dolmen Sa Coveccada a Mores
Archeologia,  Sardegna,  Siti

Dolmen Sa Coveccada: storia del gigante imprigionato.

Ci sono luoghi, in Sardegna, che oltre a poter vantare una storia molto lunga, sono stati protagonisti, più di recente, di vicende a dir poco assai curiose.

Questi luoghi sono non solo preziose testimonianze del gusto e della spiritualità dei nostri antenati, ma anche della poca sensibilità di noi esseri umani moderni, nonché della complicatezza e macchinosità della burocrazia.

Il dolmen Sa Coveccada, straordinario esempio di Megalitismo sardo, è uno di questi luoghi e saprà affascinarti per tanti motivi. 🔝

Per scoprirlo però dobbiamo addentrarci per diversi chilometri nelle campagne di Mores, piccolo paese del Meilogu (una sub regione storica del Logudoro).

Ti va di venire con me?

Il dolmen Sa Coveccada a Mores

Come ho avuto già modo di spiegarti (inserisco link di riferimento alla fine del post) si tratta con tutta probabilità di una tomba collettiva, cioè di una sepoltura destinata a ospitare più corpi, probabilmente appartenenti alla stessa famiglia o allo stesso rango sociale.

dolmen Sa Coveccada archeologia in Sardegna
Dolmen Sa Coveccada: lastra frontale.

Nello specifico quello di Sa Coveccada è un dolmen realizzato in trachite tufacea grigio-rosa, una pietra locale facilmente reperibile nelle vicinanze.

Le sue dimensioni sono “megalitiche” e hanno molto impressionato Michele. 😯

Il dolmen Sa Coveccada è infatti alto 2,70 metri ed è lungo 5 metri, per 2,50 metri di larghezza.

Ad incuriosire Michele è stata però la sua particolare forma “a casa”. 🏠

In effetti, lo stesso nome “Sa Coveccada” significa in sardo “la pietra messa per ricoprire”, sottolineando così la curiosa forma che ricorda proprio una gigantesca casa di pietra.

Se pensiamo che i dolmen erano delle sepolture e ricordiamo quanto detto anche negli altri post sul “culto dei morti” (metto sempre link alla fine) capiamo bene la scelta di questa particolare forma.

Il dolmen Sa Coveccada doveva essere la dimora eterna di un gruppo di persone molto importanti per gli uomini e le donne che abitavano questo territorio 4.500 anni fa.

Affascinante vero? 😉

Una curiosa casa di pietra

Girando attorno al nostro dolmen, abbiamo scoperto che la parte posteriore  è crollata.

In terra, in prossimità del monumento, si vedono ancora i grossi frammenti di pietra che dovevano costituire la grande lastra posteriore.

Dolmen Sa Coveccada a Mores
Il dolmen Sa Coveccada visto dalla parte posteriore (crollata).

Questo crollo, se da un lato ha distrutto in parte il monumento, dall’altro ci ha permesso di ammirarne l’interno e di poter dare così un’occhiata alla camera funeraria.

Sbirciandoci dentro abbiamo notato, su una parete, una nicchia profonda che molto probabilmente serviva a contenere le offerte votive o il corredo funebre (non pervenuto).

La cosa curiosa è che i nostri antenati erano talmente abili nel costruire questi giganti di pietra che già nel momento dell’estrazione avevano pensato a realizzare la nicchia. Si spiega così lo spessore maggiore della lastra proprio in corrispondenza dell’incavo.

Straordinario, vero? 🧐

La lastra frontale invece, per la sua forma e per la presenza della piccola apertura di accesso (che molto ha incuriosito Michele), ricorda la stele di una tomba dei Giganti.

In effetti, leggendo il pannello informativo messo a poca distanza dal monumento, abbiamo scoperto che proprio queste analogie fanno del dolmen Sa Coveccada un punto di passaggio nell’evoluzione delle forme architettoniche sepolcrali nella Sardegna preistorica.

In tutto, quindi, il dolmen Sa Coveccada era costituito da 5 grandi lastre di pietra, lavorate in maniera regolare e giustapposte con grande perizia, andando a formare  così una casetta di forma squadrata, dalle misure ben proporzionate e dall’aspetto armonioso.

… e la sua gabbia metallica

Per motivi legati alla sua staticità, e quindi conservazione, nel 2011 il dolmen Sa Coveccada è stato oggetto di un intervento di restauro da parte della competente Soprintendenza.

Bene, direte voi.

Ottimo, aggiungerei io. 💯 

Se non fosse che da quel lontano 2011 il monumento risulta ingabbiato all’interno di un’orribile intelaiatura in metallo, che ormai sta diventando essa stessa un bene di archeologia industriale.

