Certosa di Pavia: il luogo della meraviglia!
Tra le tante cosa che abbiamo visitato e conosciuto durante #seguimipapà c’è la Certosa di Pavia, un luogo meraviglioso dove stili, espressioni artistiche e gusti differenti si fondono alla perfezione dando vita a un monumento di grande bellezza. Noi l’abbiamo visitata in una soleggiata mattina di luglio e siamo rimasti affascinati dalla ricchezza dei dettagli, dai colori e dalla storia di questo straordinario monumento, voluto da Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano. La nostra visita in più è stata resa speciale da una guida veramente particolare: un monaco cistercense simpaticissimo che con grande ironia, senza però mai trascurare nessun aspetto della storia di questo monumento, ci ha accompagnato alla scoperta della famosa Certosa di Pavia. Storia della Certosa di Pavia. 1. Cos’è una Certosa. Iniziamo col dire che una Certosa è un monastero dove risiedono i monaci certosini, uno degli ordini monastici più rigorosi della chiesa cattolica. Al fine di rispettare meglio la regola dell’Ordine, le Certose normalmente sono state costruite in luoghi isolati e silenziosi. L’Ordine deve il suo nome al Massiccio della Certosa, nelle prealpi francesi, dove San Bruno (suo fondatore) e altri pochi monaci si rifugiarono per dedicarsi alla vita contemplativa (XI secolo). Il nome Certosa dato ai monasteri deriva invece dalla Grande Certosa (Grande Chartreuse), il primo e principale insediamento manastico certosino, fondato da San Bruno nel 1084. Da quel momento la Regola prevede che tutti i monasteri di quest’Ordine si chiamino Certosa e rispettino, anche se in scala, la stessa pianta. 2. La Certosa di Pavia nei secoli. La pietra fondativa della Certosa di Pavia venne posata da Gian Galeazzo Visconti il 27 agosto del 1396. La versione “aulica” lega questa decisione del duca di Milano alla volontà di rispettare un ex voto fatto dalla moglie Caterina; in realtà però l’ambizioso Gian Galeazzo vedeva nella nuova fondazione la possibilità di celebrare ed esaltare la propria dinastia. Quale sia stata la vera motivazione che ha condotto il duca di Milano a costruire questa stupenda Certosa poco interessa a chi si appresta a visitare il monumento, poiché la sua attenzione verrà sicuramente attratta dalla bellezza e ricchezza di questo luogo. Lo sguardo non troverà mai pace a si poserà di volta in volta in opere d’arte di straordinaria fattura. Dipinti, sculture, stucchi e argenti saranno motivo di continuo stupore! Immaginate la mia esaltazione nel trovarmi in mezzo a tanta arte! 🙂 La Certosa di Pavia è infatti un connubio perfetto di stili: il gotico ha lasciato il posto al rinascimentale che infine è stato sostituito dal barocco. Tale succedersi di forme stilistiche è la perfetta testimonianza delle vicende storiche che hanno interessato questo edificio: dalla data di fondazione infatti dovettero trascorrere ben due secoli per vedere la fine dei lavori. I lavori alla Certosa di Pavia furono portati a compimento sono agli inizi del XVI secolo sotto il dominio degli Sforza, che nel frattempo erano succeduti ai Visconti nel controllo di queste terre. Visita alla Certosa di Pavia. Una volta che oltrepasserete il vestibolo principale che dà accesso alla corte d’entrata dimenticherete ciò che vi siete lasciati alle spalle e verrete completamente assorbiti dalla bellezza di questi luoghi che sono un tripudio d’arte e colori. Su tutto campeggia la mole della Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie, affiancata sulla destra dal palazzo ducale, residenza estiva prima dei Visconti e poi degli Sforza. Noi siamo rimasti letteralmente abbagliati dalla ricchezza di questi luoghi: non vi è un millimetro di muro che non presenti una decorazione! Immaginatevi che cantiere maestoso doveva essere al momento della sua edificazione. Con un po’ di fantasia potrete sentire le voci di scalpellini, mastri cantiere, scultori e operai: ognuno intento nel proprio lavoro. Tra il vociare dei lavoratori e il rumore degli strumenti questo sarà stato sicuramente un luogo rumorosissimo! 😉 Oggi invece un altro elemento che colpisce chi visita la Certosa è il suo silenzio. Questo è infatti ancora un luogo di culto: attualmente vi risiedono i monaci cistercensi. I certosini infatti furono mandati via una prima volta nel 1782 dall’imperatore Giuseppe II e vi ritornarono solamente nel 1930, per volontà di papa Pio XI. Nel 1947 i certosini, anche a seguito dello scandalo dovuto al rinvenimento al suo interno della salma di Benito Mussolini (questo la guida non lo dice ;)), lasciarono definitivamente il monastero, che rimase ai carmelitani sino al 1968, quando vi si insediarono per l’appunto i cistercensi. Ma se l’esterno della chiesa vi ha sorpreso, una volta all’interno rimarrete senza parole per la bellezza delle decorazioni. Mentre io sono stata letteralmente rapita dalle pitture presenti nelle cappelle laterali (tra le quali si annoverano opere del Perugino e del Guercino), Michele è rimasto affascinato dalle volte stellate che ci sovrastavano. La nostra visita è stata dunque accompagnata dalle esclamazioni di Michele che indicava a tutti le “telle in alto”! Diciamo che ci è stato concesso di non rispettare il doveroso silenzio 😉 La visita è proseguita sino alla maestosa cancellata seicentesca che in qualche modo protegge la sepoltura di Gian Galeazzo Visconti, il padre di questa meravigliosa opera di ingegno e fede. Infine la nostra guida ci ha condotto al chiostro grande su cui si affacciano le celle dei monaci. Solo un’ala di quest’area è visitabile perché nell’altra risiedono ancora alcuni cistercensi. Qui la guida ci ha spiegato lo stile di vita dei certosini e il fatto che, per rispettare il completo isolamento richiesto dalla Regola Certosina, ogni cella è pensata per essere un nucleo abitativo a sé stante, dove il monaco aveva tutto il necessario per vivere e pregare (pure un cortile interno). Finisce così la nostra esperienza alla Certosa di Pavia, un luogo meraviglioso che consigliamo di visitare per comprendere quanto l’uomo, quando vuole, riesca a creare qualcosa di bello! Se siete curiosi di scoprire quali altri luoghi abbiamo visitato in Lombardia cliccate qui e non ve ne pentirete! 🙂
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