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Ittireddu. Il nostro itinerario per scoprire un paese di arte e storia!

Ittireddu è il luogo ideale se si è alla ricerca di un po’ di quiete per dedicarsi completamente alla scoperta delle importanti testimonianze di un passato ormai lontano, di cui è ricco il suo territorio.

Noi, insieme a Otto e Rossana, ci siamo stati in una bella giornata di primavera e abbiamo goduto del silenzio di questi luoghi e della bellezza dei suoi monumenti.

Se siete curiosi di sapere com’è andata e cosa c’è da vedere a Ittireddu, continuate a leggere il post.
Rimarrete stupiti nel constatare il grande patrimonio culturale custodito da questa comunità. 🙂

Ittireddu vulcano Sardegna
vista del vulcano!

La nostra esperienza a Ittireddu.

Preciso subito che Ittireddu si trova a poca distanza da casa nostra per cui lo conosco molto bene.
Per intenderci, la prima “gita scolastica” (ma non chiamatela così davanti ai prof.) alle elementari l’ho fatta proprio a Ittireddu, ed è qui che è avvenuto il mio primo contatto con l’archeologia e la storia della Sardegna.
Inutile dire che è stato amore a prima vista! 🙂

Non potevo dunque non portare Michele a conoscere questo piccolo paese, così ricco di storia e arte.
E, ovviamente, non potevo non raccontarvi la nostra esperienza! 😉

Ittireddu, il paese.

Ittireddu è un piccolo paese della provincia di Sassari, sito nella regione storica del Meilogu e abitato sin da tempi remoti.
Le testimonianze di queste antiche frequentazioni sono oggi custodite nel Civico Museo Archeologico ed Etnografico, riaperto recentemente con un allestimento tutto nuovo.

Il Museo è però solo uno dei tanti buoni motivi per visitare questo piccolo e caratteristico centro!
Continuando a leggere il post vi racconteremo il nostro itinerario alla scoperta del paese e del suo territorio! 🙂

Ittireddu, cosa vedere.

Iniziamo col dire che a Ittireddu si può ammirare un vulcano, ormai spento ma non per questo meno suggestivo! 😉
La scura montagna si trova proprio immediatamente fuori dall’abitato e si può raggiungere tranquillamente a piedi.
L’accesso al vulcano, per ovvi motivi di sicurezza, è bloccato da un grande cancello, ma anche a distanza la grande mole nera e rossastra ci ha lasciato letteralmente a bocca aperta!
Per ammirare al meglio la conformazione del vulcano consigliamo di allontanarsi dal paese, in direzione di Bono.
Dalla strada si può guardare il vulcano da una diversa prospettiva, riuscendo così a intuire meglio la sua originale grandezza.

nuraghe Funtana a Ittireddu archeologia
il nuraghe Funtana.

Poco distante dall’entrata del vulcano, si trovano le indicazioni per il Nuraghe Funtana.
Non preoccupatevi se la strada a un certo punto non è più asfaltata perché il Nuraghe si trova in aperta campagna.
Per visitarlo bisogna superare due cancelli (ricordatevi di richiuderli al vostro passaggio) e percorrere per un buon tratto una strada sterrata.
In paese ci avevano avvisato che non dovevamo preoccuparci nel caso avessimo trovato dei cani: erano a guardia di alcune greggi ma non ci avrebbero dato alcun fastidio.
Così è stato (anche se Otto, per cautela, è rimasto asserragliato in auto. Non si sa mai!)!

Il Nuraghe Funtana è una struttura di tipo complesso, costituita da una torre centrale alla quale è stato addossato un bastione con due torri secondarie.
Non siamo riusciti a visitare l’interno del Nuraghe perché vi aveva trovato riparo una pecora con il suo agnellino.
Immaginatevi la gioia di Michele quando ha visto i due animali!
In silenzio, per non disturbare i due ospiti del Nuraghe, abbiamo continuato a gironzolare attorno alla massiccia mole di pietra.
Nelle sue immediate vicinanze si possono ancora vedere i resti di quelle che presumo fossero capanne nuragiche.
A rendere ancora più suggestivo questo Nuraghe è il contesto paesaggistico in cui è inserito. Il verde brillante dell’erba, l’azzurro terso del cielo e il nero del vulcano creano una scenografia perfetta.
Un’immagine veramente incantevole! 🙂

