
Castello di Castelsardo e il Museo dell’Intreccio Mediterraneo.
Nel post vi voglio parlare di un museo molto originale, che si trova in una location suggestiva posta all’interno di un borgo molto caratteristico.
Insomma come premessa mi sembra perfetta! 🙂
Per essere più precisa voglio raccontarvi di quella volta che con Michele abbiamo visitato il Castello di Castelsardo con il suo originale e istruttivo Museo dell’Intreccio Mediterraneo.
Non eravamo soli… con noi c’erano le amiche Daniela & Lola (se ancora non le conoscete cliccate pure qua).
Se volete saperne di più, continuate a leggere qui sotto! 😉
Il Castello di Castelsardo e il Museo dell’Intreccio del Mediterraneo.
Con questo post voglio portarvi, virtualmente si intende (anche perché nel momento in cui lo aggiorno siamo in piena quarantena), all’interno delle possenti mura del Castello di Castelsardo.
Nelle cui stanze sono esposti oggetti comuni, almeno in un recente passato, che in realtà sono la testimonianza concreta dell’ingegno e creatività umana.
Si tratta di cestini e altri manufatti, di diverse forme e dimensioni, realizzati con la tecnica dell’intreccio provenienti da diversi paesi del mondo.
Ma andiamo con ordine…

1) Il Castello di Castelsardo.
Con la sua possente mole, il Castello di Castelsardo domina da secoli non solo il pittoresco borgo di Castelsardo ma anche questo tratto di costa, conferendo al paesaggio un aspetto molto caratteristico.
Ma attenzione, vi avverto subito… raggiungere il castello non è facilissimo!
Diciamo che nonostante la sua veneranda età il Castello di Castelsardo mantiene ancora quasi intatta la sua “inespugnabilità”.
Certo non ci sono catapulte, frecce ed olio bollente a bloccare il visitatore, ma la strada in salita non aiuta e incoraggia.
La strada per arrivarci vi condurrà a percorrere le suggestive vie del centro storico di questo bel borgo: verrete distratti dalle numerose botteghe di souvenirs, dai tanti localini e dalle signore che, sull’uscio di casa, intrecciano i propri cestini.
Dovrete dunque possedere grande forza di volontà per superare le distrazioni ed arrivare sino all’ingresso del Castello di Castelsardo! 😉
Un po’ di storia del Castello di Castelsardo.
La costruzione di quest’imponente e severo edificio viene fatta tradizionalmente risalire al 1102, anche se, in verità, i documenti lo citano solo sul finire del 1200.
Nonostante la data della sua costruzione sia ancora un mistero, quel che è certo è che da secoli la storia del castello si intreccia con quella del borgo di Castelsardo.
Ma chi abitava il Castello di Castelsardo?
E’ questa la domanda che mi ha fatto Michele mentre aspettavamo di poter entrare dentro le sue mura.
Lo volete sapere anche voi?
Benissimo, allora ecco il mio spiegone di storia della Sardegna! (lo aspettavate con ansia, immagino!) 😉
La storia del Castello di Castelsardo è profondamente legata alle vicende della famiglia genovese dei Doria, che a partire dalla seconda metà del XII secolo spostarono parte dei loro interessi in Sardegna.
Stando ai documenti, l’origine del castello è da collocare alla fine del XIII secolo, nel periodo in cui il Giudicato di Torres (uno dei quattro regni in cui era divisa la Sardegna nel Medioevo) rimase senza eredi e fu protagonista di aspre lotte per il controllo del territorio.
Con la costruzione del castello e del borgo circostante (allora chiamato Castelgenovese) i Doria si assicurarono un ruolo importante nelle vicende del giudicato, che si amplificò a partire dal 1287, ovvero da quando la loro signoria divenne del tutto autonoma dalla madrepatria, cioè da Genova.

Il percorso di visita del Castello di Castelsardo.
I diversi ambienti che compongono il percorso di visita di questo monumento vi permetteranno di conoscere meglio la storia dell’edificio, del borgo e anche di quest’angolo di Sardegna.
Visitati le Sale del castello (purtroppo privi di arredamento originale e o di ricostruzioni fedeli), arriverete in quello che, a ragione, è considerato lo spazio più bello di tutto l’edificio.
Sto parlando del suo ampio terrazzamento, da cui potrete ammirare il Golfo dell’Asinara e lo splendido panorama che questo regala allo sguardo e all’anima.
Da qui si può facilmente comprendere perché i Doria hanno scelto proprio questo punto per la costruzione del Castello di Castelsardo. 😉
La visuale spazia per un ampio tratto di terra e di mare, permettendo un controllo ampio sul territorio, e quindi garantendo maggiore protezione dai nemici e maggior tutela sui traffici commerciali, che partivano da qui per la Corsica e la Liguria.
2) Il Museo dell’Intreccio Mediterraneo.
Che le stanze del Castello di Castelsardo non presentino arredi originali e fedeli ricostruzioni non vuol dire che siano vuote.
Nelle Sale che costituiscono il percorso di visita del castello infatti è stato allestito un originale museo che vuole celebrare, raccontare, custodire e tramandare un’arte antica che da sempre ha caratterizzato questo borgo.
Sto parlando dell’arte dell’intreccio! 🙂
Un sapere antico.
Vi ho già detto che, passeggiando per le viuzze del centro storico di Castelsardo (e lo dovrete fare assolutamente se volete arrivare al castello) con tutta probabilità avrete modo di vedere le cestinaie all’opera.
Si tratta di donne, di tutte le età, che appena fuori dall’uscio di casa intrecciano sapientemente la palma nana, la rafia e il fieno marino.
Con questa loro abilità, passione, e anche abitudine, queste donne sono le custodi e le eredi di un sapere molto antico, che hanno il compito di far conoscere e di tramandare.
Il loro sapere e la loro manualità sono molto di più di una forte attrazione turistica; loro sono la memoria storica vivente e operante di un’intera comunità. 🙂

