
Compendio Garibaldino: la casa in cui visse l’Eroe dei Due Mondi.
Mi piace concludere il racconto sulle nostre vacanze a La Maddalena scrivendo della nostra visita al bellissimo e interessante Compendio Garibaldino.
Ho voluto lasciare per ultimo questo post, in primo luogo perché mi permette di finire in bellezza la “parentesi maddalenina” del blog e poi perché il Compendio Garibaldino è un motivo più che valido per visitare l’Arcipelago anche durante l’autunno (ormai facciamocene una ragione: l’estate è finita!). 🙂
Perciò a seguire vi racconterò della nostra visita e di quello che abbiamo imparato su “zio Giuseppe”, grande amico di Michele che si è mostrato molto interessato alla storia di questo eroe.

Il Compendio Garibaldino: la casa e il memoriale.
Inizio col dirvi che il Compendio Garibaldino è costituito dalla dimora e dagli oggetti di proprietà di Giuseppe Garibaldi e della sua famiglia.
Visitare il Compendio Garibaldino significa dunque conoscere i luoghi in cui il generale abitò con i suoi cari per ben 26 anni.
A completare il percorso di visita c’è poi il Memoriale in suo onore, realizzato all’interno di Forte Arbuticci, un fortino costruito alla fine dell’Ottocento e rimasto attivo sino alla Seconda Guerra Mondiale.
La visita al Compendio Garibaldino e al Memoriale vi permetterà di conoscere la vita di Giuseppe Garibaldi in ogni suo aspetto, da quello più intimo e quotidiano a quello che ci interessa personalmente perché ha contribuito a scrivere le pagine della nostra storia come nazione.
In sintesi, posso affermare che la nostra esperienza è stata un viaggio emozionante in un passato recente, incorniciato e impreziosito dalla bellezza dei luoghi scelti dal condottiero per trascorrere in serenità la sua vita. 🙂

1. La casa-museo di Garibaldi.
La prima parte della nostra visita si è concentrata sulla residenza di Garibaldi.
Devo essere onesta: non avevo mai visitato questo museo, che ogni anno registra il più alto numero di ingressi di tutta la regione.
Ero perciò molto curiosa e non sapevo cosa aspettarmi dalla casa musealizzata di Garibaldi.
Anche Michele era animato da tanta curiosità perché non vedeva l’ora di visitare l’abitazione di un eroe che lui, ovviamente, ha subito elevato al rango di super. 😉
Perciò è con questo stato d’animo che ci siamo fatti condurre dalla guida tra le stanze e i vari ambienti che formano questa residenza in cui Garibaldi visse dal 1856 al 1882, anno della sua morte.
– Un po’ di storia sul Compendio Garibaldino.
Quando Garibaldi giunse da esule a Caprera si innamorò di questo luogo così meravigliosamente selvaggio, tanto che decise di acquistarne una parte per realizzarvi la sua residenza.
Era il 1856 e da quel momento Caprera (che riuscì nel tempo ad acquistare totalmente) divenne il suo Eden, il rifugio perfetto in cui trovar riparo dalle avventure rocambolesche che lo avevano (e lo avrebbero) visto come protagonista.
Il posto in cui smessi i panni di condottiero poteva vestire quelli di agricoltore, occupandosi personalmente dell’orto e del giardino.
A questo punto devo aggiungere che una delle cose che mi ha maggiormente colpito di Garibaldi è stata la lungimiranza che lo contraddistinse sia come uomo d’armi e politico che come coltivatore, tanto che volle coltivare i suoi campi preoccupandosi sempre di rispettare e non alterare l’habitat endemico dell’isola di Caprera.

– Il percorso di visita.
Vista la sua passione per la natura e la coltivazione, la visita al Compendio Garibaldino non poteva non iniziare dal suo prezioso giardino, in cui troneggia ancora il pino che il generale fece piantare nel 1867 in occasione della nascita della figlia Clelia.
La costruzione che oggi possiamo ammirare è frutto di diversi e successivi interventi; a mano a mano che la famiglia cresceva, infatti, si sentiva l’esigenza di nuovo spazio abitativo.
Il percorso di visita continua nella stalla, ambiente in cui sono custoditi alcuni strumenti che lui e i suoi collaboratori utilizzavano per lavorare i campi. Tali cimeli sono una preziosa testimonianza della grande passione che Garibaldi nutriva per la terra.
Una volta entrati nella cosiddetta “casa bianca” (potete immaginare facilmente perché è chiamata così), la residenza vera e propria della famiglia Garibaldi, ci si immerge nella vita quotidiana del condottiero e si scoprono alcuni aspetti curiosi che aiutano a delineare l’importanza di quest’eroe, spesso dimenticato e dato per scontato.
La pianta della casa e i suoi arredi ci riportano all’interno di una tipica abitazione di una famiglia benestante della seconda metà dell’Ottocento.
Proseguendo nel percorso di visita potrete entrare nelle stanze del figlio Manlio e della figlia Clelia, nella cucina, nel salotto e nella stanza dei cimeli.
Di stanza in stanza saranno gli stessi oggetti a raccontarvi la vita del nostro eroe. Ognuno di essi vi parlerà degli affetti, delle passioni, della sofferenza e della malattia; fino ad arrivare alla “Stanza della Morte”, quella in cui Garibaldi morì il 2 giugno 1882.
Qui è rimasto tutto fermo al momento in cui l’Eroe dei Due Mondi ha esalato l’ultimo respiro. L’orologio segna l’ora esatta e il calendario il giorno, un venerdì.
Qui, di fronte alla finestra da cui il generale poteva ammirare il mare e la Corsica, c’è ancora il letto in cui spirò.