Lasciato il Nuraghe Funtana, siamo ritornati in paese per visitare la piccola chiesa di Santa Croce, di origine bizantina.
L’edificio ha pianta a croce latina, costituita da una navata sulla quale si innesta il transetto.
La particolarità è che la struttura presenta tre absidi: la più grande all’estremità della navata e le due minori sui bracci del transetto.
Tale peculiarità dona alla chiesa un aspetto molto caratteristico.
All’incrocio tra navata e transetto si eleva un tiburio, ovvero una struttura quadrangolare simile a un dado rettangolare coperto da un tetto a spioventi.
In facciata, risalente a una seconda fase costruttiva (XIII secolo), si apre il portale con centina a sesto acuto.
La piccola chiesa si trova proprio nel cuore del paese e così ne abbiamo approfittato per fare un giretto tra le strette stradine e le caratteristiche case basse.
Passeggiando per Ittireddu quello che colpisce è sicuramente il silenzio diffuso e la cordialità dei suoi abitanti, sempre pronti a darti informazioni dettagliate e a raccontarti aneddoti sul paese.

chiesa bizantina Santa Croce Ittireddu
la chiesa medievale di Santa Croce.

Ittireddu, il territorio.

La prima tappa della nostra visita è stata la suggestiva Necropoli di Partulesi, costituita da una trentina di domus de janas (tombe scavate nella roccia) disposte su diversi livelli.
Le sepolture sono site su un promontorio tufaceo dal caratteristico aspetto bucherellato! 🙂

Proseguendo sulla medesima strada, poco più avanti, ci siamo fermati ad ammirare la chiesa campestre di San Giacomo dalle caratteristiche forme romaniche.
La costruzione della chiesa viene fatta risalire al XIII secolo, anche se nel corso dei secoli ha subito vari rimaneggiamenti.
Si tratta di un edificio ad aula unica coperto da un tetto a due spioventi.
Dall’area antistante la piccola chiesa, leggermente sopraelevata, si può ammirare la campagna circostante e godere del silenzio, interrotto esclusivamente dai versi degli animali e dai gridolini di felicità di Michele che correva qua e là all’inseguimento del povero Otto!

Proseguendo sempre sulla stessa strada siamo arrivati all’ultima tappa di questa escursione a Ittireddu: il ponte romano di Pont’Ezzu (= ponte vecchio).
Questo ponte è uno dei tre ancora esistenti che attraversavano il Rio Mannu (gli altri due si trovavano nel territorio di Ozieri e di Oschiri).
Nonostante la fitta vegetazione che lo invade, si può ancora ammirare la struttura a due arcate di diverse dimensioni.
L’area, in epoca romana, era molto importante perché punto di snodo per arrivare a Cagliari, Olbia o Porto Torres.

Un’escursione per tutta la famiglia.

Quella a Ittireddu è sicuramente un’escursione adatta a tutta la famiglia.

Sarà piacevole passeggiare per le viuzze del centro storico e ammirare le testimonianze artistiche che questo centro del Meilogu preserva tra le sue case.
Segnalo che il traffico è pressoché inesistente, quindi la passeggiata è proprio tranquilla!

I bambini (ma non solo) rimarranno entusiasti dalla possibilità di vedere da vicino un vero vulcano.
Saranno curiosissimi di conoscere tante cose su di essi, perciò preparatevi alle loro domande! 😉

archeologia Ittireddu necropoli di Partulesi
la collina della necropoli di Partulesi.

Ittireddu è circondata dalla campagna, dove si trova la maggior parte dei siti archeologici.
Visitarli sarà quindi un’ottima occasione per stare all’aria aperta e scoprire tante cose sulla storia della Sardegna.
Il tutto divertendosi in famiglia! 🙂

Informazioni utili.

Ittireddu si trova in provincia di Sassari.
Raggiungere il paese è facilissimo perché ben segnalato sulla SS. 131, la principale arteria stradale dell’isola.

Una volta in paese non avrete problemi a trovare parcheggio (anche in giorno di mercato), diverso è trovare bar e ristoranti aperti (soprattutto di domenica).
Quindi munitevi di viveri prima di partire, perché non si sa mai! 😉

Per qualsiasi informazione sul paese e su come raggiungere i siti di cui vi abbiamo parlato, vi consiglio di rivolgervi direttamente al Comune di Ittireddu.
Saranno ben felici di fornirvi tutte le informazioni di cui avrete bisogno.

Conoscevate questo paese?
Ci siete mai stati?
Vi va di raccontarci la vostra esperienza o suggerirci altre piccole realtà sparse per il territorio isolano?
Vi aspettiamo nei commenti! 🙂

Se invece amate scoprire i piccoli centri dell’interno della Sardegna, vi segnaliamo anche: Nule e Benetutti, Sedini e Borore.
Buona scoperta! 🙂

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