
Buddusò: cosa fare e cosa vedere nel paese di granito.
Conosco Buddusò da sempre.
Lo conosco perché, distando pochi chilometri dalla mia città, al liceo ho avuto numerose compagne di classe provenienti da qui.

In realtà in molti conoscono Buddusò pur non essendo di queste parti.
Questo centro che galleggia tra Gallura e Logudoro (con l’arrivo delle nuove province si è ritrovata sotto il controllo territoriale della nuovissima Provincia di Olbia-Tempio, mentre ora è ritornato all’interno della Provincia di Sassari) è infatti famoso per il suo granito e le sue cave, un tempo numerose e ora (causa crisi) in numero minore.
E in effetti le cave di granito sono l’elemento caratterizzante del paesaggio attorno a Buddusò.
Anche un passante fugace che si trova ad attraversarlo diretto verso la costa non può non rendersi conto di quale sia (o fosse in passato) l’attività economica peculiare di questo paese.
La presenza delle cave e il lavoro che si svolge al loro interno hanno per decenni ritmato la vita di Buddusò.
Questo avviene tutt’ora.
Anche noi durante la nostra visita abbiamo potuto notare lo stretto legame tra il paese e le sue cave.
Non fosse altro per l’esplosione che abbiamo sentito mentre ci recavamo alla necropoli di Ludurru.
E di granito a Buddusò ce n’è ovunque, non solo nelle cave.
Di granito sono le facciate delle grandi case (qui c’è una vera passione per le abitazioni di grandi dimensioni), delle chiese, degli edifici pubblici e dei monumenti.
bimboinspalla a Buddusò.
Confesso però che di Buddusò conoscevo solo il 10%.
Mai avrei immaginato il grande patrimonio culturale che conserva tra le sue case e nelle campagne che lo circondano.
Tempo fa qualcuno mi ha messo la pulce nell’orecchio…
Quindi, come prima escursione di autunno, ho proposto a Michele, Daniela e Lola (le nostre compagne di avventura) di andare alla scoperta di questo piccolo paese e di quello che custodisce.
Ovviamente loro hanno accettato la mia proposta, altrimenti non sarei qui a scrivere questo post dedicato alla nostra esperienza e a un itinerario per scoprire Buddusò. 🙂
Ad accompagnarci in questo viaggio alla scoperta di Buddusò e dei suoi tesori la bravissima Fiorella (una nuova fan di Michele) dell‘Associazione Archeo Buddusò, dal 2016 impegnata nella valorizzazione e promozione del paese e del territorio circostante.
Insieme a lei abbiamo visitato alcune delle emergenze archeologiche e artistiche che fanno parte del grande patrimonio di questo centro del Monte Acuto, posto a 750 m s.l.m.
Se volete scoprire cosa abbiamo visto non dovete far altro che continuare a leggere il nostro post… 😉

