Mare e Sardegna libro Lawrence
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Mare e Sardegna: racconto di un viaggio e di un’isola.

Non si può definire semplicemente né un diario di viaggio né una guida, perché Mare e Sardegna di D. H. Lawrence è molto di più.

E’ il frutto dell’osservazione attenta, senza alcuna ombra di giudizio e pregiudizio, di un autentico viaggiatore, di quelli che hanno pazienza e sanno cogliere l’essenza di ogni viaggio e di ogni luogo che visitano.

Mare e Sardegna è uno scrigno di ricordi, un resoconto di viaggio che è stato generato dall’anima del suo autore e tocca l’anima del lettore, soprattutto se sardo.

Soprattutto se è un sardo sensibile alle spigolature e ai contrasti della sua terra.

Nelle pagine di Mare e Sardegna si può leggere molto più del semplice racconto di un viaggio.

Il libro esprime, e lo fa in maniera molto efficace, ciò che gli occhi di Lawrence hanno visto, ma soprattutto ciò che ha colto la sua anima.

Pagina dopo pagina egli, da attento cronista quale era, descrive persone, luoghi, usanze e costumi della Sardegna dei primi del Novecento.

Quello che riesce a trasmetterci è un quadro ben delineato, a volte poetico altre molto ironico, della Sardegna che, attorno agli anni ’20 del Novecento, si affacciava alla modernità.

E’ curioso vedere come alcune descrizioni, soprattutto riguardo alle carenze nei mezzi di trasporto, siano ancora molto attuali.

Ma ora direi di addentrarci nella Sardegna descritta da Lawrence, partendo dal conoscere proprio quest’eccentrico personaggio.

Chi è David Herbert Lawrence?

Il nostro Lawrence è uno scrittore inglese che, all’epoca del suo viaggio in Sardegna, era un personaggio molto discusso nell’ambiente letterario (e non solo) per il clamore suscitato da alcune sue opere, considerate così scandalose per i contenuti erotici da venir anche censurate (come nel caso de L’arcobaleno).

In realtà proprio l’erotismo contenuto nei suoi libri fu la chiave del suo successo, che gli permise di viaggiare in tutto il mondo: oltre all’Italia, visitò anche l’Australia, il Messico e l’India.

Come scrive nell’incipit di Mare e Sardegna, i suoi viaggi erano motivati dall’ “assoluta necessità di muoversi” e gli permisero di conoscere e confrontarsi con popolazioni e realtà lontane e diverse tra loro.

Mare e Sardegna Lawrence

Il suo viaggio in Sardegna

Lawrence e sua moglie Frieda, che lui chiama anche “ape regina”, arrivarono in Sardegna nel gennaio del 1921, dopo un breve soggiorno in Sicilia.

Lo scrittore inglese scelse la Sardegna in alternativa all’Africa perché lo incuriosiva molto il fatto che venisse descritta come una terra selvaggia e indomita, al punto che “né fenici, né romani, né greci né arabi la conquistarono mai”.

In Sardegna la coppia restò 7 giorni, andando a scoprire soprattutto l’interno dell’Isola e attraversandola da Cagliari a Olbia, al tempo conosciuta col nome di Terranova.

Ci avviamo per un’ampia, ripida strada nuova fiancheggiata da alberelli.

Ma è di pietra, arida, ampia pietra nuova, giallastra sotto il cielo freddo, e come abbandonata.

Benché, naturalmente, vi sia gente in giro.

Il vento da Nord soffia, pungente.

Ci arrampichiamo su per un’ampia gradinata, salendo sempre, su per l’ampio ed erto viale desolato con accenni d’alberi.

Cerchiamo l’albergo e siamo morti di fame.

Finalmente lo troviamo, l’Albergo Scala di Ferro

D. H. Lawrence

1. Cagliari

Al suo arrivo a Cagliari, la coppia viene sorpresa da un freddo pungente e dall’atmosfera di apparente desolazione che permeava tutta la città.

Lawrence ci fornisce una descrizione dettagliata, non solo della città, ma anche dell’hotel in cui soggiornò, che descrive come pulito, in ordine e gestito da persone gentili.

Ben presto, insieme alla moglie, diede inizio ai suoi tour esplorativi della città, che riuscì a incuriosirlo ad ogni angolo.

