
Breve guida per visitare Padova in famiglia!
La laurea del mio fratellino è stata l’occasione per scoprire Padova, città del Veneto posta all’estremità orientale della Pianura Padana.
Era la prima volta sia per me che per Michele, e quindi ci siamo sin da subito impegnati tantissimo per scoprirla al meglio.
Devo dire che ci è proprio piaciuta e che ci ha riservato molte attrazioni a misura di bambin*.
Ecco perché ho deciso di scrivere questo post: per raccontarti una Padova perfetta per essere visitata e vissuta in famiglia.
Non devi far altro che continuare a leggere…
Padova, una città dalla lunga storia
Secondo la leggenda, Padova fu fondata dal principe troiano Antenore e in età romana fu la più ricca città d’Italia dopo Roma.
Ma è nel Medioevo che Padova visse un periodo di grande splendore, di cui restano bellissime testimonianze (che io, potrai immaginarlo, non vedevo l’ora di ammirare).
La città infatti fu una delle capitali culturali del Trecento, e sin dal 1222 fu sede di una delle più prestigiose università del mondo, in cui ha insegnato anche Galileo Galilei.
Le tracce di questo illustre passato sono oggi delle importanti attrazioni che, come potrai leggere nel post, sapranno incuriosire anche i più piccoli.
Vediamole insieme…
Le tante attrazioni di Padova
Preciso che tra tutte le cose viste e fatte in questa città, di sotto riporto solo quelle a misura di bambin*, secondo il parere dell’esperto ottenne.
Iniziamo…
1. Palazzo del Bo, il “Teatro Anatomico” e la Cattedra di Galileo
Oggi è la sede principale dell’Università di Padova, ma un tempo era una locanda famosa dedicata al “Bo” (= il bove) da cui ancora oggi prende il nome.
Il Palazzo, le cui strutture più antiche risalgono al Duecento, venne donato nel 1405 da Francesco da Carrara a un commerciante di carni, per poi passare in uso all’Ateneo, che ne diventò definitivo proprietario nel lontano 1539.
L’edificio è molto bello, ma il vero gioiello sta nel suo cuore.
Sto parlando del suggestivo “Teatro Anatomico“, completato nel 1595.
Si tratta del primo esempio al mondo di struttura permanente creata per l’insegnamento dell’anatomia attraverso la dissezione di cadaveri.
A Michele questo aspetto macabro ha solleticato la curiosità ed è stato disposto a fare la fila per poterlo visitare!
A me, invece, ha incuriosito la sua particolare forma, che ricorda molto quella degli anfiteatri romani.
Devo ammettere però che l’atmosfera è un po’ cupa, e se penso che fino all’800 l’illuminazione era assicurata solo da candele, un po’ mi vengono i brividi!
E poi chissà che odore.
La guida ci ha poi spiegato che, per rendere l’atmosfera meno cupa, era frequente accompagnare la lezione con l’esecuzione di musiche dal vivo.
Che allegria!
Il “Teatro Anatomico” venne utilizzato fino al 1872, quando venne chiuso alla pratica delle autopsie.
Un altro gioiello di questo percorso guidato è sicuramente la Cattedra di Galileo, dalla quale – stando alla tradizione – lo scienziato teneva le lezioni.
Devo dire che Michele si è entusiasmato al cospetto di questa Cattedra perché Galileo Galilei è un personaggio che lo affascina molto e sapere che una figura di cui ha letto nei libri avesse usato quell’oggetto posto davanti ai suoi occhi, l’ha reso molto soddisfatto!
2. Palazzo della Ragione e il Mercato sotto il Salone
E’ uno dei simboli di Padova e, con i suoi 82 metri di lunghezza e i 27 metri di larghezza, il Palazzo della Ragione, l’antica sede dei tribunali cittadini, è una delle più ampie aule sospese in Europa.
L’edificio fu innalzato a partire dal 1218 allo scopo di riordinare i mercati e offrire una sede all’amministrazione della giustizia.
A cavallo del primo decennio del Trecento a Giotto (si proprio quello dei pastelli, come dice Michele), e collaboratori, venne affidato il compito di decorare le pareti della grande sala.
Oggi però non possiamo ammirare quest’opera perché fu distrutta dall’incendio del 1420.
Successivamente la Sala venne nuovamente decorata con un ciclo di affreschi suddiviso in 333 riquadri ed e’ uno dei rarissimi cicli astrologici medievali giunti fino ai nostri giorni.
Con Michele abbiamo passato del tempo a individuare, tra le tante figure di animali che costituivano le insegne dei seggi del tribunale, quelli nati dalla fantasia del tempo.
