
Genna Maria: il tesoro di Villanovaforru!
Vi vogliamo raccontare di quella volta che, accompagnati da Rossana, abbiamo visitato un sito archeologico immersi nelle nuvole, in un’atmosfera a dir poco surreale.
Vi vogliamo descrivere la nostra esperienza alla scoperta del Parco Archeologico Genna Maria a Villanovaforru (VS) nel cuore della Marmilla.

Il villaggio nuragico di Genna Maria.
Il complesso archeologico di Genna Maria si trova in territorio di Villanovaforru, a poca distanza dal centro abitato, ed è facilmente raggiungibile perché segnalato adeguatamente.
Noi l’abbiamo visitato in una giornata di pioggia come quella di oggi e pur non potendo godere dello splendido panorama che, a detta della nostra guida (Maurizio), spazia dal Golfo di Cagliari a quello di Oristano, abbiamo comunque vissuto un’esperienza straordinaria perché il sito era immerso nelle nuvole.
In questo modo ci è sembrato di stare veramente nel punto di congiunzione tra terra e cielo! 🙂
Il villaggio infatti si trova sulla sommità di un’altura a 408 m s. l. m. in un contesto paesaggistico molto bello, immerso com’è all’interno di un parco alberato.
Accompagnati da Maurizio siamo andati alla scoperta di questo sito nuragico e della sua storia.
Nota da mamma: la tipologia del terreno non consente la visita col passeggino, quindi (nel caso il bambino non cammini) armatevi di fascia o marsupio.
Michele l’ha visitato in parte camminando autonomamente e in parte in braccio (a danno della schiena mia e di Rossana). 😉
La visita inizia con una serie di pannelli informativi, dedicati soprattutto alle scolaresche, dove sono spiegate le principali caratteristiche del complesso nuragico portate alla luce durante gli scavi archeologici.
Una volta che Maurizio ci ha fornito le informazioni di base sul sito e sulla sua storia, siamo andati alla scoperta di Genna Maria.
Il complesso nuragico ora visibile è solo una piccola parte di quello originario, ma nonostante questo è assai imponente e vederlo così grande e solitario è molto emozionante.
La sua mole spezza letteralmente l’orizzonte!
Una volta in cima ci si rende conto del perché i nostri avi avevano scelto proprio questo sito per il controllo del territorio: nonostante le nuvole infatti il nostro sguardo ha potuto spaziare su tutta la Marmilla.
Per un attimo anche noi ci siamo sentiti delle vedette impegnate a tenere sotto controllo la situazione circostante!
Il complesso di Genna Maria risale a un periodo di tempo compreso tra il Bronzo Medio e il Bronzo Finale (XV-XI secolo a. C.) ed è costituito da un nuraghe complesso trilobato (con tre torri) cinto da un antemurale turrito.
A causa di un episodio di distruzione avvenuto attorno al X secolo a. C. sia il nuraghe complesso che l’antemurale sono stati ridotti alle dimensioni che ancora oggi possiamo ammirare.
Nonostante questo episodio violento, già a partire dal X secolo a.C., la collina venne rioccupata da un insediamento di capanne, costruite sopra le antiche rovine.
Nasce così il villaggio nuragico vero e proprio.
Dagli scavi sappiamo che ci fu un incendio attorno alla fine del IX secolo a. C. e il villaggio venne abbandonato.
Un evento così repentino e tragico come un incendio ha causato la completa sepoltura e sigillatura dei materiali d’uso quotidiano presenti nelle capanne.
Tali oggetti sono stati rinvenuti durante gli scavi e hanno permesso di identificare la destinazione d’uso di molti degli ambienti che costituivano le capanne.
Oggi dunque durante la visita si possono ammirare le stanze in cui i nostri antenati dormivano, cucinavano o conservavano il cibo.
Tutto questo contribuisce a rendere la visita al sito di Genna Maria molto istruttiva e stimolante, soprattutto per i bambini che possono così avere uno spaccato di come si viveva nell’Età del Ferro.