Qui a Castelsardo, infatti, quella dell’intreccio è una tradizione antichissima, che affonda le sue origini nel periodo nuragico, quando forme di intreccio molto semplici venivano usate per oggetti di uso quotidiano, legati soprattutto alla preparazione e conservazione degli alimenti.
Al perdurare di questo sapere antico, nonché all’evoluzione di tecnica e forme, hanno contribuito i pescatori e gli agricoltori.
Le loro attività infatti erano strettamente legate all’utilizzo di oggetti realizzati mediante la tecnica dell’intreccio.
Le esigenze legate a queste due differenti attività hanno fatto sì che Castelsardo diventasse custode di una grande tradizione dell’intreccio, che si manifesta ancora oggi in un numero impressionante di oggetti come: nasse, corbule, panieri, setacci e tanti altri.
Il percorso di visita.
Da quanto detto sinora si comprende bene il perché della decisione di allestire all’interno del Castello di Castelsardo un museo dedicato all’arte dell’intreccio.
Il Museo dell’Intreccio Mediterraneo è sicuramente una struttura museale molto originale.
Non ci sono reperti archeologici, e non sono documentate grandi vicende storiche o importanti personaggi del passato, più o meno recente.
Il protagonista di questo museo è un oggetto molto semplice, o meglio un abilità manuale e tecnica che, attraverso la realizzazione di oggetti semplici ma essenziali, si è tramandata dall’antichità sino a oggi, caratterizzando e migliorando la vita dell’uomo, ogni giorno.
Ogni Sala del Museo dell’Intreccio Mediterraneo vi spiegherà, attraverso l’evoluzione di quest'”arte del saper fare”, la storia di questa comunità.
Ma non solo…
Eh si, perché la tradizione dell’intreccio non è esclusiva solo di Castelsardo, ma è presente in tutta la Sardegna e nel mondo. 😉
Proprio per dare risalto a questa comunanza che Castelsardo ha con altre aree dell’isola e del pianeta, il Museo dell’Intreccio Mediterraneo ha deciso di aprire una finestra sul mondo, raccogliendo testimonianze di “oggetti intrecciati” (così li ha definiti Michele) provenienti da diversi paesi! 🙂
Il Castello di Castelsardo e i bambini.
Sono convinta che sia il Castello di Castelsardo che il Museo dell’Intreccio Mediterraneo sapranno incuriosire e interessare i piccoli visitatori.
Il castello vince facile!
A quale bambino non piace avventurarsi all’interno di una fortezza medievale! 😉
La grande terrazza con la presenza di alcune ricostruzioni di armi dell’epoca medievale, che sicuramente sono servite alla difesa del forte, sapranno stimolare la fantasia dei piccoli visitatori!
Per cui la visita si trasformerà in una vera avventura! 🙂
Il Museo dell’Intreccio Mediterraneo incuriosirà invece soprattutto i più grandicelli, che avranno modo, visitandolo, di comprendere che la storia può essere raccontata anche attraverso oggetti semplici e comuni.
Soprattutto prenderanno coscienza del valore della tradizione e di quanto sia importante preservare e tramandare la memoria storica di un luogo e di una comunità.
I più piccini, invece, saranno attratti soprattutto dalle forme particolari di alcuni di questi oggetti.
Vi dico solo che vedranno delle strane barche… 😉

Informazioni pratiche.
Come sempre vi fornisco alcune informazioni pratiche nel caso vi sia venuta voglia di visitare il Castello di Castelsardo e il Museo dell’Intreccio Mediterraneo.
In questo caso vi rimando al sito web del monumento, dove potrete trovare tutte le informazioni utili alla visita, nonché i contatti (per visionarlo cliccate qui).
Ho poi un bel post da consigliarvi con qualche idea su cosa vedere a Castelsardo con tutta la famiglia (ovviamente si tratta di un mio post e lo potete leggere cliccando qua). 😉
Concludendo…
Non trovate anche voi che il Museo dell’Intreccio Mediterraneo sia molto originale?
Aspetto i vostri commenti e voglio anche sapere se siete mai stati nel Castello di Castelsardo.
Che impressione vi ha fatto?
Avete faticato per arrivarci?
Insomma, raccontatemi tutto! 😉
Vi aspetto, come sempre, su Facebook, Twitter, Instagram e Pinterest.
A prestissimo! 🙂

