
Fordongianus: consigli su cosa visitare!
Fordongianus è un piccolo paese della provincia di Oristano, nella regione storica di Barigadu.
La nostra visita (in compagnia di Rossana) ci ha permesso di constatare ancora una volta come, in Sardegna, le ridotte dimensioni di un paese siano inversamente proporzionali alla grandezza e importanza del patrimonio culturale che custodisce. 🙂
Con questo post dunque vi vogliamo raccontare la nostra esperienza e suggerirvi un itinerario di visita che vi permetterà di conoscere meglio questo paese e la sua comunità! 🙂

Cosa vedere a Fordongianus.
Iniziamo col dire che a Fordongianus ci sono le terme.
Non stiamo parlando di uno stabilimento termale contemporaneo (c’è anche quello e spero di poterci trascorrere presto un bel week end di puro relax), bensì delle terme romane risalenti al I secolo d. C. (i romani avevano capito proprio tutto). 😉
La presenza delle acque termali caratterizza inevitabilmente tuttora la vita di Fordongianus: basti dire che in paese sono presenti delle fontane pubbliche da dove sgorga l’acqua calda cosicché tutti gli abitanti possono usufruirne gratuitamente e comodamente. 🙂
Nelle nostre escursioni non ci è mai capitato di trovare niente di simile e devo dire che questa peculiarità contribuisce a rendere affascinante questo centro.
1. Le terme romane.
Inutile dire che la prima tappa della nostra escursione sono state per l’appunto le terme romane, poste proprio lungo la riva del fiume Tirso, sulla sponda opposta dello stabilimento termale contemporaneo.
Qui la nostra guida, Pina, ci ha spiegato non solo la storia del sito ma anche quella del paese e del territorio circostante.
Fordongianus, anticamente chiamata Aquae Ypsitanae (nome che si riferiva alle proprietà terapeutiche dell’acqua calda), raggiunse il suo massimo splendore sotto l’imperatore Traiano che elevò il centro a Forum, ovvero caratterizzato dalla presenza di un “mercato”, inteso in senso più ampio come un area pubblica dove, oltre alla vendita dei prodotti, ci si incontrava e confrontava.
È in questa occasione che il nome venne cambiato da Aquae Ypsitanae a Forum Traiani.

Oltre dalla presenza delle acque termali, la storia di questo centro è stata influenzata anche dalla sua particolare posizione geografica che ne fece un importante avamposto militare per il controllo delle popolazioni dell’interno, non ancora completamente assoggettate all’Impero.
Nonostante il ruolo strategico che questo centro assunse da subito per l’espansione del dominio imperiale, i romani non poterono non sfruttare la presenza delle acque termali, cui venivano riconosciute funzioni curative, come testimonia il rinvenimento di statue del dio Bes, divinità legata ai culti salutiferi, e la presenza di un “Ninfeo”, spazio dedicato al culto delle Ninfe (dee delle acque salutari).
L’antico impianto termale è costituito da due stabilimenti: il primo, risalente al I secolo d. C., sfruttava la sorgente di acqua calda naturale, con una temperatura di 54° circa, che confluiva sulla grande vasca rettangolare (natatio), di cui restano tracce dell’antico portico.
Il secondo stabilimento (III secolo d. C.) si affaccia sulla piazza lastricata.
Ebbene sì, il sito ha anche una piazza e Michele si è divertito tanto a farsi rincorrere da me e Rossana!
Pina ci ha condotto alla scoperta di questo sito e, come gli antichi frequentatori delle terme, abbiamo seguito il percorso che si doveva affrontare al suo interno per godere dei benefici di un bagno termale.
Siamo rimasti affascinati dalle tecnologie usate dagli antichi costruttori per riscaldare gli ambienti e l’acqua (l’acqua calda naturale veniva usata solo per scopi curativi ed era considerata sacra).
La guida ci ha anche fatto notare le diverse tecniche costruttive utilizzate per i due impianti: grossi blocchi squadrati di trachite (opus quadratum) per la struttura del I secolo d. C. e mattoni e pietra (opus vittatum mixtum) per l’edificio del III secolo d. C.
2. La casa aragonese.
Finita la visita alle terme romane ci siamo diretti a piedi (c’è solo qualche gradino da affrontare) verso il centro del paese.
La passeggiata ci ha riservato una piacevole sorpresa perché abbiamo potuto percorrere un tratto (seppur piccolo) dell’antica strada urbana di epoca romana.
È stato emozionante (e anche un po’ faticoso) percorrere queste lastre di basalto con il passeggino! 🙂
Una volta arrivati in centro ci siamo resi conto di come la trachite sia la pietra locale: non c’è costruzione (ma anche le strade) che non ne faccia sfoggia.
Il massiccio utilizzo di trachite contribuisce a conferire un colore rossastro all’ambiente.
Siamo così arrivati alla seconda tappa del nostro itinerario: la Casa Aragonese.
L’edificio è un’abitazione aristocratica databile tra la fine del XVI e l’inizio del XVIII secolo.
Anche qui il rosso della trachite è il colore predominante!
Siamo rimasti affascinati dalle decorazioni in stile gotico-aragonese di alcuni elementi architettonici, come il bel portale d’ingresso o le finestre che si affacciano sul porticato.
L’interno è ancora più bello e ci ha permesso di avere uno spaccato della vita dei signori in epoca spagnola.
Michele è rimasto affascinato dal cortile interno, dove stavano sbocciando i primi fiori.
Rossana invece è rimasta colpita dalla finestrella in forme gotiche (per richiamare le vere finestre) che permetteva di tenere costantemente sotto controllo le stalle.

