
Miniera di Funtana Raminosa: viaggio alla scoperta del rame!
Per visitare il luogo di cui ti voglio parlare in questo post, ci siamo inoltrati nelle campagne della Barbagia di Seulo, percorrendo in parte la stessa via che nel 1886 hanno fatto Luigi Sanna Manunta ed Emilio Jacob, quando erano alle prese con il tracciamento della ferrovia Cagliari – Sorgono.
E in effetti, per raggiungere questo luogo, anche noi abbiamo viaggiato lungo i binari di quella stessa ferrovia.
E quello che abbiamo visto e ascoltato è sicuramente legato a filo doppio non solo alla ferrovia stessa, e alla sua storia, ma anche alle figure di Sanna Manunta e Jacob.
Adesso che ho la tua attenzione, posso iniziare a raccontarti una storia molto affascinante che riguarda un luogo ben preciso e, nel contempo, tutta l’isola di cui sono figlia.
Il luogo è la miniera di rame più grande d’Europa (Funtana Raminosa per l’appunto), fonte di ricchezza per quest’area del centro Sardegna e protagonista indiscussa della nostra lunga storia mineraria.
Iniziamo?
Una storia lunga millenni
E’ la storia mineraria della Sardegna.
L’isola infatti è una delle regioni geologicamente più ricche e complesse d’Europa, nel cui sottosuolo sono presenti quasi tutti i minerali del mondo.
Se proprio vogliamo trovarle una data di nascita, possiamo dire che la storia mineraria sarda ha inizio all’incirca 8.000 anni fa, quando i nostri avi iniziarono a estrarre l’ossidiana.
Dunque già dalla Preistoria si era ben consapevoli della ricchezza del nostro sottosuolo e lo si sfruttava in tutti i modi allora possibili.
Non fa sicuramente eccezione la miniera di Funtana Raminosa a Gadoni in cui le prime attività estrattive sono iniziate in epoca nuragica.
A dimostrarlo ci sono diversi bronzetti rinvenuti proprio in questo luogo.
Successivamente furono i Fenici e i Cartaginesi a sfruttare la ricchezza di questa miniera.
Poi arrivarono i romani e, infine, nel 1886 i nostri Sanna Manunta e Jacob.
Per millenni dunque la miniera di Funtana Raminosa è stata luogo di fatica, sudore, talvolta morte; ma anche speranza, rivalsa e soddisfazioni.
E non c’è nessuno che può raccontare meglio cosa significhi vivere e lavorare in miniera di chi ci ha vissuto e lavorato per decenni.
Perciò a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, quando venne dismessa, i minatori – riuniti in associazione – si sono preoccupati di conservare e promuovere la memoria storica di questo luogo, aprendolo al pubblico.
Funtana Raminosa. Un’esperienza di visita emozionante
Noi non abbiamo fatto eccezione.
Ad accompagnarci nella scoperta di Funtana Raminosa abbiamo avuto infatti il simpaticissimo signor Franco, ex minatore e guida molto appassionata.
E’ stato lui a svelarci i segreti di questo luogo e ad azionare, per la meraviglia di Michele, alcuni dei macchinari ancora perfettamente funzionanti.
Il percorso di visita
Con Franco a farci da guida, siamo andati alla scoperta di ogni angolo di questa miniera.
Abbiamo visitato la vecchia teleferica, che collegava le gallerie a monte con la miniera, l’ingresso alla Galleria Fenice, la Galleria Romana con le meravigliose tracce di rame luccicanti sulle pareti dei tunnel, e infine la Sala Macchine.
Ma non solo…
Franco ci ha svelato i luoghi, ma ci ha aperto anche il suo personale baule dei ricordi.
Abbiamo così scoperto che quello in miniera era un lavoro che legava fra loro le diverse generazioni di una famiglia.
In miniera, ad esempio, ci aveva lavorato suo nonno, poi il padre e infine lui.
Franco ci ha anche spiegato come la miniera custodisca due anime: quella di chi lavorava nel sottosuolo e quella di chi, invece, il minerale lo lavorava in superficie.
Abbiamo inoltre compreso come tutti gli abitanti di Gadoni e del circondario provino ancora un reverenziale rispetto per la miniera: fonte, per generazioni, di prosperità e benessere.
Funtana Raminosa (che vuol dire “fonte d’acqua dai riflessi di rame”) non è solo una miniera, ma un vero e proprio microcosmo, con le gallerie che sembrano arrivare sino al centro della Terra; il villaggio minerario; la cappella dedicata a Santa Barbara, protettrice dei minatori; e il museo dei macchinari.
Visitare la miniera di Funtana Raminosa è un modo per entrare a contatto con la storia non solo di questo luogo, ma soprattutto degli uomini e delle donne che ci hanno vissuto.
Perché visitarla con i bambini
Sicuramente perché si divertiranno tantissimo ad ascoltare la storia della miniera e a visitare ogni suo angolo.
Per loro sarà una vera e propria avventura e avranno modo di imparare tantissime nozioni di storia, geologia e meccanica senza rendersene nemmeno conto.
Michele si è divertito tantissimo, insieme ad altre due bimbe, a cercare i minerali.
Le guide poi sono state fantastiche perché hanno inventato per loro una fantomatica e rarissima “pietra arcobaleno”.
Devo dire che la sua ricerca ha coinvolto tutto il gruppo!
Sono sicura che durante il percorso di visita, i bambini e le bambine avranno una miriade di domande da porre alla povera guida di turno, soprattutto quando questa azionerà i macchinari.
Per i più piccoli, consiglio vivamente il marsupio o la fascia.
La miniera di Funtana Raminosa e il Trenino Verde
Quella alla miniera di Funtana Raminosa è una delle tappe finali della tratta Mandas – Laconi del Trenino Verde proposta da Barbagia Express.
Sicuramente unire la visita alla miniera al viaggio sulle carrozze del Trenino Verde, così come abbiamo fatto noi, è un’esperienza unica e speciale.
Nemmeno il Covid-19, e le relative restrizioni, sono riuscite infatti a intaccare il fascino di questo viaggio e della visita alla miniera.
Perciò il mio consiglio è sicuramente quello di abbinare le due esperienze, perché si completano e arricchiscono a vicenda.
Preciso che il trasferimento dalla stazione di Laconi alla miniera di Funtana Raminosa è compreso nel biglietto.
Tu e la tua famiglia dovrete solo godervi l’esperienza!
Concludendo…
Come sempre, spero di essere riuscita con il mio racconto a trasmetterti anche solo una minima parte della bellezza di quest’esperienza.
Ora però sono curiosa di sapere se la conoscevi già o se hai vissuto esperienze simili.
E ovviamente attendo qualche tuo suggerimento su altre avventure che io e Michele possiamo vivere.
Ti suggerisco qualche link…
Trenino Verde Mandas – Laconi: sulle tracce di Lawrence (100 anni dopo)!

