
Bolotana: un viaggio tra monumenti, dolci e natura!
Il giovedì a Bolotana c’è il mercato.
Lo abbiamo scoperto al nostro arrivo, quando abbiamo constatato di non poter raggiungere il centro e di dover faticare un po’ a trovare parcheggio.
In realtà lasciare l’auto non è stato così difficile perché qui i parcheggi non mancano.
Così, preso tutto il necessario, ci siamo diretti al luogo dell’appuntamento, dove ci aspettavano Daniela e Lola, e la simpaticissima Stefania, la guida che ci ha fatto scoprire Bolotana e i suoi tesori.
A spasso per Bolotana.
1. In paese.
Devo ammettere che è stato bello trovare il mercato.
Visitare il centro tra i colori delle bancarelle e le voci degli ambulanti ha reso molto più vivace la nostra esperienza.
La vera difficoltà è stata distrarre Michele dai tanti oggetti esposti sui tanti banchi.

Solo la promessa che avremo visitato una pasticceria lo ha convinto ad allontanarsi dalle bancarelle.
E così è stato!
Ci siamo dovute sacrificare per il bene dell’escursione! 😉
Tra le strette vie del centro storico di Bolotana (arricchite da bei murales) si trova infatti un piccolo laboratorio artigianale.
Si chiama La Casa della Nonna e lo riconoscerete da lontano per il profumo che emana.
Qui le bravissime (e simpaticissime) Rita&Rita hanno conquistato il cuore di Michele (e anche i nostri) facendogli assaggiare le loro dolci creazioni.
Ebbene si, da professioniste quali siamo ci siamo immedesimate completamente nel nostro ruolo (immaginate la fatica) e abbiamo assaggiato biscotti e dolci tipici.
Io sono entrata letteralmente in estasi quanto ho assaporato i buonissimi e particolarissimi amaretti di Bolotana.
E pensare che a me gli amaretti nemmeno piacciono! 🙂
La vetrina del laboratorio era un tripudio di forme e colori.
Tra i numerosi vassoio carichi di dolcetti vari campeggiava sua maestà la Seada, il dolce per eccellenza di Bolotana a cui ogni anno viene dedicata una sagra che richiama migliaia di golosoni.
Noi abbiamo segnato questo gustoso appuntamento per il prossimo anno, e voi? 🙂
Felici di aver conosciuto le due Rita e di aver mangiato dolci tanto buoni, abbiamo proseguito il nostro tour per le strade e le attrazioni di Bolotana.
D’obbligo una sosta in pieno centro per visitare la chiesa parrocchiale, dedicata a San Pietro.
Si tratta di un bell’edificio ottocentesco, riedificato sopra un precedente luogo di culto risalente al XVII secolo.
Michele ha particolarmente apprezzato il portale (che presenta ancora la decorazione seicentesca) e la piccola gradinata dell’ingresso.
Ma è la piazza su cui s’affaccia la chiesa ad averci incuriosito di più, perché da qui (in una posizione sopraelevata) si può ammirare il paese e tutto il territorio circostante.
Fate le numerose foto di rito, la nostra guida ci ha poi condotto in un altro laboratorio, ma questa volta abbiamo visto come si realizzano i tappeti.
Eh si perché Bolotana può vantare una lunga tradizione tessile, portata avanti con amore e caparbietà (perché solo così si tramandano le tradizione) dal laboratorio artigianale S’Iscaccu.
Qui Anna, aiutata da altre donne, realizza bellissimi tappeti seguendo la lavorazione tradizionale ma riuscendo ad assecondare anche i gusti e le mode attuali.
A Michele questo laboratorio è piaciuto particolarmente perché vi era un piccolo spazio gioco.
Anna è mamma di un bimbo coetaneo di Michele e, proprio come me, spesso se lo porta a lavoro.
Da qui l’esigenza di creargli un piccolo spazio dove poter giocare tranquillamente, molto apprezzato anche da Michele. 🙂
Lasciata Anna e i suoi telai, ci siamo diretti in un altro luogo molto importante per la vita di questa comunità.
Sto parlando del Centro Ambientale Comunale, dove si svolgono numerose iniziative rivolte ai bambini e finalizzate a spiegare l’utilità del riciclo e come si rispetta quotidianamente la natura che ci circonda.

