
Anglona: un territorio tutto da scoprire!
Per la prima escursione del 2016 ho deciso di far conoscere a Michele alcuni luoghi che mi hanno affascinato sin da bambina. Si trovano tutti a pochi Km di distanza tra loro, nella regione storica dell’Anglona, in provincia di Sassari.
Nonostante la giornata non fosse delle migliori, abbiamo deciso di trascorrere una domenica pomeriggio alla scoperta di alcuni dei tanti tesori custoditi in questo territorio! Questa volta ci hanno accompagnato Otto (il nostro bassotto) e la mia amica Rossana.
La prima tappa della nostra escursione è stata il Castello dei Doria a Chiaramonti: bellissima struttura, ormai allo stato di rudere, che dalla sua posizione sopraelevata (465 m) sovrasta non solo il paese ma l’intera vallata dell’Anglona (nelle giornate più serene si possono vedere le coste della Corsica). Il Castello fu fatto erigere tra il XII e il XIII secolo dalla famiglia genovese dei Doria. L’edificio, assieme a “Castelgenovese” (Castelsardo), Casteldoria a Santa Maria Coghinas e al Castello di Orvei, faceva parte del sistema difensivo realizzato dai Doria per proteggere i propri territori in Anglona. Il Castello seguì le sorti della famiglia genovese: nel corso del XIV secolo passò di mano in mano dai Doria agli Aragonesi (impegnati in quegli anni nella conquista dell’isola). Nel secolo successivo, con la perdita di potere da parte dei suoi originari proprietari, andò incontro a un lento quanto inesorabile declino. In un primo tempo venne utilizzato come luogo di culto, in seguito fu del tutto abbandonato. Oggi le rovine del Castello sono visitabili liberamente: è molto piacevole trascorrervi del tempo (soprattutto se è una bella giornata) perché il Comune ha realizzato nell’area un parco pubblico, con tanto di panchine e tavolini. Nonostante il forte vento non abbiamo potuto impedire a Michele di scorrazzare allegramente sul prato e di giocare con Otto!
Immancabile una passeggiatina per le strette vie del paese, sorte attorno al Castello, fino alla Chiesa di San Matteo, eretta nel 1888. La chiesa era chiusa e quindi non abbiamo potuto visitare l’interno, ma comunque abbiamo ammirato l’esterno, caratterizzato dal forte contrasto tra il colore molto scuro della pietra in cui sono realizzate le parti decorative con il basamento e il candore dei muri ricoperti di intonaco. Consiglio di non parcheggiare nelle immediate vicinanze del Castello (anche perché in alcuni punti la strada per arrivarci è veramente stretta), ma di lasciare l’auto poco più distante così da poter salire a piedi e godersi alcuni bei scorci che questo paese offre!
Lasciata Chiaramonti, ci siamo diretti verso la vicina Martis dove siamo andati a visitare la suggestiva Chiesa di San Pantaleo. L’edificio, sito ai margini dell’abitato, è facilmente raggiungibile perché adeguatamente segnalato. Lasciata la macchina in piazza, ci siamo diretti a piedi perché è vietato l’accesso alle auto. Questo monumento è per me uno dei più affascinanti dell’isola! Sicuramente il fatto che sia una rovina contribuisce a renderla molto suggestiva, così come la particolarità che l’abside poggi su uno strapiombo. Visitare la Chiesa di San Pantaleo è sempre molto interessante (Rossana, in realtà, non era d’accordo con me perché temeva che l’intero edificio potesse crollare da un momento all’altro!). La costruzione della chiesa, per il suo stile, può essere ricondotta al XIV secolo. Sono però del tutto assenti testimonianze documentarie che parlino della fabbrica di questo splendido monumento, preziosa testimonianza dello stile gotico-italiano in Sardegna, prima che, con il loro arrivo, gli Aragonesi diffondessero l’uso pressoché esclusivo del gotico-catalano. Rimane ancora visibile l’oculo in facciata, anche se ha perso il rosone che lo decorava. Una volta all’interno, si possono ammirare ancora alcuni dettagli che mostrano la ricchezza delle decorazioni, come gli archi a sesto acuto che dividono le tre navate e le volte a crociera.
Dato che si stava facendo tardi (le giornate sono ancora corte), ci siamo diretti verso l’ultima tappa di questa escursione in Anglona ovvero la Foresta Pietrificata Carrucana (detta così dal nome della località in cui si trova). Anche in questo caso il sito è facilmente raggiungibile perché adeguatamente segnalato. Non preoccupatevi se ad un certo punto la strada diventa sterrata perché vuol dire che siete vicini alla meta: la Foresta è visibile alla vostra sinistra, in prossimità di alcune caratteristiche costruzioni in legno. Posso tranquillamente affermare che questo è un sito veramente originale: si tratta infatti di reperti fossili risalenti al Miocene inferiore (stiamo parlando di qualcosa come 5 milioni di anni fa) che conservano ancora, in molti casi, l’originale forma d’albero. La Foresta si estende per circa 100 Km quadrati ed è oggi inserita all’interno del Parco Paleobotanico dell’Anglona. Fa una certa impressione camminare tra oggetti che testimoniano un lontano passato in cui l’uomo non era lontanamente ipotizzato.
Con la visita alla Foresta Pietrificata si è conclusa la nostra breve escursione in Anglona (sicuramente non l’ultima). Una volta in macchina, Michele e Otto sono letteralmente crollati, stanchi dai giochi e dalle corse sull’erba. Noi ci siamo godute il viaggio e una bella chiacchierata tra amiche!


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