Monte Baranta a Olmedo Sardegna
Sardegna,  Zone interne

Monte Baranta: la bellezza della natura e della storia.

Monte Baranta è uno di quei siti archeologici che più è riuscito a sorprendermi.

La bellezza e imponenza delle rovine, la meraviglia del contesto ambientale in cui è inserito ha sicuramente contribuito a far si che questo luogo mi sia rimasto nel cuore.

Ecco perché riprendo con molto piacere questo post di qualche anno fa.

Era una bellissima giornata di inizio primavera e se ci ripenso, mi sembra di sentire ancora fortissimi i profumi della natura che si risveglia! 🙂

Con noi c’erano le inseparabili Daniela e Lola (se ancora non le conoscete cliccate qua).

Bene, penso proprio che sia arrivato il momento di raccontarvi la nostra avventura!

Vi consiglio vivamente di continuare a leggere il post! 😉

Monte Baranta a Olmedo
Un Puffo alla scoperta di Monte Baranta!

Avventura a Monte Baranta.

Come ho detto in premessa, il sito di Monte Baranta è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi che abbiamo visitato in questi anni di “bimboinspalla”.

Credo che non verrò smentita da nessuno dei presenti quando faccio quest’affermazione!

Il fascino di questo luogo è dato sicuramente dall’alone di mistero che queste millenarie rovine emanano.

Le rovine di Monte Baranta si ergono maestose e solitarie in un contesto ambientale straordinario.

La natura ha inglobato questi ruderi senza intaccarne l’imponenza.

Sono ferme, immobili, silenziose testimonianze di un passato straordinario e di cui poco si conosce, ma che di certo ha generato una civiltà capace di creare tutto questo.

Sono l’unico elemento immutabile di una natura in costante trasformazione e movimento.

Monte Baranta Sardegna
Michele e Lola tra i fiori e le rovine di Monte Baranta.

1. Il sito archeologico.

Il complesso prenuragico di Monte Baranta è un sito di straordinaria importanza perché rappresenta una testimonianza più unica che rara di un periodo (quello prenuragico per l’appunto) che troppo poco ci ha lasciato (o meglio di cui ancora si sono trovate poche testimonianze).

Si tratta del sito archeologico che ci è giunto più completo e meglio conservato di quest’epoca.

Il percorso di visita.

Il sito di Monte Baranta si suddivide in 4 aree: l’area sacra, la muraglia, il villaggio e il recinto torre.

Vediamole insieme nel dettaglio:

1. L’area sacra.

È la prima zona del sito che ci ha accolto al nostro arrivo.
Nonostante sia quasi completamente sommersa dalla natura, rende ancora bene l’idea di quanto dovesse essere estesa e imponente.
Passo dopo passo ci accorgevamo di ritrovarci al cospetto di giganteschi menhir e numerosi lastroni di pietra che in origine componevano un circolo megalitico.
Ormai è tutto riverso al suolo ma con Roberto (la guida), mentre Michele e Lola erano impegnati a seguir farfalle, abbiamo provato a immaginare come il sito dovesse apparire ai suoi contemporanei.

2. La muraglia.

La muraglia megalitica è un qualcosa che lascia il fiato.
Costruita con grandi lastroni di trachite si erge tra la campagna da millenni.
Ritrovarsi ai suoi piedi ci ha lasciato basite. La sua struttura e grandezza (quella che noi vediamo è solo una porzione di quella che in realtà è stata costruita) dimostra chiaramente come questo sito sia stato costruito per motivi difensivi.
Con i suoi 97 metri di lunghezza sbarra la strada dell’unico tratto di pianoro del sito.
Solo un varco rende possibile l’accesso al villaggio vero e proprio.

Monte Baranta archeologia prenuragica
Particolare della muraglia prenuragica.

3. Il villaggio.

Superata la muraglia ci siamo ritrovati proprio all’interno dell’antico villaggio.
Un tempo questo luogo doveva essere rumoroso e doveva brulicare di persone affaccendate nelle diverse mansioni quotidiane.
Chissà come vivevano, come parlavano, cosa pensavano… Oggi è l’area del sito che si mostra più nascosta.
L’erba alta nasconde gran parte dei resti delle capanne. Solo una resiste alla forza della natura e ci ha subito incuriosito per la sua forma rettangolare.
Roberto ci ha spiegato che questa forma è tipica del periodo, sono i nuragici invece che in un secondo momento adottano la forma circolare che noi siamo abituati a vedere nei numerosi nuraghi sparsi per tutto il territorio isolano.