Dato che la passeggiata per le vie di Bolotana e le attrazioni che questo paese offre ci avevano messo appetito, Stefania ci ha portato al Ristorante Sa Ziminera, ricavato in una casa storica dove si conserva ancora oggi un bellissimo (e grandissimo) esempio di caminetto di epoca aragonese (sa ziminera per l’appunto).
Io non ne avevo mai visto uno fino a quel momento.
Veramente stupendo.
Proprio davanti Sa Ziminera, Stefania ci ha fatto trovare allestito un tavolo contente tutti i prodotti locali: dall’olio ai vini, dal miele al pane.
Insomma un tavolo che era un sunto di tutta la produzione locale bolotanese.
Ovviamente alcune cose non potevamo non assaggiarle durante il pranzo, famosa Seada compresa. 😉
Rifocillati, abbiamo potuto proseguire il nostro tour bolotanese.
Ma per farlo abbiamo dovuto riprendere l’auto per spostarci in una zona periferica.
Immediatamente fuori dall’abitato infatti si trova la chiesa di San Bachisio, un edificio di origine romanica rivisto successivamente secondo i gusti e i dettami dell’arte catalano aragonese.
La chiesa è inserita in uno spiazzo recintato, dove Michele ha potuto correre liberamente mentre noi visitavamo l’esterno.
Dell’antico edificio in stile romanico restano il portale laterale.
La nostra attenzione è stata però catturata dai bassorilievi presenti in facciata, lungo gli stipiti del portale.
Non avevo mai visto figure del genere in Sardegna: si tratta della rappresentazione di alcuni personaggi inseriti singolarmente in una sorta di cornice architettonica.
Sono rimasta particolarmente colpita dalla figura dell’aborigeno, rappresentato con una dovizia di particolari da rendere impossibile la sua non identificazione.
Insieme a lui ci sono rappresentati soldati, dal chiaro abito spagnoleggiante, e uomini in abiti sacri.
A me hanno richiamato alla mente la conquista del Nuovo Mondo e ho trovato molto affascinante e significativo vedere simili rappresentazioni in una chiesa del centro della Sardegna.
Approfondirò sicuramente l’argomento perché mi incuriosisce molto!
Ah che bello essere storico dell’arte e porti centinaia di domande come se non avessi nient’altro da fare. 😉
2. Badde Salighes e Villa Piercy.
La nostra escursione a Bolotona stava per giungere al termine, ma Stefania ci aveva riservato alla fine il vero gioiello di questa comunità.
Ripresa l’auto ci siamo allontanati dal paese per qualche decina di Km, direzione Badde Salighes (valle dei salici).
Iniziamo col dire che questo parco (con l’annessa villa) io lo conoscevo di nome, grazie alle numerosissime foto che puntualmente vengono pubblicate su Instagram.
Ah i social, questi strumenti incredibili di promozione turistica e culturale (si potrebbe fare un corso o un centinaio di post sull’argomento)!
Ecco, le foto mi avevano incuriosito.
Ma vedere dal vivo questo parco, rifarsi gli occhi con i caldi colori dell’autunno è tutta un’altra cosa.
Perciò vi consiglio vivamente di vedere le foto sui social (nonché di leggere questo, e altri, post) e poi venire a conoscere personalmente questo luogo così bello. 🙂

Immaginatevi la gioia di Michele quando ha scoperto che dovevamo visitare un parco!
Aggiungete anche la gioia di Lola quando ha scoperto che dovevamo visitare un parco! 🙂
Felici e presi dall’entusiasmo abbiamo visitato per prima cosa il Centro di Educazione Ambientale Territoriale di pertinenza dell’Unione dei Comuni del Marghine.
Qua Stefania gioca in casa perché fa parte della cooperativa che gestisce il centro e le sue attività.
Abbiamo visto le diverse sale che compongono il Centro e gli strumenti che vengono utilizzati per i diversi laboratori, pensati per ogni fascia di età.
Michele è stato letteralmente rapito dai funghi giganti dell’ingresso. 🙂
Successivamente ci siamo diretti a vedere il Tasso più vecchio della Sardegna.
Si tratta di un gigantesco esemplare che ha più di 1.200 anni.
Anche Arlo è voluto venire a vederlo dal vivo!
Se non sapete chi è Arlo vuol dire che non ci seguite sui social e dovete assolutamente rimediare. 😉
Infine ci aspettava Villa Piercy, straordinario esempio di architettura civile di fine Ottocento.
La villa fu fatta costruire dall’ingegnere gallese Benjamin Piercy, incaricato di progettare e realizzare la rete ferroviaria dell’Isola.
Visitare questa villa e il parco che la circonda è stato fantastico, così come fantastica è la storia di questa dinastia.
Sapere che una famiglia così ben inserita nella vita mondana dell’epoca, sino ai giorni nostri, abbia vissuto in questi luoghi è sicuramente un modo originale per scoprire una parte molto interessante della storia sarda.
Il parco poi è meraviglioso e non vediamo l’ora di visitarlo in primavera.
Questo luogo ci è piaciuto così tanto che ho appena deciso di dedicargli il prossimo post! 🙂
Così avrò più tempo di raccontarvi la nostra esperienza di visita! Siete contenti? 🙂

Perché Bolotana è un paese a misura di famiglia.
In primo luogo per i suoi ritmi.
Il traffico è pressoché inesistente (anche nei giorni di mercato) e la giornata scorre in maniera molto tranquilla.
Le sue attrazioni inoltre accontenteranno tutta la famiglia, dai più golosi a quelli più artistici.
Passeggiare per le sue viuzze sarà piacevole e potrete divertirvi a scoprire nuovi murales.
Potrete inoltre fare una “sosta merenda” in uno dei numerosi locali aperti nel centro storico, noi vi consiglia il bar “Su Monumentu” perché è molto carino.
Il parco di Badde Salighe è favoloso per trascorrere una giornata all’aria aperta.
Potreste organizzare, in accordo con il Centro di Educazione Ambientale, anche qualche laboratorio e cimentarvi insieme ai bambini in qualche attività.
Il prato e i folti alberi sono la location ideale per un divertente picnic e presto dovrebbe riaprire anche il ristorante che si trova proprio di fronte all’ingresso della villa.
Insomma Bolotana ha tutte le caratteristiche per essere visitata in famiglia! 🙂
Informazioni utili.
Se con il nostro racconto vi abbiamo incuriosito e volete organizzare un’escursione in quel di Bolotana, vi consigliamo di contattare Stefania.
Siamo sicuri che sarà felicissima di portarvi a spasso per il suo paese! 🙂
Se invece volete visitare il Parco di Badde Salighe, il Centro di Educazione Ambientale e Villa Piercy, dovete contattare la cooperativa che gestisce questi siti.
Vi assicuriamo che sono luoghi bellissimi!
Voi conoscevate Bolotana e i suoi tesori?
Non trovate incredibile quante attrazioni nascondano i piccoli paesi come questo?
Perché non ci suggerite nei commenti qualche altra destinazione? 🙂

