
Creature Fantastiche in Sardegna: viaggio nell’immaginario sardo.
La Sardegna non è solo ciò che i nostri sensi riescono a percepire.
Tutt’altro.
La Sardegna infatti ci mostra solo la parte più superficiale di sè…
C’è però una Sardegna nascosta, racchiusa nel cuore delle rocce, nell’acqua che scorre o nella corteccia di un albero.
La mia è un’isola che canta con il vento, foriero di vita o di morte.
Un’isola animata nelle sue viscere da una miriade di esseri che, con la loro stessa esistenza, garantiscono un equilibrio generale e lo scorrere delle cose.
Mia nonna diceva sempre: tutto è come deve essere.
Lei, come una saggia di altri tempi, con questo moto sottolineava l’impossibilità dell’uomo di avere una parte attiva nell’alternarsi del caso.
Per quanto ci diamo da fare, alla fine l’ultima parola non spetta a noi.
Questa sua credenza, che era in realtà una vera consapevolezza, mi è ritornata alla mente proprio mentre leggevo il libro di Claudia Zedda dedicato alla dimensione fantastica del nostro patrimonio identitario.
Creature Fantastiche in Sardegna non è un semplice saggio, e non è nemmeno un romanzo: lo definirei piuttosto un vero e proprio viaggio nell’ immaginario della Sardegna.
Si tratta infatti di una raccolta dei personaggi fantastici che animano la tradizione orale sarda, ricca di leggende e miti.
Tradizionalmente queste leggende venivano tramandate oralmente di generazione in generazione, garantendo così il passaggio e la conservazione di antiche conoscenze.
Claudia Zedda ha svolto un appassionato e attento lavoro di recupero e classificazione di queste creature, offrendoci così un quadro completo e ordinato del mondo visionario e fantastico dei nostri antenati.
E posso dire sin d’ora che quello che raccontano le pagine di quest’opera è una storia molto affascinante.

Chi sono le Creature Fantastiche in Sardegna?
A leggere questo libro, si capisce benissimo che i nostri antenati avevano una bella e ricca fantasia.
Tanto fervida da creare creature fantastiche per spiegare i diversi aspetti della vita di ogni uomo e donna.
Erano proprio queste creature le protagoniste delle leggende e dei miti che venivano raccontati per spiegare, tramandare e custodire quei valori e quei saperi che provenivano dall’esperienza di generazioni di antenati, resistendo fieramente al tempo.
E’ doverosa una precisazione: queste creature sono fantastiche per noi, ma i nostri antenati pensavano fossero reali quanto loro.
Anzi, non solo erano reali ma ci si doveva avere costantemente a che fare.
Esse infatti erano profondamente legate agli elementi naturali (acqua, terra, aria, fuoco).
Addirittura alcune di esse erano legate a più elementi, influenzando la vita umana in diverse occasioni.
Creature fantastiche in Sardegna. Il libro
Claudia Zedda ha scelto di suddividere il suo racconto (perché di un vero racconto si tratta) delle creature fantastiche in Sardegna proprio a seconda dell’elemento naturale di afferenza.
Dopo un primo capitolo dedicato all’arte del raccontare, elemento fondante della cultura e dell’identità sarda, i successivi quattro capitoli sono dedicati ognuno a un elemento naturale.
Si parte con la terra, per poi proseguire con l’acqua, l’etere e il fuoco.
Per ogni elemento, la Zedda ha raccolto e censito (si può usare questo termine per le creature fantastiche?) tutti gli esseri della mitologia sarda che a esso fanno riferimento.
Ad esempio, quando leggerai le pagine dedicate alla “Terra” (elemento importantissimo nella cultura sarda) farai la conoscenza, tra gli altri, dei giganti, degli orchi e delle più famose janas.
In quelle sull’acqua (uno degli elementi da sempre rivestito di maggiore sacralità), potrai conoscere le Panas, Maimone, Maria Burra e tanti altri esseri.
Quando l’autrice parla dell’etere, troverai informazioni su La mama ‘ bentu e su Voe Tommasu, per citarne solo due.
Infine nel capitolo dedicato al fuoco, l’elemento più vicino alla sfera demoniaca e quindi con forti accezioni negative (ma non solo), potrai scoprire essere fantastici come Sa Cananea, Sa Filonzana e Su bobboi.
Per non parlare del più celebre Sant’Antonio Abate o, del suo nemico, il Diavolo.
A completamento della narrazione su questi personaggi, la Zedda – che oltre a essere scrittrice, è anche antropologa – aggiunge la descrizione dei rituali e delle tradizioni legate a ognuna di queste figure.
Per non parlare del simbolismo legato ad alcuni particolari oggetti, d’uso anche quotidiano.

Perché consiglio di leggere Creature Fantastiche in Sardegna di Claudia Zedda.
Inizio col dire che è un libro completo e scientificamente corretto come solo un saggio può essere, ma ha il vantaggio di leggersi come un romanzo.
Pagina dopo pagina, la Zedda riesce a racchiudere un patrimonio immenso frutto di secoli di racconti, e nel farlo ha anche raggiunto l’obiettivo non da poco di delineare una vera e propria cartina geografica del mito in Sardegna.
Leggendolo, ad esempio, mi sono venuti in mente tanti itinerari pensati per seguire la scia ammaliante che questi miti hanno lasciato, nonostante i secoli e i millenni.
L’argomento, inutile dirlo, è tra i più accattivanti e, sfido chiunque, leggendolo, a non ricordare qualche episodio della propria infanzia.
A mio avviso è un libro che va custodito, proprio come le creature fantastiche di cui parla.
Concludendo…
Amo particolarmente questo libro e mi piace leggerlo perché tutte le storie che racconta e le creature fantastiche che custodisce nelle sue pagine mi affascinano tantissimo.
Mi aiuta a riunirmi con la mia terra, perché conoscerla meglio significa anche comprenderla meglio.
E non c’è amore senza comprensione.
Lo consiglio vivamente anche se l’argomento non ti ha mai incuriosito, perché credo che, leggendolo, cambierai sicuramente opinione.
Poi mi dirai…
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