La cosa mi ha molto incuriosita, perché si fa tanto parlare di turismo culturale, valorizzazione del territorio, tutela del patrimonio archeologico…

Dunque mi chiedo come mai un monumento così importante, come il dolmen Sa Coveccada, sia imbrigliato così oscenamente da ormai 10 lunghi anni.

Mi sono pure detta di non fare la solita malpensante, e ho pensato che potrebbero esserci un sacco di buoni motivi per cui il dolmen di Mores sia ancora in queste condizioni.

dolmen Sa Coveccada o Sa Covaccada
Il dolmen Sa Coveccada e la sua gabbia di metallo

Ho così deciso di vederci chiaro, perché DOVEVA esserci una giustificazione plausibile, anche se conoscevo già la risposta alle mie domande, perché – se visiterai il sito te ne potrai render conto da solo – il monumento sembra tutto fuorché sotto costante controllo.

Tutto infatti fa pensare a un sito abbandonato da tempo: la rete di recinzione è stata tagliata e non c’è segno del passaggio umano.

Allora ho fatto una ricerca sul web (adoro queste cose) e ho scoperto informazioni molto interessanti.

Ne vuoi sapere qualcuna?

Vediamo se ti arrabbi come me! 🤬

Com’è naturale, le prime informazioni che ho trovato al riguardo sono proprio datate 2011 e parlano dell’avvio dei lavori di restauro al monumento.

E sin qui tutto bene. 

Le cose si complicano qualche anno dopo, vediamo come…

Al 2013 risalgono le notizie sulla fine dei lavori di restauro e la “vicinissima liberazione” dall’impalcatura che lo ha salvato.

Tre anni dopo la situazione non doveva essere cambiata se c’è notizia di una denuncia fatta proprio per chiedere conto dello stato di abbandono in cui versava ormai da qualche anno (erano già tanti allora) il monumento megalitico.

Sempre al 2016, e in risposta a questa denuncia, il Sindaco di Mores comunicava non solo la “liberazione” del dolmen, ma anche (pensa un po’) la valorizzazione di tutta l’area.

Ma ovviamente non è finita qui.

Al 2018 risale la firma di un protocollo d’intesa per la salvaguardia e valorizzazione del dolmen e dell’area archeologica (ma non doveva essere già “libero” da due anni ormai?).

Dalla stessa notizia del giornale si evince che gli interventi di restauro del 2011 erano stati bloccati perché ci si era reso conto che erano necessari lavori più impegnativi per cui, al 2018, era stato richiesto al Ministero di competenza un ulteriore finanziamento di 480 mila euro.

A tal proposito, sempre nel 2018 e a seguito di questo protocollo d’intesa firmato con Nurnet, era stato bandito un Concorso di idee finalizzato alla realizzazione dei lavori e studi preparatori per l’ampliamento del progetto iniziale finanziato nel lontano 2011.

Dopo il lancio del “Concorso di idee”, di cui non ho poi trovato più traccia (anzi se sai qualcosa fammelo sapere), l’ultima notizia che ho trovato su questo dolmen risale sempre al 2018 e fa riferimento alla delibera del Consiglio Comunale di Mores in cui si è sancito una volta per tutte che il vero nome del monumento è “Sa Covaccada” e non “Sa Coveccada”.

Stavolta mi hanno colta impreparata e ammetto che non lo sapevo.

La fine di questa storia, almeno a oggi, la conosciamo…

Qualche settimana fa ho visitato con Michele questo sito e posso confermarti (come ben mostrano le foto) che l’impalcatura c’è ancora, come lo stato di abbandono dell’area, con tanto di carcasse di animali in prossimità del monumento.

Vabbè sempre di sepoltura si tratta, no?  😅

dolmen Sa Coveccada megalitismo in Sardegna
In visita a Sa Coveccada

Perché visitare il dolmen Sa Coveccada con i bambini

Sicuramente ti starai chiedendo perché ho voluto soffermarmi sulle vicende più recenti che hanno interessato il dolmen Sa Coveccada.

In primo luogo perché questo tipo di ricerche fa parte della mia professione (c’è stato un tempo in cui era il mio lavoro).

Inoltre perché sono stufa di sentire persone che si riempiono la bocca parlando di cultura, valorizzazione e turismo, per poi dover assistere a questi scempi.

Terzo perché il dolmen Sa Coveccada, come tutti beni culturali, è un bene di tutti, in particolar modo delle nuove generazioni.

Vorrei quindi che Michele, come tutti i suoi coetanei (e chi verrà dopo), avesse la possibilità di usufruire appieno di questo patrimonio, perché, ed è questa la mia speranza più grande (per la quale ho aperto anche questo blog), magari saranno proprio loro a riuscire là dove noi ci siamo arenati: valorizzare questi siti, anche in termini turistici.

Sogno troppo alto?

