Argentiera il borgo minerario Sardegna
Miniere,  Sardegna

Argentiera: il borgo, il museo a cielo aperto e il mare!

Tra le tante frazioni di Sassari ce n’è una che dista ben 48 Km dal capoluogo e si affaccia direttamente sul mare.

Si tratta di un vero e proprio villaggio fantasma, che ci riporta indietro nel tempo, quando questo luogo era una florida borgata e il principale distretto estrattivo del Nord Sardegna.

Insomma, in questo post voglio parlarti non solo di una località balneare, ma anche di uno dei siti di archeologia industriale più suggestivi d’Europa: l’Argentiera.

Mare e archeologia industriale

Come ho anticipato, l’Argentiera rappresenta il connubio perfetto tra bellezza naturale (con le sue cale dai colori intensi) e archeologia industriale.

Si tratta infatti di un piccolo villaggio minerario abbandonato e di una cala in cui il mare è caratterizzato da splendidi riflessi d’argento.

Queste caratteristiche rendono l’Argentiera uno dei luoghi più ricchi di fascino del territorio di Sassari.

La peculiarità di questo tratto di costa sarda è il susseguirsi di pareti a strapiombo sul mare, promontori e cale di selvaggia bellezza accessibili solamente dal mare o, in qualche caso, via terra, attraverso stretti sentieri.

Proprio in prossimità del villaggio dell’Argentiera si accede a una delle spiagge più grandi, mai troppo frequentata (anche in piena estate) e con tanti servizi, tra cui la sempre utile doccia.

Argentiera spiaggia Sardegna
La spiaggia dell’Argentiera

L’Argentiera e i ruderi della vecchia miniera

Già il nome di questo luogo ti fa intuire cosa vi si estraesse tempo addietro.

L’Argentiera era infatti una miniera in cui si estraeva piombo argentifero e zinco.

Seppure questo giacimento fosse conosciuto sin dall’antichità, la storia dell’Argentiera, come la conosciamo noi, ha inizio alla fine dell’Ottocento, quando il villaggio ha avviato la sua attività, chiusa poi definitivamente nel 1962.

Tutto qui ricorda, ancora oggi, che un tempo questo luogo era un microcosmo dove si lavorava e si viveva.

Resistono al tempo alcuni edifici come la Laveria in legno pitch-pine del 1936, il cinema o la piccola chiesa posta in cima ad una lunga scalinata a dominare tutto l’insediamento.

L’Argentiera oggi…

Negli ultimi decenni l’Argentiera è stata oggetto di un importante intervento di recupero e riqualificazione.

In particolare, la miniera nel 2019 è stata trasformata nell’ Open MAR, un innovativo museo a cielo aperto, dove la memoria storica incontra l’arte e le nuove tecnologie.

L’Open Mar-Miniera Argentiera è il primo museo minerario open air.

A inaugurarlo ufficialmente, a maggio 2019, è stato un tour di artisti e professionisti della creatività digitale che, in due settimane di soggiorno nel borgo, hanno scoperto da vicino la storia del luogo.

Grazie al coinvolgimento della comunità locale hanno dato forma a quattro opere fisiche in paste up art (= ramo della street art che utilizza il poster affisso a muro come proprio mezzo espressivo), connesse ad altrettante opere di animazione digitale.

Una quinta installazione è stata realizzata da abitanti e visitatori della borgata.

L’idea di fondo di questo progetto è quella di un percorso artistico che racconta la storia dell’ex miniera.

Una vicenda costellata di successi ma anche di tante disgrazie, cui sono legate leggende sulle anime dei minatori sepolti vivi nelle gallerie.

L’itinerario è stato pensato per far vivere un’esperienza attraverso i luoghi più significativi del borgo e degli impianti estrattivi, tra spazi aperti e chiusi.

Purtruppo però attualmente il percorso è percorribile solo in parte perché i locali della Laveria sono chiusi.

Inoltre alcune indicazioni non erano ben visibili, compromettendo la fruibilità del luogo.

Diciamo che quello che abbiamo respirato durante la nostra visita è stata una generale atmosfera di abbandono che, guardiamo il lato positivo, contribuisce al fascino (difiniamolo “vintage”) di questo villaggio.

La carenza di informazioni non permette di poter fruire appieno di Argentiera in augmented reality, la parte più originale del percorso, attraverso la quale si potrebbe godere di opere attraverso un’app, realizzata ad hoc, con cui dare vita all’opera digitale.

Nonostante queste criticità, le rovine riescono comunque a conservare pressoché intatta l’energia sprigionata dagli edifici.

Segnalo inoltre che, nei mesi estivi, il borgo diventa teatro di interessanti rassegne culturali, che si svolgono nella SCALA, lo spazio – affacciato sulla Laveria – che è stato trasformato in un anfiteatro all’aperto.

Argentiera miniera
La Laveria e la SCALA

La Cala dell’Argentiera

Come ho già scritto prima, l’Argentiera vanta due belle spiagge e una caletta più piccola, raggiungibile dalla prima spiaggia.

Noi amiamo andare proprio qui, dove c’è un chioschetto che prepara anche piatti caldi, il servizio noleggio ombrelloni e lettini, e la doccia.

Nelle immediate vicinanze c’è anche il parcheggio gratuito.

Il fondale marino non è bassissimo e sono presenti forti correnti, per questo motivo bisogna far attenzione (ma segnalo la presenza del bagnino).

A noi piace tantissimo, soprattutto quando ci sono le onde!

L’Argentiera insieme ai bambini

Anche se il mare richiede particolare attenzione, sicuramente il borgo dell’Argentiera è un luogo molto adatto ai bambini.

Resteranno affascinati e incuriositi dalle rovine delle strutture della miniera e dalle originali installazioni artistiche.

Peccato non ci siano pannelli informativi su loro misura, perché sono sicura che la storia del borgo li affascinerebbe tantissimo.

Info pratiche

La borgata dell’Argentiera è una frazione del Comune di Sassari, da cui dista quasi 50 chilometri.

Il borgo si raggiunge percorrendo prima la statale 291 e poi provinciale 18; a metà strada tra Alghero, Stintino e Porto Torres.

La località (e la sua spiaggia) non è molto frequentata, nemmeno in alta stagione.

A dire il vero il piccolo paese non garantisce molti servizi, se non un unico bar – ristorante.

Concludendo…

Come ho già scritto, a me e Michele questo luogo piace molto, e spero di essere riuscita a descriverti, almeno in parte, la sua bellezza.

Aspetto i tuoi commenti per sapere se lo conoscevi già oppure no!

Al prossimo post!

Ti suggerisco qualche link…

Miniera di Funtana Raminosa: viaggio alla scoperta del rame

Miniera di Montevecchio: un’avventura a misura di bambino

Per informazioni sul museo a cielo aperto

Mar – Argentiera

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