La grande strada lungo il mare è la via Roma, con i caffè da una parte, dall’altra i folti ciuffi d’alberi messi tra noi e il mare. (…)

(…) La vita sociale di Cagliari si svolge in via Roma.

Compresi i caffè con i tavoli all’aperto da un lato e il lungo mare dall’altro, è una via molto ampia, e la sera contiene l’intera città.

D. H. Lawrence

Ma ad affascinare Lawrence furono soprattutto le persone, e in particolar modo le donne sarde, di cui delinea, attraverso dettagli dell’aspetto, il particolare carattere.

Sono divertenti, queste donne e ragazze contadine, così vivaci e provocatorie.

Hanno dorsi dritti come muretti e sopracciglia ben disegnate, decise.

Non c’è nessun tipo di servilismo orientale in loro.

Sfrecciano per strada come fieri, rapidi uccelli, e si ha l’impressione che non ci metterebbero niente a darvi un colpo in testa con la stessa indifferenza con cui ti lancerebbero un’occhiata.

La tenerezza, grazie a Dio, non pare una qualità dei sardi.

D. H. Lawrence

2. Il viaggio in treno Cagliari – Mandas

Alla tratta Cagliari – Mandas, Lawrence dedica numerose pagine, soffermandosi sulla descrizione dell’ambiente, delle persone e del paesaggio.

E’ così bravo nelle descrizioni che, leggendolo, sembra essere proprio accanto a lui, su quel vagone di terza classe, intenti a conversare con l’anziana coppia di sposi posti sul sedile di fronte o a guardare il paesaggio correre fuori dal finestrino.

E’ un paesaggio molto diverso da quello italiano.

L’Italia è quasi sempre drammatica, e comunque romantica.

C’è dramma nella pianura lombarda, romanticismo nella laguna veneta e pura emozione scenografica in quasi tutte le zone collinari della penisola.

(…) La Sardegna è un’altra cosa.

Molto più ampia, più dimessa, per niente su e giù, corre via in lontananza.

(…) nulla di finito, nulla di definitivo.

E’ come la libertà stessa…

D. H. Lawrence

3. Mandas

La coppia arrivò a Mandas dopo le 7 di sera, alla fine di un viaggio non privo di disavventure.

Come sempre, lo scrittore si sofferma sulle descrizioni dei luoghi e delle persone.

Si dipinge davanti ai nostri occhi, la situazione vissuta dalla coppia inglese: la piccola stazione, il piccolo ristorante, la camera da letto, la cena, le persone.

Lawrence ci ha ormai abituato alle sue attente analisi sul carattere dei sardi e su come la Sardegna si stesse affacciando al mondo contemporaneo.

Da attento cronista quale era, in Mare e Sardegna Lawrence riesce a darci uno spaccato reale, senza toni mistificatori, della Sardegna di quel periodo, di come lentamente si stesse trasformando a scapito della sua vera essenza.

E poiché lui questo mutamento lo aveva già vissuto nella sua patria, coglie subito il pericolo insito nel progresso: ovvero l’abbandono della propria identità, formata in millenni di storia, in nome di una presunta modernità.

Fa rabbia leggere in queste pagine i suoi, non sempre velati, ammonimenti e vedere come quanto in qualche modo ha profetizzato si sia poi verificato impietosamente.

4. In viaggio per Sorgono

Constatato che a Mandas non c’era niente da fare, la coppia decide di riprendere il viaggio sino al capolinea e il giorno dopo risale sul treno in direzione di Sorgono.

Dal finestrino, la vista di alcuni contadini è il pretesto per compiere una nuova analisi sui quei tempi, la cui parola d’ordine sembra omologazione (quanto è attuale Lawrence!).

E apprezza il modo dei sardi di essere diffidenti, non cattivi e nemmeno deboli, ma solo diffidenti; come lo sono gli animali selvatici che si aspettano sempre qualcosa di negativo e non hanno una (sciocca) fiducia cieca verso il prossimo.

E’ meraviglioso che continuino ancora oggi a portare i lunghi berretti a calza come parte imprescindibile della loro personalità.

E’ la manifestazione di una tenacia ostinata e potente.