Non credo. Non ci voglio credere!

Credo anzi sia un nostro preciso dovere preservare questo patrimonio per farlo conoscere ai più piccoli, così che loro possano tramandare la nostra grande storia a chi verrà dopo.

Il dolmen Sa Coveccada, come tutti ciò che ci circonda, non è una nostra proprietà, ma un bene che abbiamo ricevuto e dobbiamo lasciare in eredità.

Diciamo che è un prestito fattoci dai nostri antenati, con la clausola di lasciarlo ai nostri eredi.

Visitarlo con i bambini è poi una grande soddisfazione.

Non puoi immaginare la loro curiosità e il loro entusiasmo nello scoprire questa “gigante casa di pietra”.

Sarà una continua corsa attorno al monumento, alla ricerca di qualche traccia del nostro passato.

Consigliatissimo! 👍

Informazioni utili

Come ho già anticipato, il dolmen Sa Coveccada si trova nelle campagne di Mores, a qualche chilometro dal centro abitato.

Più precisamente il dolmen è collocato lungo la strada che collega Mores a Ittireddu e Bono.

Segui le indicazioni, ma una volta presa la strada sterrata non perdere le speranze, perché proprio nel momento in cui una vocina ti dirà di desistere tu dovrai continuare il tuo viaggio.

Ad un certo punto, quando avrai perso l’ultimo briciolo di speranza, troverai un piccolo cartello che ti dirà che sei giunto a destinazione.

dolmen Sa Coveccada a Mores
Un Michele entusiasta per essere riuscito a trovare il dolmen Sa Coveccada.

Ricorda che il dolmen Sa Coveccada si trova all’interno di un’azienda agricola, perciò dovrai aprire il cancello di accesso che impedisce agli animali di entrare nell’area archeologica.

Ricordarti di chiuderlo dietro di te per lo stesso motivo. Mi raccomando!

L’accesso al sito è libero, quindi non hai restrizioni di orari e tempo, ma ricorda che al buio, in campagna, non si vede proprio nulla! ✨

Concludendo…

Come avrai potuto notare, questo post è un po’ diverso dal solito.

Ma devo ammettere che scrivere di questo dolmen e della sua storia così “particolare” (usiamo un eufemismo) mi ha infervorato parecchio.

S’era capito?

Ci sono cose che non tollero e credo che sia giusto far conoscere questi cattivi esempi di gestione del patrimonio culturale perché si devono sapere.

La gente deve sapere!

Ad alcuni può non interessare perché le considera inutili pietre, ma ad altri – più sensibili all’argomento – può smuovere qualcosa dentro e insieme potremo chiedere conto di quanto sino a oggi (non) è stato fatto.

Proprio perché credo che conoscere sia quanto mai utile, ho pensato di inserire alla fine del post alcuni link degli articoli che ho utilizzato per ricostruire le ultime vicende del dolmen Sa Coveccada.

E posso dire sin d’ora che non è finita qui, ma per ottenere dei risultati ho bisogno del tuo aiuto.

Se hai informazioni sull’argomento; se sai come posso muovermi per far luce su questa vicenda, o comunque vuoi aiutarmi a farla conoscere, ti invito a scrivermi e a condividere questo post.

Proviamo a cambiare il destino del dolmen Sa Coveccada!

Ti suggerisco qualche link…

Megalitismo in Sardegna: l’isola delle grandi pietre!

Il “giorno dei morti” in Sardegna, altro che Halloween!

Se poi ti interessa approfondire il discorso sulla sua “gabbia di metallo”, puoi iniziare da questi link:

Tornerà a nuovo splendore il dolmen di Mores

Il dolmen Sa Coveccada, misterioso gigante di trachite

Archeologia, il dolmen di Mores sarà “liberato” dalla gabbia

Concorso di idee per salvare il dolmen Sa Coveccada

2 Comments

  • manlio grilli

    grazie mille per queste informazioni così precise ed esaurienti
    grazie anche per la Tua indignazione: abbiamo, io e mia moglie, casa a San Teodoro e, oramai da un decennio, stiamo sempre più scoprendo la Sardegna vera, quella ricchissima di una storia e di una cultura ricchissima plurimillenaria; purtroppo, stiamo scoprendo anche l’incuria e l’abbandono, la scarsa volontà di creare un circuito che possa generare conoscenza e posti di lavoro. Un esempio per tutti: l’Altare di Santo Stefano a Oschiri … .

    • bimboins

      Grazie Manlio per le tue belle parole.
      Purtroppo non sempre la sensibilità di noi sardi è proporzionata alla bellezza e maestosità del nostro patrimonio culturale e della nostra storia.
      Spero che nel blog troverai tante informazioni per organizzare nuove escursioni alla scoperta dell’Isola.

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