
Estate in Sardegna: 4 siti archeologici vicini a bellissime spiagge!
D’estate in Sardegna il mare la fa da padrone.
Ma la mia isola offre infinite possibilità a chi vuole conoscerla più a fondo.
Ad esempio, si può tranquillamente abbinare il mare con la cultura.
Ecco quindi un post in cui ti consiglio 4 siti archeologici vicinissimi (se non addirittura in prossimità) a bellissime spiagge, alcune molto rinomate.
E’ il momento di prendere appunti!
4 siti archeologici vicinissimi a una spiaggia
Di seguito ti segnalo 4 siti archeologici posti nelle immediate vicinanze a spiagge.
In questo modo non avrai più scuse per non andare alla scoperta della nostra millenaria storia.
Ce n’è per tutti i gusti!
1. Tharros
Si tratta delle rovine di un’antica città con oltre 2.000 anni di storia, dalla sua fondazione nell’VIII secolo a. C. al suo abbandono nell’XI secolo d. C.
Nata come villaggio nuragico, ampliata dai fenici, modificata dai punici e arricchita dai romani…
La storia di Tharros affonda le sue origini nel nostro più lontano passato per arrivare sino ai primi secoli del Medioevo.
Visitare queste rovine significa quindi affrontare un viaggio in una buona parte della storia della Sardegna.
Il sito insiste nel territorio del Comune di Cabras, nella propaggine meridionale della penisola del Sinis.
Le rovine di Tharros non sorgono semplicemente vicino a una spiaggia, ma si affacciano direttamente sul mare.
L’antica città infatti è delimitata da un lato dall’istmo di capo san Marco, dall’altro dai colli della borgata di San Giovanni di Sinis e di su Murru Mannu (grande muso), in cima al quale potrai ammirare la testimonianza più antica di tutto il sito: i resti del villaggio nuragico, abbandonato prima dell’arrivo dei fenici.
Tharros è dunque facilmente raggiungibile a piedi dalle spiagge di San Giovanni di Sinis, oppure con la bella stagione consiglio di utilizzare il trenino turistico (per la gioia dei bambini e la comodità dei più grandi)!
2. Nuraghe di Palmavera
Con questo nuraghe ci spostiamo nel territorio di Alghero.
Il complesso archeologico di Palmavera infatti si trova sul promontorio omonimo a un chilometro e mezzo dal mare (spiagge “Lazzaretto” e “Le bombarde”), all’interno del parco di Porto Conte.
Costruito con blocchi di calcare e arenaria, è composto da un corpo centrale con due torri. Completano il tutto un antemurale e le capanne di un villaggio.
Di queste ultime oggi se ne possono contare una cinquantina, ma si pensa che in origine il loro numero si aggirasse attorno ai 150 edifici.
Fu costruito in più fasi: la torre principale risale alla più antica fase (XV-XIV sec. a.C.); mentre la grande capanna del capo risale alla seconda fase (IX sec. a.C.). L’ultima invece interessò la costruzione del muro perimetrale con 4 torri (IX-VIII sec. a.C.).
Il villaggio nuragico venne distrutto da un incendio e ripopolato in epoca romana.
3. Sito archeologico di “Lu Brandali”
Per visitare questo sito bisogna andare a Santa Teresa di Gallura; più precisamente sulla strada verso la penisola di Capo Testa, a poca distanza dalle splendide spiagge di Rena di Ponente e Rena di Levante; nonché dalla bellissima Cala Grande–Valle della Luna.
Si tratta di un sito veramente affascinante, dove ti sarà possibile ricostruire (con l’immaginazione e l’aiuto degli ausili tecnologici disponibili in situ) la vita quotidiana dei nostri antenati nuragici.
Il complesso infatti include abitazioni, “officine”, strutture difensive e funerarie di un passato databile tra XIV sec. e X secolo a.C.
Il tutto circondato da rigogliosa macchia mediterranea.
4. Pozzo Sacro “Sa Testa”
Nella zona industriale di Olbia, a poca distanza da numerose spiagge di questo tratto di litorale gallurese, si trova uno dei siti più affascinanti di questo territorio.
Un luogo di culto legato alle divinità delle acque, ritrovato un secolo fa proprio mentre si cercava una fonte d’acqua.
La sua curiosa forma a grande serratura, le sue imponenti dimensioni, nonché il suo stato di conservazione più che buono, lo rendono un sito facilmente intuibile e comprensibile anche dai non addetti ai lavori.
Da non sottovalutare che il sito oggi insiste all’interno di un bel parco, molto apprezzato dai più piccoli che possono scoprire alcune piante endemiche e muoversi con relativa libertà!
Concludendo…
Ovviamente i miei sono solo suggerimenti.
In realtà, considerata la vastità del nostro patrimonio archeologico, i siti da visitare a poca distanza dal mare sono veramente tanti.
Ma dovevo pur iniziare con alcuni di essi e non potevo scrivere un trattato al riguardo.
Preciso anche che i primi tre siti sono gestiti, mentre quello di Olbia è fruibile liberamente.
Adesso aspetto le tue segnalazioni!
A presto!
Ti suggerisco qualche link…
Estate in Sardegna: suggerimenti per viverla in famiglia!
#larcheologiaaibambini per creare nuove generazioni più consapevoli!
Olbia archeologica: un itinerario per scoprire i segreti della città!
Alla scoperta di Tharros: antica città bagnata dal mare.
Pozzo Sacro Sa Testa: l’archeologia si nasconde ovunque!
Per Tharros:
Per il nuraghe Palmavera:
Complesso Nuragico di Palmavera
Per Lu Brandali:

