
Soncino: un borgo tutto da scoprire!
Ci sono luoghi che non ti aspetti. Sono quei posti che, fermandoti ad uno sguardo superficiale, mai e poi mai immagineresti cosa nascondono. Borghi che rivelano la loro bellezza solo a chi veramente è interessato a vederla. Soncino è sicuramente uno di questi.
Posizionato com’è al centro della Lombardia, in piena Pianura Padana, uno rischia di passarci di sfuggita (magari fermandosi per una pausa pranzo veloce), senza nemmeno immaginare cosa custodisce all’interno del suo centro storico. 🙂

Noi a Soncino ci siamo arrivati per caso, durante “Seguimi papà”. Avevamo qualche ora libera e, su indicazione di uno dei tanti amici che abbiamo conosciuto durante il nostro viaggio, abbiamo deciso di visitarla.
Mai e poi mai ci saremo aspettati il bellissimo borgo che Soncino è in realtà.
Il paese, i suoi monumenti e la sua gente ci sono piaciuti così tanto che abbiamo deciso di fare una veloce modifica alla tabella di marcia e abbiamo trascorso la notte lì per poterci godere appieno la ricchezza di questo luogo.
Le nostre guide d’eccezione sono state Stefania e Annalisa del Caffi Boutique, un locale all’ingresso di Soncino in cui ci siamo fermati a mangiare qualcosa. Sono state gentilissime e ci hanno dato tutte le informazioni necessarie a elaborare un itinerario per conoscere la città. 🙂
Cosa vedere a Soncino.
Iniziamo col dire che Soncino ha una storia antichissima: si ritiene infatti che il primo nucleo insediativo risalga al IV secolo d. C. e venne realizzato dai Goti.
Successivamente i Longobardi ne fecero un feudo militare e tale vocazione contrassegnerà questo luogo per un lungo periodo.
La storia di Soncino è caratterizzata da distruzioni e rinascite. Posizionata in un territorio di confine, venne più volte assediata e contesa, passando ripetutamente dall’influenza della Signoria di Milano a quella della Repubblica di Venezia.
In epoca moderna Soncino è passata sotto il controllo francese (1509), spagnolo (1536) e austriaco (1707). Sino al 1859 quando venne conquistata dai Franco-Piemontesi e seguì le vicende del Regno d’Italia.
Il centro storico conserva ancora oggi le tracce di questa lunga e travagliata storia. Il suo impianto urbanistico richiama immediatamente quello medievale, caratterizzato com’è da strade strette e da case torri. Per un buon tratto si conserva ancora la cinta muraria (XIII secolo) che proteggeva l’antico borgo dagli attacchi esterni.
Rocca Sforzesca.
La prima tappa del nostro itinerario è stata la bellissima Rocca Sforzesca, che si mostra in tutta la sua imponenza a chi si addentra nel centro storico.
La Rocca è realizzata interamente in laterizio e la sua costruzione fu portata a compimento nell’arco di un triennio.
Le forme in cui la possiamo ancor oggi ammirare risalgono al 1473 e alla volontà del Duca Galeazzo Maria Sforza, ma in realtà il primo nucleo della fortificazione risale al X secolo. È in questo periodo che infatti venne realizzato un primo cerchio di mura attorno a una struttura difensiva per contrastare l’avanzata degli Ungheri.

La visita alla Rocca è d’obbligo: si può scendere sino al piano del fossato e, dai camminamenti di ronda e dalle quattro torri, ammirare uno splendido panorama. Nelle sale interne sono state ricostruite alcune ambientazioni d’epoca: come l’antica cucina e la camera medievale. La Rocca inoltre è dotata di numerosi locali sotterranei, uno dei quali adibito a prigione.
Michele si è molto divertito a visitare questo castello, soprattutto le due grandi corti interne dove c’era tanto spazio per poter correre e saltellare. Inoltre ha deliziato alcuni visitatori che si stavano riposando all’ombra con alcune canzoncine del suo ricco repertorio.
All’ingresso della Rocca è sito, oltre alla biglietteria, anche l’Ufficio Informazioni Turistiche. Qui abbiamo conosciuto Sabrina: è stata lei a fornirci gentilmente tutte le informazioni per proseguire il nostro viaggio alla scoperta di questo bellissimo borgo.
2. Museo della Seta.
Proprio nelle immediate vicinanze del Castello si trova un altro dei gioielli di questa città: il Museo della Seta.
L’allestimento ha sede in una Ex Filanda e custodisce un’interessante collezione privata che spiega benissimo tutte le fasi di produzione della seta: dalla coltivazione del bacco alla lavorazione dei fili.
Abbiamo scoperto che Soncino, come tutta l’area circostante, era nota per la coltivazione e la realizzazione delle prime fasi di lavorazione di questo prodotto.
Ci siamo resi conto inoltre di quanto questo tipo di produzione sia difficoltosa e rischiosa poiché la coltivazione del bacco da seta è tutt’altro che facile.
Papà Paolo è rimasto affascinato dal racconto della bravissima guida, la quale con passione si è resa disponibile a rispondere a tutte le domande di un curiosissimo papà! 😉