3. La chiesa medievale di San Lussorio.
Nel pomeriggio ci siamo diretti fuori dal paese per vedere la chiesa romanica di San Lussorio, che purtroppo era chiusa.
Arrivati alla chiesa (risalente agli inizi del XII secolo), l’abbiamo potuta ammirare solamente dall’esterno, ma torneremo sicuramente a visitarla anche perché siamo curiosi di vedere la cripta.
La chiesa infatti sorge proprio sul luogo del martirio del Santo.
P.S. Subito fuori dal paese abbiamo accostato la macchina (cosa un po’ rischiosa effettivamente) per ammirare velocemente le rovine dell’anfiteatro romano.
La nostra escursione a Fordongianus ci ha permesso di fare anche una bella scoperta: la cooperativa che gestisce i siti culturali ha in gestione anche i bagni termali comunali.
La prossima volta quindi ritorneremo muniti di costume, accappatoio e ciabattine per poter usufruire dei bagni termali comunali! 😉
Perché visitare Fordongianus con i bambini.
Una visita a Fordongianus è una di quelle esperienze ideali da condividere in famiglia.
I bambini resteranno entusiasti del sito romano soprattutto per il contesto paesaggistico.
Immaginate il loro stupore quando scopriranno che l’acqua del fiume è calda! 🙂
I più grandicelli potranno rimanere affascinati dalle opere di ingegneria che i romani sapevano realizzare e dalla procedura con cui riuscivano a garantire l’acqua calda all’impianto termale.
Magari riusciranno a spiegare con parole semplici tutto il processo a mamma e papà! 😉

Anche il paese si rivelerà un luogo perfetto per essere vissuto in famiglia.
Il pochissimo traffico e l’atmosfera serena vi permetteranno passeggiate rilassanti alla scoperta del borgo.
E poi vorrei vedere la vostra faccia nell’azionare una fontanella pubblica e scoprire che vien giù acqua termale! 🙂
Sull’altra sponda del fiume Tirso, proprio di fronte al sito archeologico, si trova il complesso termale moderno, con tanto di Grand Hotel.
Potrebbe dunque essere l’occasione per quel week end rilassante che vi volete concedere da tempo! 😉
Informazioni pratiche per visitare Fordongianus.
Nel caso vi fosse venuta voglia di scoprire questo piccolo paese e i suoi tesori archeologici vi consiglio di pianificare la visita sentendo prima la cooperativa che gestisce i siti di cui abbiamo parlato.
Vi sapranno accogliere e consigliare un itinerario adatto alle vostre esigenze.
Non dimenticate di inserire i bagni termali comunali. 😉
Per quanto riguarda il “dove mangiare” (una delle strane esigenze che ci accompagna durante ogni viaggio!) noi vi possiamo consigliare (perché l’abbiamo provato) il ristorante “Su Montigu” .
Del locale segnaliamo il buon cibo (e il prezzo onesto) e la presenza di bagni abbastanza ampi dove poter cambiare il bambino sul passeggino (è sempre necessario lo spirito di adattamento). 😉


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