Con la “Stanza della Morte” finisce il percorso interno alla casa; si esce nuovamente fuori per godere del meraviglioso paesaggio e arrivare al piccolo cimitero in cui sono custodite le spoglie di Garibaldi e della sua famiglia.
Prima di arrivarci però è d’obbligo una sosta (molto apprezzata da Michele) per ammirare le imbarcazioni con cui il generale e il figlio Manlio erano soliti muoversi da Caprera. Quelle con cui, per intenderci, attraccava a Cala Garibaldi (ne ho parlato qui).
2. Il Memoriale.
Come ho anticipato la visita al Compendio Garibaldino si completa e arricchisce con quella al Memoriale di Giuseppe Garibaldi, distante solo 4 Km dalla sua casa-museo.
La location di questo Memoriale è molto suggestiva perché si tratta di una fortezza difensiva risalente al 1895.
Forte Arbuticci, così si chiama la fortezza, nel 2012 è stato trasformato nel nostro Memoriale, il primo museo in Italia interamente dedicato a una figura storica.
Nelle sue sale espositive, grazie al sapiente uso di materiali documentari e sistemi multimediali (che riescono a incantare e affascinare anche i più piccoli), possiamo ripercorrere la vita del generale attraverso le sue azioni militari.
In questo modo si può ripassare, in maniera “leggera”, un capitolo di storia molto importante e che ci riguarda da molto vicino, e scoprire nel contempo tante curiosità e aneddoti che ci permettono di conoscere meglio la figura di Garibaldi e di tenerla nella giusta considerazione.
Segnalo inoltre che è molto suggestivo il contrasto tra la tecnologia utilizzata nell’allestimento e la bellezza della natura selvaggia che circonda il fortino e di cui si può godere appieno grazie alla posizione elevata (come è normale che sia per una struttura militare di difesa) della costruzione.
Perché il Compendio Garibaldino è adatto ai bambini.
Sono sicurissima che i bambini, come è accaduto a Michele, resteranno affascinati dalla figura e dalle gesta di Giuseppe Garibaldi, pur non avendo la più pallida idea delle vicende storiche (e della loro portata) che lo hanno interessato.
La figura dell’avventuriero, protagonista di tante avventure; dell’uomo d’azione sempre pronto a combattere per un’ideale in cui credeva, affascinerà e incuriosirà i visitatori più piccoli. 🙂

Chi invece sta studiando (o lo ha studiato) Garibaldi a scuola avrà modo di conoscerlo meglio attraverso un percorso di visita che, divertendosi, lo condurrà tra gli aspetti più intimi della sua vita.
Avrà modo così di sapere cosa caspita faceva “zio Giuseppe” tra un’avventura e l’altra! 😉
Vedrete che potranno stupire insegnanti e compagni! 😉
Informazioni utili.
Come sempre concludo il post con alcune informazioni pratiche per organizzare al meglio la vostra esperienza di visita al Compendio Garibaldino (sono troppo brava!).
Come avrete già intuito il Compendio Garibaldino e il Memoriale si trovano sull’isola di Caprera (bellissimo posto di cui vi parlo qua); nello specifico distano 4 Km l’uno dall’altro e sono siti nell’estremo nord-est della Sardegna.
Arrivare in entrambi è facile perché ben segnalati. Inoltre la visita ai due monumenti è agevolata dalla possibilità di poter acquistare, a un prezzo ridotto, il biglietto cumulativo.
Per maggiori informazioni sulle modalità di visita e su orari e costo dell’ingresso consiglio di far riferimento al sito web del Compendio Garibaldino (lo potete trovare cliccando qui).
Per quanto riguarda la visita col passeggino direi che è abbastanza agevole (forse le difficoltà sono più all’esterno della casa, ma si possono affrontare) sia nel Compendio Garibaldino che nel Memoriale.

Bene, direi che è tutto!
Siete mai stat* al Compendio Garibaldino? Ditemi che il post vi ha incuriosito e vi è venuta voglia di conoscere questo luogo così particolare e ricco di storia.
Come sempre aspetto i vostri racconti e suggerimenti nei commenti! 🙂
Pensate anche a qualche meta o argomento per l’autunno!
Insomma aiutatemi a raccontare quanto è bella la Sardegna in autunno perché sono in arrivo tanti post!
Nel prossimo però accetterò una sfida di Momondo e vi racconterò un momento rivelatore di un mio viaggio.
Curiosi?
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A presto! 😉