Sotto il Salone c’è un altro dei punti più caratteristici della città, cioè il mercato posto sotto il portico.
Oggi tale mercato rappresenta il più antico centro commerciale della città.
Passeggiare tra i locali, i negozi e le bancarelle di questo mercato significa rifarsi vista e “narici” con i prodotti tipici locali e regionali.
3. Museo della Natura e dell’Uomo
E’ sicuramente l’attrazione che più ha entusiasmato Michele, e a ragione!
Si tratta infatti del più grande museo universitario scientifico italiano, suddiviso in ben 38 sale disposte su tre piani.
La collezione comprende più di 3.500 beni storici, di cui oltre 3.200 beni restaurati in vista dell’esposizione e 25 modelli tattili nella sezione di zoologia.
Il museo nasce dalla fusione delle ricchissime collezioni naturalistiche che sono state costruite per secoli da studiosi ed esploratori dell’Università degli Studi di Padova; e riunisce in un unico percorso espositivo i preesistenti Musei universitari di Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Antropologia e Zoologia, arricchendoli con un interessante e esaustivo apparato grafico, testuale e multimediale.
Durante tutto il percorso espositivo viene raccontata la storia del nostro pianeta dai suoi esordi, più di quattro miliardi di anni fa, fino ai giorni nostri.
4. Basilica del Santo
Ovviamente per Santo si intende Sant’Antonio da Padova e questa chiesa è il principale monumento di Padova, nonché uno tra i maggiori capolavori d’arte del mondo.
L’architetto è sconosciuto, ma sappiamo che l’edificio fu iniziato nel 1232 in onore del Santo e portato a termine, nella sua parte principale, sul finire del 1200.
Se l’esterno si presenta grandioso, è il suo interno che ci ha lasciato a bocca aperta (compreso Michele) per la bellezza e vastità delle decorazioni.
Un vero tripudio di pitture, marmi e oreficerie.
A colpire la curiosità di Michele sono stati soprattutto due luoghi, particolarmente legati alla figura del Santo.
Si tratta della Cappella dell’Arca (dove è posto l’altare – tomba del Santo), splendida testimonianza dell’arte rinascimentale, e la Cappella delle Reliquie, eretta verso la fine del sec. XVII in sontuoso stile barocco.
A colpire Michele non è stata tanto la bellezza delle opere d’arte, quanto la moltitudine di persone che si avvicinava alla sepoltura e alle reliquie per toccarle.
Non riusciva a capire perché tutte quelle persone sentissero l’esigenza di toccare una tomba…
Ha scoperto così la “venerazione del Santo“.
Io ovviamente sono invece rimasta letteralmente estasiata per la bellezza (artisticamente parlando) di ciò che mi circondava!
5. Cappella degli Scrovegni
Non si può visitare Padova senza vedere questo straordinario monumento artistico, simbolo della città.
La Cappella, voluta da Enrico Scrovegni, è conosciuta in tutto il mondo per lo straordinario ciclo pittorico realizzato da Giotto.
L’opera, realizzata in soli due anni tra il 1303 e il 1305, costituisce il massimo capolavoro ad affresco dell’artista e testimonia la profonda rivoluzione che il pittore toscano portò nell’arte occidentale nella rappresentazione dello spazio e nella rappresentazione dell’uomo, nella sua fisicità ed emotività.
Michele ha molto apprezzato le scene narrate, ma soprattutto i colori così intensi (il blu della volta prende l’anima).
La visita alla Cappella si completa con il percorso museale del Museo Archeologico, dove abbiamo scoperto un’interessantissima collezione, proveniente anche dall’Antico Egitto (questa ha molto incuriosito Michele).
Padova a misura di bambin*
Le attrazioni che ti ho suggerito sono state tutte “testate” direttamente da me e Michele e hanno suscitato particolarmente la sua curiosità e il suo interesse sia per la loro stessa natura che per i percorsi dedicati.
Il percorso di visita del Museo Archeologico, ad esempio, è arricchito con dei totem multimediali destinati ai visitatori più piccoli con giochi tematici e racconti.
A conclusione di questo post, inserisco i link relativi alle singole attrazioni così da poterti aiutare al meglio nel pianificare la tua visita.
Conclusione…
Come sempre nello scrivere questo post il mio intento è quello di incuriosirti e fornirti delle informazioni.
Devo ammettere che Padova ci ha piacevolmente stupito per le tante attrazioni a misura di bambin*.
Tu conoscevi già questa città e hai altre attrazioni da suggerirci?
So che ci mancano ancora tantissime cose da vedere e fare, ma avremo modo di ritornare in quel di Padova.
Intanto aspetto i tuoi commenti!
Ti suggerisco qualche link…