Non si lasciano domare dalla coscienza universale.

Non si adattano alla foggia comune in tutto il mondo.

Rozzi, forti, decisi, conservano la loro rozza, oscura ignoranza e lasciano che il vasto mondo vada per la sua strada verso il suo illuminato inferno.

Il loro inferno è loro, e lo preferiscono ottenebrato.

E viene spontaneo di domandarsi se ce la farà, la Sardegna. a resistere sino in fondo.

D. H. Lawrence

5. In viaggio verso Nuoro

Lasciata Sorgono, le disavventure e gli incontri legati a questo piccolo paese, ma soprattutto lasciato il treno, la nostra coppia riprese il viaggio verso Nuoro.

Ma questa volta i due viaggiavano su un autobus.

Ancora una volta Lawrence si prodiga in dettagli e aneddoti per raccontare questa particolare esperienza di viaggio.

La sosta a Gavoi è l’occasione per descrive luoghi, persone e situazioni.

E poi c’è “l’ostinata ragazza” seduta di fronte a lui sull’autobus, probabilmente maritata da poco.

L’arrivo a Nuoro li lasciò particolarmente stupiti: la pulizia della camera, la gente allegra, il corteo di maschere.

6. L’ultima tratta del viaggio

Da Nuoro un nuovo autobus li condusse a Terranova (attuale Olbia).

Qui, ad attenderli, oltre a un monello insolente e truffaldino, c’era il piroscafo che li avrebbe portati a Civitavecchia.

Mare e Sardegna libri

La Sardegna di Lawrence

Invidio la capacità di analisi e descrittiva di questo scrittore.

In soli 7 giorni, senza essere mai stato nell’isola prima di allora, è riuscito a comprendere appieno l’anima di questa terra così contradditoria e meravigliosa.

Non cade mai nel folklore, o in quei giudizi negativi di chi, essendo moderno (e quindi civilizzato), considera inferiore e degno di biasimo tutto ciò che moderno non è.

Al contrario, Lawrence ammira questo aspetto della Sardegna e dei sardi.

Questo restare, tenacemente e testardamente, conservativi.

Invidia, questa volta lui, la capacità dei sardi di conservarsi immutati.

E ha paura che nonostante la strenua resistenza, alla fine il progresso – anche se più lentamente che altrove – riuscirà nel suo intento e omologherà tutto e tutti.

Ci aveva quasi azzeccato… ma voglio pensare che nonostante il folklore e il volersi ad ogni costo far vedere come gli altri vogliono vederci, ci sia ancora un barlume di identità in noi (o almeno in alcuni di noi).

Quella cellula primordiale che ci lega alla nostra terra da millenni.

Siamo figli della nostra terra.

Siamo figli del suo paesaggio, della sua natura, del contrasto tra acqua e roccia.

Siamo figli del Maestrale.

E questo Lawrence l’aveva compreso e descritto perfettamente.

Perché consiglio di leggere Mare e Sardegna di Lawrence

Se non ti è bastato sapere che invidio la sua bravura nel cogliere e descrivere tutto, anche gli aspetti più nascosti, forse ti convinco dicendoti che ogni volta che leggo questo libro (e ormai non si contano più sulle dita di una mano), Mare e Sardegna ha sempre la capacità di emozionarmi e commuovermi.

Mi ritrovo nelle sue descrizioni, nei suoi ragionamenti, nelle sue considerazioni… e vorrei aver tanto viaggiato insieme a lui!

Ogni tanto mi chiedo se, durante il suo viaggio, ha visto un nuraghe o sentito parlare di domus de janas.

Ecco… io gliele avrei fatte sicuramente conoscere…

Concludendo…

Adesso tocca a te dirmi se conoscevi questo libro, l’hai già letto o ti ho fatto venir voglia di leggerlo.

Sono proprio curiosa di conoscere la tua opinione al riguardo e per questo ti aspetto nei commenti.

Ma sapevi che qualche anno fa alcuni scrittori sardi si sono impegnati a ripercorrere, anche letterariamente, il viaggio di Lawrence?

Ma questa è un’altra storia e, forse, un altro post!

Trenino Verde Mandas – Laconi: sulle tracce di Lawrence (100 anni dopo)!

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