
Seguimi papà 2018: 6 parole per 6 regioni.
Siamo rientrati da poco più di 24 ore ed eccomi qua al computer a scrivere questo post.
Il primo di una lunga serie…
Scriverò tanto perché tante sono state le esperienze che abbiamo fatto e le persone che abbiamo conosciuto.
Scriverò tanto perché voglio raccontarvi il più possibile di questa straordinaria avventura che è stata Seguimi papà 2018.
Diciamo che questo primo post è una sorta di premessa a un racconto più lungo.
Di seguito scriverò i diversi capitoli di questa storia (anzi credo proprio che creerò una sorta di libro diviso proprio per capitoli), cercando di non tralasciare nessuna esperienza vissuta ed emozione provata.
E vedrete che ho proprio tanto da raccontarvi!
Chi ci ha seguito sui social, e in particolar modo sulle stories di Instagram (ancora dovete dirmi perché non ci seguite anche lì!), sa benissimo che abbiamo vissuto un’avventura divertente e interessante; chi invece ha gustato l’attesa del mio racconto sarà accontentato. 😉
In entrambi i casi, consiglio vivamente di mettervi comodi perché ho una storia da raccontarvi.
E se siete curiosi, continuate a leggere qua sotto! 🙂
Seguimi papà 2018. Iniziamo col racconto della nostra avventura.
Sono 6 le regioni che abbiamo visitato durante il nostro viaggio “on the road”.
Sono 9 i diversi luoghi in cui abbiamo dormito.
Sono tantissime le persone che abbiamo conosciuto e innumerevoli le esperienze ed emozioni che abbiamo vissuto.
A ognuna dedicherò un post.
Prima di ritornare alla vita quotidiana, ai problemi , al lavoro, alla pianificazione di nuovi viaggi e progetti, ho deciso di scrivere questo post.
E lo faccio proprio ora, poco dopo il rientro a casa, perché i ricordi e le sensazioni sono ancore fresche.
Questo post vuole quindi essere una premessa di un racconto più ampio e ho deciso di racchiudere in poche righe il nostro lungo viaggio.
Perciò ho pensato di associare ogni regione visitata a una parola, che racchiuda al suo interno le emozioni provate nel scoprirla.
Ditemi voi se ho reso l’idea e sono riuscita a trasmettervi le sensazioni provate! 🙂
Seguimi papà 2018. 6 parole per 6 regioni.
1. Toscana = ricordi.
La Toscana per me ha il sapore dei ricordi, che sono dolci ma hanno sempre un retrogusto amaro.
Farci ritorno significa ritornare con la mente agli anni dell’università e constatare, con amarezza, che sono trascorsi quasi venti anni da quando sono partita carica di sogni alla volta di Pisa, destinazione la Facoltà di Lettere, corso di laurea in “Conservazione dei Beni Culturali”, indirizzo Storico Artistico, area medievale.
Da allora ne è passato di tempo: alcuni sogni si sono realizzati, altri si sono trasformati, altri semplicemente, come spesso accade, sono sfumati scontrandosi con la realtà.
Per il profondo legame che mi lega (scusate il gioco di parole) alla Toscana, amo ritornarci con Michele e Paolo e far conoscere loro i luoghi per me più significativi e scoprirne insieme dei nuovi.
Questa volta la Toscana ci si è mostrata nella possenza delle sue mura medievali, nel silenzio delle viuzze dei suoi piccoli e caratteristici borghi (quelli poco conosciuti e frequentati dai turisti), nella gentilezza ed eleganza della sua accoglienza.
La Toscana di #seguimipapà18 ha il volto di Valeria e Tommaso dell’Hotel Casalta, di Daria del “ristorante La Porta” a Monticchiello, di Nadia dell’Hotel La Gustea a Sarteano, delle ragazze che gestiscono il museo e il punto informazioni di Monteriggioni, del signore gentilissimo che ci ha consigliato di andare a far un bagno nelle piscine naturali di Bagno Vignoni (esperienza non programmata e bellissima!), e di tutte le persone che ci hanno dato informazioni inconsapevoli di essere parte integrante del nostro racconto. 🙂
Se desiderate conoscere meglio la nostra avventura in Toscana, leggete qui.
2. Umbria = pioggia.
L’Umbria ci ha accolto, e sorpreso, con un bel temporale estivo (e conseguente “infradiciamento” tra grandi risate).
Se penso alla nostra esperienza in Umbria mi viene in mente il buon profumo di terra bagnata che ci ha accompagnato nella nostra visita all’Isola Polvese; il fascino dei fulmini sul Lago Trasimeno, la bellezza dei suoi paesaggi incorniciati dal cielo grigio, l’arte e la storia di questo territorio, la ricerca e il rispetto della tradizione che abbiamo incontrato a “Il Cantico della Natura”, la tranquillità che ci ha conquistato al “Castello di Poreta”.
L’Umbria che abbiamo conosciuto in questo viaggio ha il volto di Alessandra che ci ha accompagnato alla scoperta di Perugia e delle donne che con passione gestiscono il meraviglioso Parco delle Fonti di Clitunno.
3. Marche = colpo di fulmine.
La nostra capatina nelle Marche ha avuto la forza e l’ardore di un colpo di fulmine.