Il Museo Archeologico di Genna Maria.
I reperti rinvenuti nelle capanne di Genna Maria hanno “trovato casa” nel Museo Archeologico sito proprio al centro del paese di Villanovaforru.
Il Museo ha sede nella palazzina ottocentesca del Monte di Soccorso (istituzione diffusasi in Sardegna a partire dal XVII secolo per aiutare i contadini nell’approvvigionamento del grano da semina) e ospita, oltre ai reperti provenienti dall’omonimo villaggio nuragico, anche oggetti pervenuti dai siti archeologici presenti nel territorio dei Comuni aderenti al Consorzio Turistico “Sa Corona Arrubia”.
La sua collezione ci ha permesso di affrontare un viaggio nel tempo e di capire come sono mutati gli usi e i costumi dall’epoca nuragica al periodo bizantino.
Nota da mamma: è possibile visitare il Museo anche col passeggino (superati i pochi scalini dell’ingresso) perché la struttura è dotata di ascensore.
Approfittando del fatto che Michele dormiva, io e Rossana abbiamo potuto visitare in tutta tranquillità le diverse Sale e, fornite di audio-guide, abbiamo scoperto, vetrina dopo vetrina, la collezione esposta in questa piccola ma assai ricca struttura museale.
Abbiamo molto apprezzato la possibilità di ammirare dal vivo i reperti rinvenuti nel sito di Genna Maria così da capire meglio come gli archeologi sono riusciti a identificare le destinazioni dei vari ambienti.
La visita al Museo ci ha aiutato a comprendere come si vivesse nel periodo nuragico e quali fossero gli oggetti usati dai nostri antenati per svolgere le normali attività quotidiane.
È stato bello vedere i semi e i resti di cibo rinvenuti nelle capanne.
Fa un certo effetto vedere cosa mangiavano i nostri avi!
L’ultima parte dell’esposizione è dedicata all’epoca bizantina, medievale e moderna.
Qui sono esposti alcuni reperti che dimostrano il gusto in auge nelle diverse epoche.
Molto bella una fibbia in bronzo di epoca bizantina. Con gli oggetti risalenti alla dominazione sabauda finisce la visita al Museo.
Con la visita al Museo Archeologico Genna Maria finisce la nostra giornata a Villanovaforru.
Durante la nostra escursione abbiamo scoperto che questo piccolo paese racchiude al suo interno molti tesori che meritano sicuramente una visita.
Perché visitare il complesso di Genna Maria con i bambini.
La visita al complesso di Genna Maria (sito archeologico + museo) sarà un’esperienza unica per i bambini perché permetterà loro di confrontarsi con luoghi e oggetti reali in cui vivevano tanto tempo fa i nostri avi.
Individuare e identificare i vari ambienti ambienti in cui vivevano questi uomini nuragici, poter osservare da vicino gli oggetti che formavano il corredo di quelle abitazione e addirittura vedere cosa coltivavano e mangiavano stimolerà la loro curiosità e li avvicinerà alla storia.
Inutile dire che la visita al sito archeologico gli permetterà inoltre di trascorrere del tempo all’aria aperta e di scoprire un angolo di Sardegna molto bello, con un paesaggio che li (vi) lascerà senza fiato.
Un gioco divertente da fare in famiglia potrebbe essere quello di riconoscere la natura e la geografia che vi circonda (paesi, laghi, monti e la costa).

Informazioni pratiche.
Il sito archeologico e il Museo di Genna Maria insistono sul territorio comunale di Villanovaforru.
Nonostante l’area archeologica si trovi al di fuori del centro abitato è facilmente raggiungibile e dispone di un ampio parcheggio.
Il Museo invece si trova proprio nel centro del paese e la sua visita è agevolata dalla presenza di un ascensore.
L’unica difficoltà sono i pochi gradini dell’ingresso. Affrontabilissimi. 🙂
Per il pranzo noi ci siamo fermati al Ristorante Funtana Noa, dove abbiamo potuto mangiare della pasta fatta in casa che oltre a essere buona era anche molto bella da vedere.
La toilette è abbastanza ampia da consentire un “cambio pannolino” sul passeggino. Il Ristorante in realtà è anche un hotel quindi c’è la possibilità di pernottare in paese qualora lo si desiderasse.
Per informazioni sul Parco e sul Museo Genna Maria potete dare un’occhiata al loro sito web.
Buona visita e raccontateci la vostra esperienza! 🙂


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