Un itinerario per scoprire Buddusò.
La nostra giornata a Buddusò è iniziata con la visita all’area archeologia di Loelle, a pochi chilometri di distanza dal centro abitato, lungo la strada statale che conduce a Bitti.
Rimarrete stupiti, proprio come noi, da quanti siti archeologici sono presenti nel raggio di poche centinaia di metri.
- Il nuraghe Loelle. Il più importante, meglio conservato e maestoso di tutti è sicuramente lo splendido nuraghe Loelle, bellissimo esempio di nuraghe complesso di tipo misto. Pienamente inserito nel contesto paesaggistico, questo nuraghe mantiene intatto il suo fascino e la maestosità che doveva avere al tempo in cui è stato costruito. Il nuraghe Loelle è uno dei meglio conservati della zona e, grazie alla presenza della scala originaria, è possibile visitarlo salendo anche sulla sua sommità. Una volta in cima rimarrete sorpresi dalla grande visuale che i nostri antenati dovevano avere da questo punto. Si vede benissimo tutto il territorio circostante, sino al confine con Alà dei Sardi. Le mura del nuraghe sono circondate da ciò che rimane del villaggio medievale, di cui si intuiscono ancora oggi le forme circolari delle capanne. Semplicemente bellissimo!
- Le Tombe dei Giganti di Loelle. Attraversata la strada, a poche decine di metri dal nuraghe, si trovano i resti di due tombe dei giganti. Sono interamente realizzate in granito con conci ben lavorati. Purtroppo sono state devastate dall’incuria e dalla mano dell’uomo, ma ancora si intuisce la loro particolare forma.
- Il dolmen di Loelle. Spostandoci di qualche centinaio di metri dalle Tombe dei Giganti, proprio quasi di fronte al nuraghe (ma dall’altro lato della strada) si trova il particolarissimo dolmen di Loelle. Se siete abituati ai grandi monumenti di pietra della preistoria rimarrete sorpresi, perché la principale caratteristica di questo dolmen sono le sue ridotte dimensioni. Soprattutto quelle delle due pietre che sostengono il grande lastrone centrale. È questa differenza di dimensioni tra le pietre a rendere unico questo dolmen. Una volta trovato la domanda sarà: come fa a reggersi? 😉
Rientrati in paese, Fiorella ci ha portato in un luogo bellissimo, nascosto dalla folta vegetazione di un terreno privato.
Si tratta della Necropoli di Ludurru, composta da 6 domus de janas (case delle fate) ovvero da 6 sepolture scavate nella roccia.
Roccia che non poteva che essere granito.
La necropoli, seppur non di grandi dimensioni, è molto bella sia per la caratteristica forma del banco di pietra che per la raffinatezza di alcuni dettagli scolpiti all’interno delle celle sepolcrali.
In una, ad esempio, si vedono ancora tratti di quello che doveva essere il battiscopa di un’abitazione oppure tracce di pittura color rosso.
Ricordiamo che, come in altri contesti storici e territoriali, anche qui da noi le sepolture primitive dovevano in qualche modo riprendere la vita quotidiana del defunto, per questo molti loro elementi decorativi richiamano alla mente quelli delle abitazioni.
Con la visita a Ludurru si è conclusa la parte archeologica della nostra escursione (e del nostro itinerario).
Ma le sorprese di Buddusò non erano finite qui!
Fiorella infatti ci ha portato per le vie del centro storico ad ammirare i numerosi murales che animano e vivacizzano i muri delle case.
Nel 1995 e nel 2015 infatti si sono tenuti due importanti simposium di arte contemporanea.
In queste due occasioni, a distanza di 20 anni, le strade di Buddusò si sono animate con le voci dei visitatori e i colori e le rappresentazioni degli artisti.
Le diverse immagini dipinte lungo le strade del paese raccontano ai passanti più o meno curiosi storia e tradizioni del paese.

Un itinerario a misura di bambino.
Il nostro itinerario alla scoperta di Buddusò è sicuramente adatto a tutta la famiglia.
Le diverse attrazioni che questo paese offre ai visitatori potranno incontrare tutti i gusti, sia quelli dei bambini che quelli dei più grandi.
I più piccoli avranno modo di trascorrere ore all’aria aperta, in contesti paesaggistici molto belli e a stretto contatto con importanti e affascinanti monumenti.
Avranno quindi modo di apprendere la storia vivendo un’esperienza divertente e interessante.
Per loro sarà una vera avventura ispezionare i diversi ambienti del nuraghe Loelle o le celle scavate nella roccia delle domus de janas.
Anche il paese offrirà tante attrazioni.
Le colorate immagini dei murales faranno scoprire loro la storia di questa comunità, con aneddoti e curiosità, mentre potranno mangiare un buonissimo gelato. 🙂

Informazioni utili.
Se con il nostro post vi abbiamo incuriositi e volete visitare Buddusò e le sue bellezze archeologiche, vi consigliamo di contattare l’Associazione Archeo Buddusò.
Sapranno contagiarvi con il loro entusiasmo e con l’amore per il proprio paese.
Per maggiori informazioni su chi sono e cosa fanno potete consultare il loro sito web.
Sono anche molto presenti sui social.
Dove mangiare.
Se invece volete un posto molto carino dove mangiare piatti tipici e squisiti, vi consigliamo il Ristorante Logudoro, in pieno centro storico e a due passi dalla Casa Comunale.
La location è molto graziosa (il granito onnipresente), ma quello che più ci ha colpito è la cura nella ricerca e scelta delle materie prime, tutte locali.
La seada è buonissima!
Da leccarsi i baffi… 🙂
Se siete amanti del gelato vi suggeriamo una capatina al bar “Sa Corte”, Pieranna fa dei gelati veramente squisiti! 🙂
Conoscevate Buddusò?
Vi va di raccontarci la vostra esperienza o di suggerirci altri piccoli paesi da visitare?
Vi aspettiamo nei commenti! 🙂

