
La cercatrice di corallo: un romanzo, una storia di anime e vite.
Alcuni anni fa ho partecipato a una presentazione di un libro, opera di una giovane scrittrice.
Ci ero capitata per caso a quella presentazione.
All’epoca avevo partorito da poco e per distrarmi un po’ dalla routine mentalmente massacrante di una neo mamma (non diciamo che non è vero), alcune amiche mi avevano proposto di andare a un reading letterario.
A dire il vero non c’era tanta gente (da me è una cosa che capita spesso, purtroppo), ma ricordo che quella sera mi colpì il racconto che l’autrice fece non solo del suo libro, ma anche del profondo legame con la sua terra.
Mi ritrovai un poco nelle sue parole, e forse proprio perché quello che diceva mi ricordò chi ero stata prima dello scombussolamento ormonale della maternità (non vi dico quanto piangevo!) decisi di acquistare il libro.
Ovviamente non lo lessi subito.
Figurarsi se tra poppate, cambi, doppie pesate, notti insonni (tante), avevo la forza di leggere.
Ma i libri non temono il tempo e hanno tantissima pazienza.
Così anni dopo, e con in mezzo un trasloco, nelle scatole ritrovai questo romanzo.
Il libro era La Cercatrice di Corallo e la giovane scrittrice, che con le sue parole accese un lumino nello scombussolamento post parto, era Vanessa Roggero.
Quel libro è stato per me una rivelazione perché ho scoperto una scrittrice sensibile e delicata, capace di instaurare, attraverso la sua scrittura, un legame profondo tra i lettori e i suoi personaggi.
A stupirmi inoltre è stato il suo modo di raccontare l’isola e di toccare alcuni aspetti del nostro essere e della nostra terra in maniera delicata ma profonda.
E’ passato del tempo da quando lessi questo libro la prima volta.
In occasione dei miei racconti su Alghero e sul rapporto della città catalana con il corallo, mi è ritornato in mente.
L’ho riletto, e il mondo di Regina e Achille si è manifestato ancora una volta davanti ai miei occhi.
Ecco perché ho deciso di raccontartelo (senza spoilerare troppo).
La Cercatrice di corallo. Il libro
La storia prende le mosse nella calda estate del 1919, quando i protagonisti, ancora bambini, si incontrano per la prima volta.
Non è un incontro felice, e non ce ne saranno altri per lungo tempo.
Ma è un incontro, seppur breve, che segnerà la loro vita.
Da quel momento infatti, anche se loro ne sono inconsapevoli, le loro vite e anime saranno per sempre legate.
Attorno alle vicende di questi due bambini che, una volta diventati una donna e un uomo, si rincontrano e si amano, ruotano quelle di due famiglie.
La Cercatrice di corallo è infatti anche una storia di famiglia, fatta di legami, rancori, rivalse e vendette.
E’ anche una storia di donne: da una parte Dolores Siddi, vedova e madre tenace che cerca disperatamente di portar i propri figli fuori dalla morsa della povertà.
Ma a spingerla in alto per allontanare per sempre il demone della fame e della povertà, è un altro tipo di fame, di quelle che non lasciano mai sazi: la vendetta.
L’unica ragione di vita per Dolores, una volta sistemata la sua famiglia, è infatti quella di vendicarsi dei suoi acerrimi nemici: i parenti del defunto marito, che l’avevano lasciata sola nel momento del bisogno, condannando i suoi figli a morte certa se non fosse intervenuto il destino.
L’altra donna è Regina, la cercatrice di corallo.
Un essere marino, che trova il proprio luogo sicuro solo nelle profondità del mare.
Laddove la prima è cupa, triste, incapace di godersi il proprio successo; l’altra è curiosa, onesta e piena di vitalità.
Nel mezzo c’è Achille, figlio prediletto di Dolores e suo strumento di vendetta, che però grazie a Regina, la bambina conosciuta tempo prima, scopre di essere uomo, libero e indipendente dalla madre e dalle questioni di famiglia.
Achille e Regina sono due poli contrapposti; l’uno è terra, concreto e solido come la pietra; l’altra è mare, istinto e libertà.
Ed è proprio questa loro diversità ad attrarli l’una verso l’altra.
La Cercatrice di corallo è dunque anche una storia d’amore: un amore forte, contrasto e tormentato.
Un amore che lotta sino alla fine.
In questo libro l’autrice racconta di anime, di sentimenti, di azioni in cui noi tutt* possiamo riconoscerci.
E lo fa con grande bravura, riuscendo a definire attraverso la sua scrittura il carattere e l’animo di ogni singolo personaggio.
Sullo sfondo di queste vicende c’è un’epoca e una terra carica di contraddizioni, sospese come sono tra passato e futuro, tra tradizione e modernità.
Siamo a cavallo delle due Guerre Mondiali, e Vanessa Roggeri riesce a raccontare un’isola inedita, in bilico tra folklore, superstizione, mistero e pericolo.
Perché consiglio di leggere La Cercatrice di Corallo
Potrei sintetizzare il tutto affermando che questo romanzo è una storia di vite che si incontrano e si intrecciano, anche nella violenza.
Vanessa Roggeri ha una straordinaria capacità di raccontare e descrivere, non solo i luoghi in cui svolgono le vicende, ma soprattutto i pensieri e gli stati d’animo dei suoi personaggi.
Grazie alla sua scrittura potrai ritrovarti in mezzo alle vicende di queste due famiglie, e di questi due ragazzi.
In una Sardegna selvaggia, sublime (nel senso Romantico del termine), matrigna che, qualche volta però, concede occasioni di riscatto.
Concludendo…
Adesso era da un po’ che non ti consigliavo un libro da leggere.
Anzi a dire il vero non sono solita consigliare romanzi.
Ma questa volta ho sentito di doverlo fare perché La Cercatrice di corallo mi è piaciuto tanto, e trovo sia un ottimo modo per immergersi nella nostra terra e scoprirla da un’angolazione differente.
Adesso sono curiosa di sapere se hai già letto questo libro e conosci la sua autrice.
Ti aspetto nei commenti! 😘
Ti suggerisco qualche link…
Alghero: il mio personale itinerario per scoprire l’anima di questa città!
Alla scoperta del Museo del Corallo di Alghero e dell’oro rosso!


2 Comments
Roberta
Ho letto tutti i suoi romanzi, tutti devo dire meravigliosi e se non ci crederete, leggeteli! Ma questo è il mio preferito .
Ho fatto dono di questo libro ad alcune amiche (che ovviamente hanno gradito), ma l’ho donato soprattutto a me stessa.
Ho la fortuna di vivere nella stessa città di Vanessa, quindi non mi perdo una presentazione, e quando non è stato possibile a causa della pandemia essere presente, l’ho seguita e continuo a seguirla sui social, leggo le sue interviste, e ho avuto l’enorme piacere di seguirla in streaming durante l’assegnazione del premio “Grazia Deledda”. Lei lo sa… per me ne è l’erede.
Complimenti, bellissima recensione ❤️ per un libro meraviglioso ❤️
bimboins
Ciao Roberta,
mi ha fatto molto piacere ricevere il tuo commento e devo dire che concordo pienamente con quello che dici. Il libro è molto bello e Vanessa è veramente un’ottima scrittrice.