cultura,  Sardegna

Anghelu Ruju: visita alla necropoli custodita tra i vitigni.

Se si parla di “domus de janas” non si può tralasciare di parlare del bellissimo sito di Anghelu Ruju, la necropoli preistorica posta a pochi chilometri di distanza dalla bellissima Alghero.

Visitare questo luogo significa immergersi completamente nel paesaggio che lo circonda e farsi tutt’uno con la suggestiva atmosfera che lo caratterizza.
Anghelu Ruju è un luogo sacro, dove riposano i nostri avi, che ancora esige il rispetto degno di questi luoghi.
Anghelu Ruju è un luogo speciale, suggestivo, che si visita con tranquillità, rimanendo sorpresi dalla sua storia e dalla bellezza dei particolari di alcune “domus”.
Anghelu Ruju è un luogo dai colori particolari che consiglio di visitare la sera, al tramonto, per restare ammaliati dalla sua bellezza.

Vi ho incuriosito con questa premessa?
Benissimo, allora continuate a leggere il post! 😉necropoli Anghelu Ruju cosa fare ad Alghero

La necropoli di Anghelu Ruju ad Alghero.

Siamo stati in questo sito archeologico in un caldissimo pomeriggio di Aprile del 2017.
Era poco prima dell’imbrunire e abbiamo potuto ammirare la necropoli nella bellezza dei suoi colori e nel totale silenzio di questo luogo.

Questo post è il racconto della nostra esperienza, nella speranza vi possa ispirare una visita a questa interessante area archeologica. 🙂

Anghelu Ruju: l’aneddoto.

Scommetto che se vi dico Anghelu Ruju vi viene subito in mente un vino rosso prodotto da una nota azienda vinicola sarda!
In realtà non è propriamente un errore, perché il sito archeologico e il vino sono legati non solo dal nome proprio.

Siete curiosi di sapere la storia di Anghelu Ruju?
Benissimo, allora continuate a leggere qua sotto! 😉

Anghelu Ruju è infatti il nome del vecchio proprietario di queste terre, su cui insiste sia il sito di epoca prenuragica sia il vigneto a cui ho accennato.
Quella che vi racconto ora è la storia di un vino e di un sito archeologico costruito tanto (ma proprio tanto) tempo fa! 🙂

Era il 1903 quando la necropoli di Anghelu Ruju fu rinvenuta casualmente.
In quel terreno si stavano effettuando i lavori per la costruzione di una casa colonica posta proprio all’interno dei terreni dell’azienda vinicola di cui vi ho detto.
Mentre si scavava furono ritrovati un cranio e un vaso tripode.
I lavori furono immediatamente interrotti e l’anno seguente si procedette alla prima campagna di scavo su dieci domus de janas (= case delle fate).
Negli anni successivi gli scavi si susseguirono sino a portare alla luce ben 38 domus, al cui interno spesso vennero trovate le pietre utilizzate per scavarle.visita alla necropoli di Anghelu Ruju ad Alghero

Anghelu Ruju: la visita.

Come ho anticipato, la nostra visita alla necropoli di Anghelu Ruju risale al 2017, e più precisamente a un tardo pomeriggio dell’aprile di quell’anno.
Abbiamo avuto la fortuna di scoprire questo luogo
 quando i colori del cielo si accendono e assumono le tonalità rossastre del vino.

Ho usato questa similitudine non a caso, ma perché volevo restare in tema vinicolo (ogni tanto mi sento poetica! Con scarso successo!) 🙂

A farci compagnia in questa avventura c’erano le inseparabili Daniela e Lola, e Chiara, un’amica molto importante per bimboinspalla e a cui presto (a sua insaputa però) dedicherò un post!
Insieme abbiamo scoperto questo sito molto affascinante.

Quello che subito ci ha colpito è la conformazione della necropoli.
L’area infatti si presenta come una distesa semi-pianeggiante bucherellata qua e là.
Quei “buchi”, come li ha chiamati Michele, non sono altro che le tombe dove, tanto tempo fa, venivano seppelliti i nostri antenati.

In alcune di queste domus si possono ancora ammirare alcuni elementi decorativi riconducibili alle credenze dell’epoca: corna taurine (bellissime), porte, architravi.
In molte si può accedere attraverso la grezza ed erosa scalinata originale.
Ammetto che per me è stato emozionante fare quei gradini, gli stessi che i nostri avi hanno percorso millenni fa.

La bellezza di queste domus de janas sta anche nella loro complessità.
Si tratta infatti di sepolture dalla planimetria molto articolata: una addirittura è formata da undici vani.
Avete idea di cosa significhi scavare undici stanze nella roccia, sotto terra e con la possibilità di usare solamente la pietra?
Io no, ma posso immaginare la fatica e che mani dovessero avere a fine giornata! 😉

Anghelu Ruju: perché visitare la necropoli con i bambini.

La necropoli si trova in aperta campagna, in un’area ben delimitata e pressoché pianeggiante dove i bambini possono circolare tranquillamente.
Certo non bisogna mai perderli d’occhio perché potrebbero cadere in qualche domus de janas a pozzo e farsi male.

I bambini si divertiranno sicuramente ad esplorare ognuna di queste antiche sepolture, visitandone le diverse stanze.
È di certo il luogo ideale per dei provetti Indiana Jones. 🙂

Michele e Lola hanno animato la nostra visita saltando di domus in domus.
Michele,
che è sempre più temerario, non si è perso nemmeno un “buco” e ci ha anche deliziato con una delle sue chiassose visite guidate. 🙂

Un’esperienza divertente da condividere in famiglia potrebbe essere la ricerca dei vari elementi figurativi presenti in alcune sepolture (non vi diciamo in quali).
Ne potrebbe nascere un’originale caccia al tesoro! 🙂
In questo modo i bambini si abitueranno a prestare attenzione ai dettagli, anche a quelli poco visibili.
Un’attitudine che gli sarà molto utile in diversi campi. 😉Anghelu Ruju Alghero Sardegna

Informazioni pratiche.

La necropoli di Anghelu Ruju si trova a qualche Km dall’abitato di Alghero e dista 9 km dal mare.

Il sito dispone di un ampio parcheggio ed è visitabile anche col passeggino.
Tenete però conto che si trova in campagna quindi un passeggino normale (non da trekking) si muoverà con più difficoltà.

Per maggiori informazioni ed eventualmente prenotare la visita, vi consigliamo di consultare il sito web della cooperativa che gestisce quest’area archeologica.
Lì troverete tante informazioni e i preziosi contatti per meglio pianificare la vostra esperienza.

Se invece volete qualche consiglio su cosa visitare ad Alghero per continuare a rimanere affascinati da questa città e i suoi tesori, vi consiglio un salto alla “Grotta di Nettuno”.
Ne parlo in questo post!

Se invece volete approfondire la vostra conoscenza sulle “domus de janas” vi consiglio di leggere il post sulla Necropoli di Ludurru a Buddusò (clic qui), quello sulla bellissima domus di Sedini trasformata in abitazione e poi in museo (clic qua) e quello sul sito di Sant’Andrea Priu a Bonorva, utilizzato sino all’epoca medievale (clic qui).

Adesso vi aspetto nei commenti per leggere il racconto della vostra esperienza in questo sito archeologico o i vostri consigli su altre domus de janas che potremo visitare, e poi condividere.

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Vi aspettiamo anche sui social! 🙂

 

 

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