4. Il recinto -torre.

Sicuramente il pezzo forte di tutto il sito archeologico.
Spostatici di qualche metro dalla muraglia, ci siamo trovati di fronte a quello che a un primo sguardo ci è sembrato un nuraghe.
In effetti la sua forma circolare ha tratto in inganno anche i primi archeologi che hanno studiato il sito, portandoli a ritenere l’area l’ennesimo nuraghe e quindi non degna di ulteriori studi.
Solo successivamente, negli anni ’80 del secolo scorso, si è capita l’importanza del sito di Monte Baranta.
Il Recinto – Torre infatti non è un nuraghe, ma una struttura a forma di “U” con gli apici rivolti verso il dirupo.
La sua particolare forma e la sua posizione, a ridosso del dirupo, lo rendono uno dei monumenti più enigmatici dell’archeologia sarda.
Ancora non è stata decifrata la sua esatta funzione.
Ciò che è certo è che un luogo molto suggestivo da cui si domina tutto il territorio circostante sino al mare.
È presente un camminamento di ronda (molto abbozzato) e, in un attimo di estrema agilità (è stato come ritornare al periodo delle mie escursioni pre-gravidanza quando saltavo come una capretta tra una pietra e l’altra di un qualsiasi nuraghe o sito), sono riuscita a salire sino in cima al Recinto e da qui ho potuto ammirare la bellezza e varietà del paesaggio che ci circondava.
Sicuramente una delle funzioni di questa struttura era l’avvistamento, a convalida della natura difensiva del sito.

Michele tra le rovine del villaggio prenuragico.

Perché visitare Monte Baranta insieme ai bambini.

Nonostante per arrivarci sia prevista una passeggiata medio-lunga, consigliamo vivamente la visita a questo sito.

I più grandicelli potranno ammirare e conoscere, durante il percorso, tantissimi fiori, piante e insetti.
I più piccoli, se mamma e papà si attrezzeranno nel migliore dei modi per affrontare la salita, potranno vivere un’esperienza sensoriale unica, imparando a riconoscere diversi profumi e rumori.

Sarà un modo piacevole e “naturale” per sviluppare udito e olfatto.
Tutta la famiglia potrà trascorrere del tempo all’aria aperta e a contatto con la natura. 🙂

Arrivati al sito si troveranno al cospetto della storia, o meglio della nostra storia in quanto sardi, qualcosa che ci caratterizza e ci rende unici rispetto a tutti gli altri popoli.

Visitare questo sito, come tutti gli altri disseminati sul nostro territorio, permetterà ai più piccoli (ma anche ai grandi che spesso ne sono carenti) di formarsi una coscienza identitaria.

Monte Baranta, più di altri forse, dimostra quali capacità ingegneristiche e costruttive avessero i nostri antenati.

Farà capire loro che prima dei nuragici c’è stata una civiltà in grado di costruire tutto quello che hanno davanti il loro occhi.

I piccoli visitatori avranno modo di capire che in questo luogo abitavano uomini e donne che credevano in delle divinità, vivevano normalmente e avevano bisogno di difendersi.
Delle persone che nonostante i millenni che ci separano non erano tanto diverse da noi.

Insomma quello che imparano a scuola, sui libri, diventerà più reale e vicino a loro.

Non vi sembrano buoni motivi per portare i più piccoli a visitare questo, e altri, siti archeologici? 😉

Monte Baranta archeologia in Sardegna
Noi a Monte Baranta.

Informazioni pratiche.

Il sito, come fa suggerire lo stesso nome, si trova in cima a un promontorio (a circa 2 Km da Olmedo) e per arrivarci bisogna affrontare una camminata in salita di circa 30 minuti.

Il percorso non è difficile però con un bambino piccolo può essere faticoso.
Perciò, nel caso non disponiate di un passeggino da trekking vi consiglio di utilizzare il marsupio o la fascia.
Se invece il bimbo sta iniziando a essere autonomi e a camminare da solo, vi anticipo che vi dovrete preparare a portarlo “in spalla” per almeno metà percorso (se siete fortunati). 😉

Per affrontare la visita a Monte Baranta vestitevi comodi, soprattutto le scarpe, e portate con voi acqua.

Ricordate che se i bambini la richiedono e voi non l’avete potrebbero scatenare l’inferno! 😉

Una volta giunti in cima la visita al sito è abbastanza agevole.
L’unica cosa che mi sento di segnalare è di stare attenti soprattutto ai bimbi più piccoli.
In primis perché vi trovate pur sempre nelle vicinanze di un dirupo; in secondo luogo perché il terreno è disseminato dei massi caduti dai diversi edifici che compongono il sito.

muraglia di Monte Baranta
Il piccolo esploratore.

Per ricevere informazioni sulle modalità di visita (il sito non è al momento gestito e apre solo su appuntamento) vi suggeriamo di contattare il Comune di Olmedo (lo trovate cliccando qui).

Se invece desiderate vivere un’esperienza unica e cucita su misura per la vostra famiglia, vi consiglio di leggere il post sul nostro servizio di family travel planner (potete trovarlo qua). 🙂

Concludo (come sempre) ricordandovi di seguirci anche su Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest.

Aspetto i vostri commenti sul post! 🙂

Alla prossima! 🙂

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