3. Chiesa di San Giacomo.
Ma Soncino doveva ancora riservarci graditissime sorprese!
La tappa successiva del nostro percorso è stata quella che più mi ha coinvolto.
Abbiamo visitato la chiesa di San Giacomo, il cui primo impianto risale al XII secolo. L’edificio è caratterizzato da uno splendido campanile ettagonale (probabilmente l’unico in Italia).
Alla chiesa è collegato il complesso conventuale domenicano, risalente al XV secolo.
Nel chiostro si aprono alcune sale dove trova spazio un’interessante esposizione dedicata alla vita quotidiana nel medioevo.
In una di queste stanze è stato allestito un antico scriptorium dove ho potuto provare l’ebrezza di scrivere come un amanuense, con tanto di penna d’oca!
Non vi dico in che condizioni mi sono ridotta con l’inchiostro, ma è comunque stato bellissimo portarmi a casa la mia personale “M” scritta in caratteri medievali. 😉
Nota da mamma: quest’attività incuriosirà sicuramente i bambini più grandi perché li riporterà indietro nel tempo. Quando a scuola si parlerà di antichi codici e dei monaci che li scrivevano e abbellivano con le miniature, loro sapranno concretamente di cosa si tratta! 😉
5. Museo della Stampa.
Impiastricciatami per bene, abbiamo lasciato lo scriptorium per fare un salto nel tempo e recarci al Museo della Stampa (altro inchiostro!). 😉
Dovete sapere che questo borgo vanta un’antica tradizione della stampa. È qui che nel 1488 è stata stampata la prima Bibbia ebraica completa.
Soncino fu una delle poche cittadine nell’Europa del XV secolo a poter annoverare una stamperia. Tale tradizione fu importata dalla Germania da Israel Nathan da Spira e la sua famiglia proseguì l’attività sino al 1490, anno in cui la famiglia dovette lasciare il borgo a causa dell’opposizione cattolica contro gli ebrei.
Nei suoi due piani, questo Museo, realizzato e gestito dalla Pro Loco, conserva ancora le vecchie attrezzature di una stamperia.
A fare la differenza però è l’eccezionale guida che aspetta i visitatori per raccontare la storia della stampa a Soncino. Il Signor Franco è un arzillo e instancabile ottantenne che con passione, giorno dopo giorno, espone ai visitatori la storia della stamperia e della famiglia da Spira. Papà Paolo si è letteralmente innamorato del Signor Franco: sarebbe rimasto ore ad ascoltarlo! Tutt’oggi lo ricorda come uno dei momenti più belli dell’intero viaggio. 🙂
All’interno del Museo inoltre ci si può cimentare nella stampa della prima pagina della Bibbia Ebraica utilizzando la copia di una macchina da stampa manuale di fine ‘800. Secondo voi papà Paolo poteva rinunciare a quest’esperienza? Avreste dovuto vedere come il Signor Franco lo prendeva in giro mentre si cimentava in questa faticosa prova! 😉
6. Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Anche l’ultima tappa del nostro percorso ci ha riservato una graditissima sorpresa. Poco fuori dal centro storico si erge la bellissima chiesa di Santa Maria delle Grazie, consacrata nel 1528.
Anche in questo caso una facciata semplice nasconde al suo interno un vero tesoro.
Una volta entrati infatti sarete completamente sopraffatti dai colori e dalle figure degli affreschi che rivestono completamente le pareti dell’edificio.
La chiesa, edificata per volontà dell’ultimo Duca di Milano Francesco II Sforza, è ad aula unica su cui si aprono cinque cappelle laterali.
Gli affreschi (straordinari) sono opera di diversi artisti, tra i quali primeggia un pittore locale: Giulio Campi.
Tutti riflettono la corrente manieristica in voga nel XVI secolo. Ammirare l’interno di questa chiesa è sicuramente un’esperienza emozionante, assolutamente da provare!
Finisce così la nostra escursione in quel di Soncino, bellissimo borgo che ci ha saputo intrigare ed emozionare. Speriamo di avervi incuriosito con il nostro racconto e di avervi invogliato a conoscere questa realtà. 🙂
Curiosità.
Se passeggiando per questi luoghi vi sembrerà di conoscerli già, non preoccupatevi: non state impazzendo.
In realtà è proprio così perché Soncino è stato il set del film fantasy “Ladyhawke” (uno dei miei preferiti), ve lo ricordate? È quello in cui una bellissima Michelle Pfeiffer con lo spuntar del sole si trasforma in aquila mentre il suo fidanzato (interpretato da Rutger Hauer) ogni notte diventa un lupo. Tutto questo a causa di un incantesimo che li rende impossibilitati a vivere il loro amore. Solo con l’aiuto di un giovane ladruncolo riusciranno a spezzare il maleficio e a vivere felici e contenti!
Se volete maggiori informazioni sul borgo e sulle diverse modalità di visita, potete contattare l‘Ufficio Turistico di Soncino.