Ci siamo stati solo poche ore per far vivere a papà Paolo una delle esperienze più entusiasmanti della sua vita (che ovviamente vi racconterò per benino in un post), e tanto è bastato per riprometterci che vi torneremo al più presto. 🙂
La bellezza dei Monti Sibillini è difficile da descrivere, forse solo le corse e risate di Michele possono rendere appieno il motivo per cui ritorneremo presto in questa regione. 🙂
Le Marche hanno il volto di Federico, l’istruttore che ha accompagnato papà Paolo in parapendio, e di tutto quelli che hanno assistito dalla cima dei monti al suo primo volo.
4. Abruzzo = tenacia.
Descrivere l’Abruzzo non è facile, tutt’altro.
Descrivere le emozioni che ho/abbiamo provato in Abruzzo è forse impossibile (almeno per me che non sono brava con le parole).
Se devo racchiudere in una parola quello che per me è stato l’Abruzzo, quella parola è sicuramente “tenacia”.
Al di là dell’indiscussa bellezza dei suoi paesaggi, della natura e dei suoi borghi, l’Abruzzo ci ha colpito per la tenacia dei suoi abitanti.
Tenacia che si manifesta nei gesti quotidiani, quelli che si ripetono ogni giorno, quelli che si vogliono ripetere ogni giorno perché sono le abitudini a rendere una vita normale, nonostante quello che è successo… nonostante quello che può succedere.
La tenacia dei genitori di Onna che non mollano e fanno giocare i loro figli tra le rovine del vecchio paese, perché quella è la loro casa, il loro passato… nonostante tutto.
È la tenacia dei giovani che continuano a credere nel (e lavorare per il) futuro della loro terra.
L’Abruzzo che abbiamo conosciuto nel nostro viaggio ha il volto di Gianluca che porta avanti un progetto di promozione turistica e ha deciso di prendere in gestione la “Locanda La Corte”, l’hotel per cui lavorava come dipendente; di Susanna, la bimba con cui Michele ha fatto amicizia (nata 4 giorni dopo di lui era, nei gesti ed espressioni, la sua fotocopia); dei nostri amici, che hanno scelto di abitare a L’Aquila e degli amici di università di papà Paolo, che in questa regione ha trascorso la sua giovinezza! (i venti anni sono passati anche per lui). ;)S
5. Molise = pomodoro.
Può sembrar strano, ma se penso la Molise la prima parola che mi viene in mente è proprio “pomodoro”, perché dovete credermi: pomodori buoni come quelli che ho mangiato in Molise non li mangiavo tanto.
Talmente buoni che ricordo benissimo, come se li stessi gustando ora, il loro sapore.
Pomodori che con un solo morso avevano la capacità di riportarmi indietro alla mia infanzia, quando i pomodori sapevano di pomodori e si mangiavano solo d’estate (lo so, se ho ricordi di questo tipo inizio a essere anziana).
Il Molise evidentemente è molto altro, ma in quei morsi di pomodoro io ci ho visto la natura, la tradizione, i sapori di questa regione.
Poi ci sono le bellezze artistiche ed archeologiche, come le rovine di San Vincenzo di Volturno e la straordinaria città romana di “Saepinum”.
Il Molise scoperto durante #seguimipapà18 ha il volto di Dorothy della “Antica Dimora del Prete”, di Federica e Michela e di tutta la grande famiglia dell'”Agriturismo Fonte Fredda”, di Carmencita e Antonio dell’ “Antica Locanda del Principe”, con i quali mi sono intrattenuta a parlare sino a tarda sera di arte, storia e promozione turistica.
6. Calabria = liquirizia.
Anche alla Calabria scoperta in quest’occasione associo un sapore, ed è quello della liquirizia, che è poi anche uno dei ricordi d’infanzia che papà Paolo ha di questa terra.
Dovete sapere che in Calabria si trova liquirizia in ogni dove, persino sul ciglio della strada.
Ovviamente parlo delle piante!
Per trovare direttamente le caramelle alla liquirizia siamo andati a Rossano, dove si trova l’azienda storica della famiglia Amarelli! 🙂
La Calabria per noi ha solitamente il volto dei parenti di papà Paolo, ma questa volta non ci siamo fermati ai fritti di zia e siamo andati alla scoperta di questa regione, che ci ha regalato bellissime sorprese.
La Calabria di #seguimipapà18 ha il volto di Antonella che ci ha portato alla scoperta del “Museo della Liquirizia” e di tutte le ragazze che lavorano qui; dei giovani che gestiscono il “Castello di Corigliano” e dell’uomo che ci ha venduto uno dei più buoni panini con salsiccia e cipolle di sempre. 🙂
Con la Calabria e la sua liquirizia concludo la premessa al mio racconto su Seguimi papà 2018.
Nei prossimi giorni, imprevisti vari permettendo, mi dedicherò a condividere con voi i ricordi di ogni esperienza.
Spero solo di avervi incuriosito con questo post (il primo di una lunga serie) e di avervi trasmesso almeno una minima parte delle emozioni che ho provato durante quest’avventura.
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Restiamo connessi! 🙂

