
Grotta di San Michele a Ozieri. Un viaggio nella Preistoria.
Scrivere della Grotta di San Michele mi da modo di raccontare di un luogo particolare, che da il nome a una cultura della Preistoria sarda, rimanendo a poche centinaia di metri da casa mia.
La Grotta di San Michele è veramente un luogo speciale, ma come spesso accade (soprattutto qui da noi) è stato a lungo sottovalutato e poco conosciuto.
Un posto che da sempre fa parte dei ricordi degli ozieresi, ma che i miei stessi concittadini conoscono pochissimo.
Un sito che in un recente passato è stato ampiamente deturpato e mutilato, ma che tanto tempo fa è stato un luogo sacro e importante…
Così importante che oggi da il nome a una delle più grandi culture del passato!
Credo sia giunto il momento di approfondire la conoscenza della Grotta di San Michele e di imparare qualcosa di più sulla Cultura di Ozieri.
Continua a leggere il post per restar sorpreso colpiti da quello che questa grotta ha da raccontare!

Grotta di San Michele. Il sito.
Inizio col dire che si tratta di grotte di origine carsica il cui percorso si snoda al di sotto dell’abitato di Ozieri.
La sua origine è dovuta alla costante azione dell’acqua, che nei secoli ha letteralmente corroso la roccia calcarea, trasformandola in un dedalo di cunicoli e piccoli ambienti.
La Grotta di San Michele fu scoperta casualmente nel 1914 e da quel momento, sino all’epoca più recente, è iniziato il suo declino.
In periodo bellico infatti fu riadattata a rifugio antiaereo. Utilizzo che comportò diverse trasformazioni agli ambienti naturali.
Ma le peggiori devastazioni avvennero attorno agli anni ’50 del secolo scorso, quando fu completamente distrutta la prima, e più grande, sala del sito per fare spazio a un campo da calcio (io lo ricordo ancora!), oggi trasformato in ampio parcheggio.
Attualmente il percorso di visita si snoda per 56 m su uno sviluppo complessivo di circa 160 m.
La Grotta di San Michele è un luogo simbolo dell’archeologia sarda, perché al suo interno sono stati rinvenuti alcuni importanti reperti appartenenti al Neolitico Recente che per la loro qualità e le caratteristiche hanno dato il nome alla “Cultura di San Michele” o “di Ozieri”.

Grotta di San Michele. La storia.
Come accennavo prima la Grotta di San Michele è stata scoperta e scavata per la prima volta nei primi anni del ‘900.
Si è così scoperto che questo sito, che prende il nome da un’omonima chiesa presente nelle vicinanze e oggi non più esistente, era stato utilizzato nella Preistoria come necropoli, quindi come luogo di sepoltura.
Quindi possiamo affermare che all’interno della Grotta di San Michele non vi abitavano i nostri antenati, ma vi venivano sepolti.
Era dunque un luogo sacro, la cui sacralità permase sino all’epoca cristiana, come dimostra la presenza della citata chiesa.
Ho scritto che era un luogo di sepoltura.
Ma anche qui c’è una particolarità!
Si tratta infatti di una sepoltura “a pozzo”.
In altre parole i defunti venivano letteralmente calati dall’alto all’interno della Grotta mediante una cavità oggi andata perduta.
I bellissimi reperti rinvenuti, e oggi custoditi nel Museo Sanna di Sassari e nel Civico Museo Archeologico di Ozieri, non sono altro che parte dei corredi funerari che accompagnavano il defunto nel suo viaggio nell’aldilà.
La Cultura di Ozieri.
La “Cultura di Ozieri”, che prende il nome proprio dalla nostra Grotta, fu una cultura prenuragica che si sviluppò in tutta la Sardegna durante un arco di tempo compreso tra il 3.200 e il 2.800 a. C.
Nelle due campagne di scavo realizzate all’interno della nostra Grotta, nel 1914 e nel 1949, furono ritrovati alcuni reperti che presentavano caratteristiche e una rifinitura sino a quel momento mai visti in Sardegna.
Tali ritrovamenti erano la testimonianza tangibile di un notevole progresso sociale e culturale raggiunto dalle popolazioni preistoriche sarde, comunemente indicato con il nome, per l’appunto, di “Cultura di Ozieri” o “Cultura San Michele”.

Visita alla Grotta di San Michele. Un’esperienza adatta ai bambini.
Entrare in una grotta e percorrere qualche metro nelle profondità della terra è sempre un’esperienza che affascina i bambini, a prescindere dalla loro età.
I più grandicelli poi avranno una preziosa occasione di imparare “dal vivo” importanti e affascinanti nozioni di storia, in particolare di storia della Sardegna.
Il percorso di visita è abbastanza agevole (c’è solo un punto in cui bisogna chinarsi un pochino) ma ovviamente il passeggino deve rimanere in biglietteria.
L’ingresso della Grotta è preceduto da un ampio piazzale, proprio nel punto in cui sino agli anni ’50 del secolo scorso sorgeva la prima sala, in cui i bambini posso giocare e correre in tutta tranquillità.
Informazioni utili.
La Grotta di San Michele si trova all’interno dell’abitato di Ozieri, nelle immediate vicinanze dell’Ospedale Civile.
E’ facilmente raggiungibile perché basta seguire le indicazioni per l’Ospedale.
A pochi metri dall’ingresso alla Grotta si trova un ampio parcheggio a pagamento.
Consiglio vivamente di abbinare la visita della Grotta a quella al Museo Archeologico “alle Clarisse“.
Concludendo…
La Grotta di San Michele negli ultimi decenni ha avuto un destino molto sfortunato.
In parte abbattuta, ci hanno costruito sopra un intero quartiere, è stata fondale di un campo di calcio.
Insomma questo sito, così importante dal punto di vista archeologico, non ha goduto della meritatissima attenzione, tutt’altro.
Oggi è gestita e visitabile, quindi ti consiglio di non perdere l’occasione per fare un vero viaggio nel tempo e nel cuore della terra.

Ti suggerisco qualche link…
Civico Museo Archeologico “alle Clarisse” e la storia della Sardegna.
Il Neolitico in Sardegna: una lunga storia tutta da scoprire!
#larcheologiaaibambini per creare nuove generazioni più consapevoli!
Le tappe del nostro itinerario di Ozieri per il blog tour.
Per maggiori informazioni sulla modalità di visita della Grotta di San Michele o degli altri monumenti della mia città, fai riferimento a

