato molto interessante comprendere quante cose si possano sapere dallo studio di una sepoltura!
La necropoli di Mont’e Prama risale alla fine dell’epoca nuragica, quando questa civiltà è ormai in declino e si trova sotto l’influenza di altre culture, provenienti dal Medio Oriente.
Questo fatto però non intacca minimamente la bellezza e il fascino di questo luogo, dove sono stati ritrovati reperti, i famosi “Giganti”, che stanno riscrivendo la storia sarda e non solo.
Per questo motivo il loro studio è oggetto di accesi dibattiti e sulla scia dell’entusiasmo per il loro ritrovamento si sono fatte ipotesi alquanto fantasiose e improbabili sul loro significato e sul nostro passato.
Durante la visita vi verranno proposte quelle più accreditate, spiegandovi cosa le rende più o meno plausibili.
Fatto sta che quello dei Giganti di Mont’e Prama è un mistero ancora tutto da svelare. 😉

Uno dei dati certi, allo stato attuale delle ricerche, è che il sito di Mont’e Prama fosse una necropoli destinata a un’élite, una casta privilegiata che rivestiva un ruolo particolare nella società nuragica della prima Età del Ferro.
Sarebbe interessante scoprire se esiste un qualche grado di parentela tra i defunti ritrovati nelle sepolture.
Tale scoperta potrebbe aprire un nuovo spiraglio nella nostra antichissima storia e aiutarci a comprendere meglio la società che più ci ha caratterizzato.
E dato che siamo molto curiosi non perderemo di vista i nostri amici “Giganti” e vi terremo aggiornati sui nuovi sviluppi! 🙂
2. Storia di un sito.
Mont’e Prama è stato scoperto casualmente nel 1974 da alcuni contadini intenti ad arare un terreno ai piedi di una piccolissima collinetta.
Il toponimo “Monte” è veramente un eufemismo! 😉
Quel campo era stato già lavorato spesso in passato, tanto che alcune statue, così come alcune porzioni dello scavo, riportano i segni dell’aratro.
Dal momento della scoperta lo stesso terreno, di proprietà della Diocesi di Oristano, non è stato più coltivato ed è stato oggetto di numerose campagne di scavo (che continuano ancora oggi) volte a riportare alla luce uno dei siti archeologici più originali e controversi della storia della nostra isola (e non solo).
Quello che mi ha colpito tantissimo di questo luogo e delle sue vicende (e che trovo emblematiche del modo di considerare la cultura nella mia isola) è l’oblio in cui per lungo tempo è stata condannata questa straordinaria scoperta.
Dal 1974 sino a qualche anno fa nessuno (tranne gli addetti ai lavori) sapeva dei Giganti, nonostante la loro importanza nel ricostruire la storia sarda e del mondo allora conosciuto.
Dovete sapere che i Giganti di Mont’è Prama sono stati scoperti proprio nello stesso periodo in cui in Cina veniva ritrovato il famosissimo Esercito in Terracotta.
Bene ora pensate a quanto scalpore fece quella notizia e come venne pubblicizzata fin da subito, poi ripensate al caso sardo e trovate le differenze nella valorizzazione e promozione di una scoperta così importante, anche a fini turistici! 😉

Una volta sul sito mi sono potuta rendere conto di quanto il terreno che ha dato alla luce i Giganti sia veramente piccolo.
La guida ci ha detto che alcuni scavi di prova sono stati fatti anche nei terreni confinanti e hanno dato risultati positivi, dimostrando come la necropoli sia molto più estesa dello scavo attuale.
Bene, detto questo, vi farà strano scoprire che solo due anni fa nel terreno circostante è stato piantato un vigneto, procedendo ovviamente a tutti i lavori del caso per l’installazione della vite.
Fate voi le dovute considerazioni…
3. Il Museo Civico Archeologico di Cabras.
Per completare la visita al sito archeologico di Mont’e Prama vi consigliamo di fare un salto al Museo Civico Archeologico di Cabras, posto all’interno del paese e a qualche chilometro di distanza dal luogo del ritrovamento.
È qui che infatti sono conservati ed esposti alcuni dei Giganti ritrovati a Mont’e Prama, nonché tanti altri interessanti reperti provenienti dall’area di scavo.
Durante la visita guidata nelle sale dedicate a Mont’e Prama potrete vedere da vicino il risultato delle campagne di scavo condotte a partire dal 1975 sino a oggi.
Noi c’eravamo stati un po’ di tempo fa, ma non potevamo perdere l’occasione di rivedere i Giganti, soprattutto dopo aver visto dove per lungo tempo hanno dormito sepolti sotto terra.
Una volta entrati al Museo Civico non limitatevi alle sole sale destinate a Mont’è Prama, ma seguite il normale percorso di visita perché rimarrete stupiti dalla straordinaria collezione di questa struttura museale e dalla storia che ha da raccontare.
Perché visitare il sito di Mont’e Prama con i bambini.
È sempre entusiasmante visitare uno scavo archeologico e vedere come lavorano gli archeologi.
Si ha la possibilità di contestualizzare i reperti che normalmente si vedono isolati all’interno di una teca, nella sala di un museo.
Per questo motivo quest’esperienza è consigliatissima ai bambini, soprattutto a quelli in età scolare.
Avranno modo di vedere uno scavo archeologico e scoprire come vengono fatti i ritrovamenti e come si procede al loro rinvenimento e studio.
Per loro sarà un’esperienza unica che ricorderanno sicuramente.
Se poi completerete la visita allo scavo con quella al Museo di Cabras avranno un quadro completo e riusciranno a capire meglio come dietro un oggetto esposto in una vetrina museale, ci sia un ritrovamento, uno scavo e tanto (tanto) lavoro.
I più piccoli, come Michele, respireranno inconsapevolmente la storia e l’archeologia.
Il che non fa mai male! 😉

Informazioni pratiche.
La necropoli di Mont’e Prama si trova fuori dall’abitato di Cabras, lungo la strada che dal piccolo borgo di San Salvatore (che vi consigliamo di visitare) porta a Riola Sardo.
La possibilità di visitare il sito archeologico è terminata a fine ottobre, ma è comunque possibile ammirarlo dall’esterno per avere un’idea del luogo in cui le statue di Mont’e Prama sono state rinvenute.
Se siete particolarmente fortunati potrete vedere gli archeologi al lavoro! 🙂
Per restare aggiornati su nuove aperture vi consiglio di consultare spesso il sito web del Museo di Cabras, dove potrete anche trovare tutte le informazioni necessarie per organizzare la vostra visita.
Siete stati alla Necropoli di Mont’e Prama?
Com’è stata la vostra esperienza?
Perché non ce la raccontate nei commenti?
Vi aspettiamo. 🙂

