Sortilegi di Bianca Pitzorno
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Sortilegi di Bianca Pitzorno: il potere evocativo della parola,

Ci sono libri che fanno bene al cuore perché hanno la capacità di portare la nostra anima in un’altra dimensione, più serena.

Sortilegi è, per me, uno di questi libri.

E non perché, sia chiaro, parli di argomenti leggeri.

Tutt’altro.

Nelle pagine di questo libro si affrontano argomenti “pesanti”, come l’invidia, la paura del diverso, l’ignoranza, l’amore, la speranza e il rancore.

Non è l’argomento in sè a dare pace, ma il linguaggio con cui lo si affronta: garbato e delicato come l’autrice del libro, Bianca Pitzorno.

Sortilegi. L’autrice

Ecco su Bianca Pitzorno dovrei scrivere un post a parte.

Donna poliedrica: scrittrice, autrice, archeologa.

Ha scritto bellissimi romanzi per ragazzi.

Ma soprattutto, ha la capacità di raccontare la sua terra, la Sardegna, con un realismo e una delicatezza che mi fa amare ancora di più quest’isola.

Bianca Pitzorno è una donna che vorrei conoscere personalmente.

Quest’estate ho avuto modo di sentirla parlare dal vivo, al Museo Sanna di Sassari, proprio in occasione della presentazione del libro Sortilegi.

E ne sono rimasta ancor più affascinata.

Mentre la sentivo parlare e raccontare della sua ultima opera, sapevo già che avrei amato questo libro.

E così è stato!

Sortilegi. Il libro

Sortilegi è una raccolta di racconti.

Tre racconti per la precisione.

Il filo conduttore è il sortilegio.

L’autrice, come ci ha già abituato, prende spunto dalla storia per catapultarci in una dimensione lontana, senza uno spazio e un tempo definito.

E’ un’atmosfera fiabesca, quella tipica dei racconti che si narrano ai bambini, a caratterizzare le pagine di questo libro.

Eppure le storie raccontate possono essere accadute realmente, perché sono legate indissolubilmente alla storia e alle tradizioni di cui abbiamo sentito parlare.

Quello scritto nelle pagine di Sortilegi è un linguaggio antico, che ci riporta indietro nel tempo e fa uso di parole ormai desuete ma dal forte potere evocativo.

Attraverso questo linguaggio che sa di magico, Bianca Pitzorno compie essa stessa un sortilegio: racconta la verità, come d’altronde accade nelle favole.

La dura verità dell’ignoranza di un villaggio che condanna una ragazza per essere bella, anzi bellissima, e diversa; la dura verità dell’invidia, del rancore e della frustrazione che porta a compiere gesti irrazionali e sconsiderati; la dura verità di quanto può essere dolce e pesante la malinconia di un ricordo.

Alla fine di ogni racconto, come favola comanda, c’è una morale: il vero sortilegio è la nostra mente e quello che può realizzare.

Sortilegi Bianca Pitzorno

Caterina, l’amore, l’invidia e il profumo di biscotti

Caterina è la protagonista del primo racconto.

E’ “la strega” del titolo, e attraverso la sua storia, l’autrice ci parla dell’odio per il diverso, fomentato dall’ignoranza e dalla voglia di non comprendere.

La vicenda della giovane, e bellissima, Caterina ci dimostra come sia molto facile, troppo facile, trasformare un bisbiglio, una maldicenza, in una convinzione.

Il racconto si svolge nel XVIII secolo, in pieno periodo di peste e caccia alle streghe.

Bianca Pitzorno riesce a descrivere alla perfezione non solo il periodo, ma la psicologia di ogni singolo personaggio, anche quello più secondario.

Dalle pagine del libro, trasuda tutta la paura, l’ignoranza, l’incredulità dei personaggi e, pagina dopo pagina, sembra essere proprio in mezzo a loro, in quel villaggio e in quella foresta.

Questo straordinario risultato, che può essere definito un vero sortilegio, è sicuramente dovuto alla grande cura che la scrittrice mette nella scelta delle parole.

Non si tratta di parole difficili e incomprensibili, ma sicuramente sono aderenti al periodo e alla storia raccontata.

La Pitzorno le ha attinte da documenti del periodo, in particolar modo dalle lettere di suor Maria Celeste, al secolo Virginia Galilei, figlia del famoso scienziato (contemporaneo di Caterina).

Nella nota che accompagna il racconto, la scrittrice spiega come si tratti in realtà di una rielaborazione di un precedente scritto, risalente al 1990.

La scelta di riprendere questo testo e ampliarlo è legata alla particolare situazione pandemica che stiamo vivendo, così affine al tempo in cui visse Caterina.

Oggi come allora, stiamo vivendo una situazione caratterizzata dalla paura, dalla rabbia e dal sospetto.

Il secondo racconto si intitola “Maledizione” e, nonostante il titolo, parla di una bellissima storia d’amore e ha pure il lieto fine.

E’ l’unico dei tre racconti ambientato in Sardegna.

Due giovani si amano, ma quest’amore viene contrastato in gran segreto.

Solo che l’amore vince su tutto, e stavolta per raggiungere il suo scopo utilizza l’innocenza della piccola Remedia, una promettente ricamatrice.

Anche in questo caso, la scrittrice si basa su un qualcosa che esiste veramente ed è tutt’ora visibile al Museo Sanna di Sassari (perciò ci devi andare, ma solo dopo aver letto il racconto!).

Il terzo e ultimo racconto vede come protagonisti il vento e una fragranza speciale.

“Profumo” è il titolo di questo brano e già solo a leggerlo mi sembra di sentirla questa “fragranza magica e squisita”, che è poi la scusa per parlare di nostalgia, ricordi e tradizioni.

Perché consiglio di leggere Sortilegi di Bianca Pitzorno

Sicuramente perché è un bel libro.

Perché le storie narrate, nella loro semplicità, raccontano la verità.

Una verità attuale e conosciuta.

E’ un libro che parla di sentimenti ed emozioni.

Ma fa di più…

Grazie alle grandi capacità di narratrice della Pitzorno, le parole da lei scelte non solo raccontano ma portano in vita questi sentimenti e queste emozioni.

Le sue parole sono quelle di un rito magico che ha il potere di farci vivere in prima persona le storie narrate.

Ci ritroviamo così accanto a Caterina quando impara a vivere da sola; al matrimonio di Vittoria; oppure riusciamo a sentire il profumo dei biscotti portato dal vento e che parla “di terre lontane, di rocce di granito, di macchia mediterranea, di piccoli campi cintati da muretti a secco…”.

Sortilegi libro di Bianca Pitzorno

Concludendo…

Che questo libro mi piace molto credo si sia capito.

Spero solo di essere riuscita a incuriosirti.

Anzi perché non me lo fai sapere nei commenti?

Sono curiosa di conoscere la tua opinione e di sapere se lo avevi già letto.

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