
Scopriamo la Cappella degli Scrovegni e il mondo di Giotto.
Ci sono luoghi che emozionano anche gli animi più insensibili all’arte.
Luoghi che comunque ti stupiscono.
La Cappella degli Scrovegni è sicuramente uno di questi.
Tutti, ma proprio tutti, rimangono a bocca aperta di fronte al blu del cielo dipinto da Giotto nel Trecento.
Io ora provo a descrivertelo, raccontandoti qualcosa di più su questo caposaldo della storia dell’arte e sorprendendoti con un museo molto interessante.
Perciò, continua a leggere il post!
La Cappella degli Scrovegni e gli affreschi di Giotto
Inizio col dire che in realtà la nostra Cappella è intitolata a Santa Maria della Carità, ma è conosciuta in tutto il mondo con il cognome dei suoi finanziatori.
Stando alla tradizione infatti, la Cappella è stata commissionata da Enrico Scrovegni per redimere “in maniera molto artistica” l’anima corrotta di suo padre Reginaldo, di professione usuraio (non proprio un bel mestiere), e come tale citato da Dante nell’Inferno (Canto XVII).
Gli studi più recenti hanno un po’ riabilitato la figura di Reginaldo Scrovegni, che pare fosse sì impegnato in attività finanziarie, ma mai in contrasto con i dettami della Chiesa di Roma.
Quale sia la motivazione, Enrico Scrovegni non solo fece costruire la Cappella all’interno dell’area dell’anfiteatro romano di Padova, ma nel 1303 chiese nientepopodimeno che a Giotto, probabilmente incontrato all’interno della Basilica del Santo, di dipingere la Cappella di famiglia.
Giotto accettò e in soli due anni, tra il 1303 e il 1305, realizzò un’opera maestosa, che costituisce oggi il capolavoro ad affresco dell’artista fiorentino meglio conservato al mondo, inserito nella Lista del Patrimonio mondiale UNESCO da luglio 2021.
Il mondo di Giotto
Nel ciclo di affreschi che si dispiega sull’intera superficie interna della Cappella, Giotto da vita a una vera e propria rivoluzione artistica (e di mentalità).
In primo luogo nella rappresentazione dello spazio, poiché nelle diverse scene in cui è suddiviso il ciclo si possono ammirare esempi di “prospettiva” e di resa della terza dimensione che anticipano di cent’anni le teorie rinascimentali.
La seconda rivoluzione consiste invece nell’attenzione che l’artista rivolge alla rappresentazione dell’uomo, reso nella sua fisicità e nella sua emotività: basti citare la tenerezza del bacio di Gioacchino ed Anna ne L’incontro alla Porta Aurea e la disperazione delle madri in lacrime ne La strage degli innocenti.
Giotto, nell’intero ciclo pittorico, narra la Storia della Salvezza in due percorsi differenti: il primo, con le Storie della Vita della Vergine e di Cristo, dipinto lungo le navate e sull’arco trionfale; il secondo inizia con i Vizi e le Virtù, affrontate nella pozione inferiore delle pareti maggiori, e si conclude con il maestoso Giudizio Universale in controfacciata.
Ma è la volta a lasciare “di stucco” tutti (anche i più profani).
Il soffitto voltato è infatti un manto azzurro intenso di stelle e presenta nei tondi le figure di Maria, di Cristo e dei Profeti.
Anche Michele è rimasto affascinato dall’intensità di questo blu, tanto da citarlo spesso come termine di paragone con altri blu.
Breve storia dei restauri
Inizio col dire che un tempo la Cappella era affiancata dal Palazzo della famiglia Scrovegni, demolito nell’Ottocento.
Quindi dobbiamo immaginare degli interventi che hanno interessato l’edificio in quest’occasione.
Ma le vere campagne di restauro sono iniziate solo dopo il 1880, anno in cui la Cappella degli Scrovegni venne acquistata dal Comune di Padova con l’intento di preservare l’edificio e gli affreschi di Giotto.
Tra il 1952 e il 1970 si svolse la prima lunga campagna di restauri, nel senso moderno del termine, con tanto di indagini diagnostiche.
L’obiettivo era quello di garantire, con il controllo e il monitoraggio ambientale, una costante manutenzione ordinaria e una equilibrata fruizione del sito.
Seguirono altri interventi, sempre indirizzati alla conservazione del sito riuscendo comunque a tenerlo aperto al pubblico, così da permettere a tutti di godere di cotanta bellezza.
Il percorso di visita alla Cappella degli Scrovegni
Proprio per tutelare la conservazione degli affreschi, il tempo di permanenza all’interno della Cappella è di 15 minuti.
Per poter dedicare questo quarto d’ora alla pura ammirazione del talento di Giotto, la visita inizia con uno “step multimediale”.
Ad accoglierti in una sala appositamente adibita, ci sarà un filmato molto interessante in cui ti verrà spiegata la storia e il significato dell’opera.
In questo modo, quando accederai alla Cappella avrai tutte le informazioni al riguardo e potrai immergerti nell’atmosfera creata da Giotto, e ammirare il blu del suo cielo stellato.
La visita alla Cappella degli Scrovegni si completa con il percorso (molto interessante) del Museo Archeologico (consigliatissima la visita).
Perché visitare la Cappella degli Scrovegni con i bambini
Intanto perché è bella, e le cose belle sono sempre un prezioso nutrimento per le giovani menti.
Poi, partendo dall’esperienza di Michele (che si è mostrato molto colpito e incuriosito dall’opera), posso dire che si divertiranno molto a ritrovare le scene spiegate nel filmato introduttivo, cercando particolari curiosi, come la presenza di bambini o del modellino della chiesa.
Devo dire che anche la rappresentazione del Giudizio Universale mantiene intatto – a distanza di secoli – il suo fascino e ha molto impressionato Michele.
Inoltre la rappresentazione dei Vizi e delle Virtù, permette una bella lezione su cosa è giusto (o meno) fare.
Da non sottovalutare quindi come il valore pedagogico di queste opere sia ancora attuale!
Informazioni utili
Ho già anticipato come la visita alla Cappella degli Scrovegni rispetti tempistiche di visita molto rigide.
Proprio per garantire la conservazione degli affreschi, è necessario prenotare la visita (anche perché ogni turno è composto massimo da 25 persone e quindi è difficile trovar posto all’ultimo momento).
La Cappella degli Scrovegni è nel centro di Padova, quindi facilmente raggiungibile.
Concludendo…
Non so quanto sia possibile descrivere la bellezza di questo luogo con le parole, e sicuramente io non sono la più adatta a farlo.
Credimi però quando ti dico (o meglio scrivo) che anche se di arte non te ne frega nulla, questo luogo ti stupirà.
Spero perciò di averti incuriosit* e di averti fornito le informazioni necessarie per organizzare la tua visita.
Ovviamente, aspetto i tuoi commenti.
Ti suggerisco qualche link…
Breve guida per visitare Padova in famiglia
Per organizzare al meglio la tua visita, ti consiglio di consultare questo sito:
