
Lu Brandali: una finestra sulla vita quotidiana dei nuragici.
Tra i siti archeologici posti a poca distanza dal mare, quello di Lu Brandali, in territorio di Santa Teresa di Gallura, è sicuramente uno dei più suggestivi.
Qui infatti la civiltà nuragica ha lasciato importanti tracce di uno dei suoi aspetti meno conosciuti: quello riguardante la vita quotidiana dei nostri antenati.
Curiosissimi, io e Michele abbiamo approfittato dei mesi estivi per andare a scoprire questo lato del nuragico (nonostante il caldo).
Ecco il racconto della nostra esperienza…
Lu Brandali. Tracce di vita quotidiana
Il sito di Lu Brandali consente al visitatore di ogni età di affrontare un viaggio nel tempo e scoprire così come vivevano i nostri antenati del periodo nuragico.
Il complesso archeologico infatti comprende abitazioni, officine, strutture difensive e tombe.
In questo modo potrai ammirare, durante la visita, ogni aspetto della vita quotidiana dei nuragici che qui hanno vissuto in un arco di tempo compreso tra il XIV sec. e il X sec. a.C. (bronzo medio – bronzo medio finale).
Un particolare contesto paesaggistico
A rendere ancora più suggestive queste testimonianze archeologiche è il contesto naturalistico in cui sono inserite.
Il sito infatti si distribuisce lungo le pendici di un promontorio, impreziosito da una rigogliosa macchia mediterranea.
Sulla cima di tale promontorio si erge un nuraghe, abilmente costruito in modo da sfruttare la particolare conformazione della roccia.
A ridosso della parte più alta, seguendo il declivio del promontorio, si estende il villaggio nuragico, le cui capanne avevano per lo più una forma curvilinea ed erano costruite con grossi blocchi distribuiti in filari regolari e legati tra loro con malta di fango.
Ti consiglio di avvicinarti ad alcune di esse per poter notare alcuni dettagli: come il pavimento di terra battuta, oppure dei particolari indicanti la destinazione d’uso di quella struttura (abitativa o artigianale/commerciale).
Per giungere alle singole capanne dovrai percorrere le antiche “viuzze” che dividevano (e collegavano tra loro) i diversi “quartieri”.
Quest’esperienza aggiungerà fascino alla tua visita!
Delle abitazioni molto particolari
Le capanne circolari non sono però l’unica tipologia di abitazione presente in questo sito.
Nella parte verso ovest dell’area archeologica potrai ammirare i cosiddetti tafoni.
Si tratta di cavità nella roccia dovute all’azione degli agenti atmosferici che in epoca preistorica (ma anche in un periodo abbastanza recente) sono state utilizzate come ripari, abitazioni e luoghi di sepoltura.
Indubbiamente la presenza dei tafoni contribuisce al fascino de Lu Brandali.
Un passaggio tra le rocce conduce a un gruppo di cavità granitiche, usate dagli abitanti del villaggio per l’appunto sia come rifugi che come sepolture.
La tomba dei giganti
A poca distanza dal villaggio, nella parte più a valle di tutto il complesso, si erge una tomba dei Giganti, le cui megalitiche dimensioni si possono ancora facilmente intuire da ciò che ne rimane.
Questa tomba dei giganti infatti presenta un corridoio tombale lungo più di sei metri e terminante a forma di abside.
Ci ha molto incuriosito poter ammirare la pavimentazione, che è in lastre piatte davanti all’ingresso dell’esedra, mentre è in ciottolato nello spazio restante.
Ormai Michele prova a immaginare automaticamente le misteriose cerimonie che dinnanzi a queste sepolture dovevano svolgersi migliaia di anni fa (ho creato un mostro!).
Lu Brandali. La mostra archeologica
A completare il percorso di visita a questo bellissimo sito archeologico c’è una mostra molto particolare che risponde a una precisa esigenza dei visitatori: vedere e toccare con mano i risultati delle numerose campagne di scavo effettuate in questo luogo.
Il sito archeologico Lu Brandali infatti ha restituito tantissimi oggetti riferiti alla vita quotidiana dei nostri antenati, che ci permettono di aprire una vera e propria finestra sul periodo nuragico.
Oltre a una cinquantina di reperti, la mostra è arricchita dalle nuove tecnologie: stampe in 3D, virtual tour, riproduzioni dell’attività quotidiana durante l’epoca nuragica danno la possibilità a tutti i visitatori di conoscere il nostro passato e poter visitare – in forme diverse – il sito archeologico.
Tale mostra inoltre ha il vantaggio di far conoscere ai visitatori con disabilità fisiche (che per motivi logistici non possono visitare il parco archeologico) ciò che non possono vedere, rendendo comunque il sito accessibile ai suoi contenuti.
Perché visitare Lu Brandali con i bambini
Potrei sintetizzare dicendo che per loro sarà una vera avventura scoprire le rovine di questo sito nascoste tra la rigogliosa vegetazione e salire sino alla cima del promontorio per trovare il nuraghe.
Avranno modo di percorrere le stesse “viuzze” (larghe come dei corridoi) che tanto tempo fa percorrevano i bambini nuragici.
Senza contare il fascino esercitato dalle nuove tecnologie presenti nella mostra e la sorpresa nello scoprire che si sposano perfettamente allo studio della nostra storia.
Insomma, loro impareranno divertendosi, tu preparati a una figuraccia quando sarà il momento di azionare il visore perché scoprirai quanto sono più bravi di te!
Informazioni pratiche
Raggiungere questo sito è facilissimo perché ben segnalato a partire dal paese, da cui dista un paio di Km sulla strada per arrivare a Capo Testa (e alle sue splendide spiagge).
E’ anche geolocalizzato.
L’area archeologica è gestita, perciò per visitarla bisogna rispettare degli orari e acquistare il relativo biglietto.
Per la conformazione del terreno e il modo in cui è articolato il complesso nuragico, sconsiglio vivamente l’uso del passeggino.
Meglio fascia, marsupio o il classico “bimbo in spalla”.
Concludendo…
Come sempre spero di averti incuriosit* e di averti fatto venir voglia di visitare questo sito.
Sono curiosa di sapere le tue impressioni al riguardo.
Perciò ti aspetto nei commenti!
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Per maggiori informazioni riguardanti la visita a Lu Brandali:

