Città e Paesi,  Sardegna

Castelsardo: un itinerario nei luoghi di Eleonora d’Arborea.

Ormai è palese che sono in fissa con Eleonora d’Arborea.

Il suo personaggio mi incuriosisce molto, e per questo sto girovagando insieme a Michele alla scoperta dei luoghi a lei in qualche modo collegati.

In questo peregrinare non potevamo non andare a Castelsardo.

E’ infatti qui che Eleonora si trasferì dopo aver sposato il genovese Brancaleone Doria (un bel personaggino, per carità).

Il nostro itinerario alla scoperta della sua Castelsardo, o dovrei meglio dire Castelgenovese (era questo il nome della “villa” al tempo della giovane sposina), non poteva dunque non partire proprio dal castello.

Alla scoperta di Castelsardo

La nostra escursione a Castelsardo sulle tracce di Eleonora ha interessato ovviamente il suo caratteristico centro storico, dalle strette e tortuose viuzze che regalano scorci veramente suggestivi.

Lasciata l’auto nei parcheggi a pagamento posti all’ingresso del centro storico (che è zona pedonale), ci siamo diretti verso il Castello dalle alte mura fortificate (come mi ha fatto notare Michele, mentre si lamentava della salitona).

Di seguito ti riporto le tappe del nostro itinerario.

In visita al castello di Eleonora!

1. Castello dei Doria

Come suggerisce il nome Castelgenovese (con il quale Eleonora conosceva questo centro), l’attuale Castelsardo ha origini liguri ed era un possedimento dell’importante famiglia dei Doria (una delle protagoniste della storia medioevale sarda).

Anche se non conosciamo la data esatta di costruzione della fortezza, sappiamo con certezza che nel corso del Duecento il castello divenne un importante centro di carattere commerciale, in quanto polo di controllo dei traffici via mare nel Golfo dell’Asinara, verso la Liguria e la Corsica.

Uno dei signori del Castello, e quindi del circostante centro abitato, fu proprio quel Brancaleone Doria che andò in sposo a Eleonora d’Arborea, allora semplicemente la terzogenita del giudice di Arborea.

La figura di Brancaleone, suo malgrado forse, fu fondamentale per i risvolti delle vicende sardo catalane nel corso del XIV e XV secolo.

Oggi visitare il Castello significa riscoprire alcuni suoi elementi e ambienti, nonché godere dello splendido panorama sul Golfo dell’Asinara (“Instagramibilissimo”).

Ma non solo…

All’interno delle Sale del Castello è infatti allestito un museo molto particolare, che racconta la storia della Sardegna attraverso una serie di oggetti originali e una tradizione tipica di Castelsardo: l’intreccio.

Sto parlando del MIM, ossia del Museo dell’Intreccio del Mediterraneo.

Nelle 9 Sale di questo museo si racconta una tradizione molto presente a Castelsardo, che si configura come un sapere antico non scritto, ma ancora oggi documentato e tramandato dagli abitanti del borgo medievale alle nuove generazioni.

2. Chiesa di Santa Maria delle Grazie

A poche decine di metri dal Castello troverai la caratteristica chiesa di Santa Maria delle Grazie, risalente ai primi anni del 1300.

L’edificio ti incuriosirà tanto (come è successo a noi) perché non ha facciata e ha l’ingresso su un lato (strano, no?).

Nel XIV secolo era la cattedrale della Diocesi che comprendeva tutta l’Anglona (così si chiama il territorio su cui insiste Castelsardo), ed è quindi molto plausibile che venisse frequentata assiduamente da Eleonora.

Oggi la chiesa è la sede della Confraternita di Santa Croce, che custodisce la tradizione del Lunissanti, la processione più suggestiva della Settimana santa castellanese.

Il Museo dell'Intreccio del Mediterraneo a Castelsardo
Strane presenze al MIM

3. Il Museo delle Origini Genovesi

Posto nelle immediate adiacenze della chiesa di Santa Maria delle Grazie (in quello che in passato fu un convento francescano), il MOG racconta la storia medievale (strizzando l’occhio anche all’archeologia) della città.

L’intero percorso museale (ancora work in progress) illustra ai visitatori, attraverso alcuni pannelli esplicativi e interessanti video (questi ultimi molto apprezzati da Michele), siti e monumenti di interesse culturale presenti nei pressi del territorio di Castelsardo.

In questo modo la struttura si pone anche l’obiettivo di essere un efficace canale di promozione di tutto il territorio dell’Anglona.

Il valore aggiunto di questa struttura museale sono i due affacci panoramici da cui si può godere della meravigliosa vista del Golfo dell’Asinara.

4. Cattedrale di Sant’Antonio Abate

Si tratta di una delle chiese più panoramiche che io conosca.

L’edificio infatti è posto in posizione panoramica direttamente a picco sul mare.

Individuarla al di sopra dei tetti del centro storico è molto facile, basta incrociare con lo sguardo la caratteristica cupola maiolicata dell’alta torre campanaria.

La Cattedrale è di epoca successiva a quella di Eleonora, quindi non possiamo supporre lei l’abbia visitata.

Ma è talmente suggestiva che non possiamo non inserirla nel nostro itinerario.

P. S. La cattedrale è dotata anche di una cripta. Noi però non l’abbiamo potuta visitare perché chiusa nel periodo invernale (un vero peccato, anche perché ci siamo stati in periodo natalizio ed era carico di turisti).

L’esperienza con il trenino

A conclusione del nostro itinerario, ci siamo regalati (nonostante le temperature stessero scendendo velocemente) un bel giretto sul trenino turistico.

In realtà è stata una vera sorpresa perché si trattava del Trenino Natalizio (gratuito), cioè pensato proprio per il periodo in cui abbiamo visitato noi Castelsardo.

Immagina l’entusiasmo di Michele!

Il tour è partito dalla piazza centrale ed è arrivato sino al porto turistico, facendoci così ammirare il centro medievale da un’altra prospettiva.

Devo dire che, nonostante il freddo, è stata una bella esperienza.

Castelsardo e la Cattedrale di Sant'Antonio Abate
La Cattedrale di Sant’Antonio Abate vista dal MOG

Un itinerario a misura di bambin*

Quello che ti ho appena descritto è un itinerario sicuramente adatto a tutta la famiglia.

L’unico problema può essere in alcuni punti per i “passeggino muniti”, ma si tratta comunque di problemucci facilmente risolvibili.

I più piccoli si divertiranno molto nello scoprire gli angoli più nascosti di questo bel centro medievale!

Concludendo…

Il nostro viaggio sulle tracce di Eleonora ci sta permettendo di scoprire sotto una prospettiva diversa luoghi già visti e conosciuti.

Non nego che la cosa mi entusiasma e incuriosisce non poco.

Chissà dove ci porterà questo viaggio!

Per il momento ti aspetto nei commenti, così mi racconti se sei mai stat* a Castelsardo.

Ti suggerisco qualche link…

Il diario di Eleonora: l’infanzia di una giudicessa.

Castello di Castelsardo e il Museo dell’Intreccio del Mediterraneo

Per maggiori informazioni su Castelsardo:

Informazioni Turistiche

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *