
Un libro e un paese: il Muto di Gallura.
Qualche tempo fa alcuni amici di Viddalba mi hanno regalato un libro che parla del loro territorio. È stato un dono assai gradito perché mi ha permesso di leggere un’opera di cui avevo sempre sentito parlare ma che, per diversi motivi, non avevo mai iniziato a leggere. Sto parlando de “Il Muto di Gallura”, romanzo storico di Enrico Costa pubblicato nel 1884.
Nonostante sia trascorso oltre un secolo “Il Muto di Gallura” esercita ancora oggi un certo fascino, tant’è che è assai recente l’ennesima ristampa. Non essendo un critico letterario non posso spiegarvi il perché di un così grande, e soprattutto costante, successo. Posso però dirvi perché a me è piaciuto e magari farvi incuriosire!
In primo luogo il libro narra vicende realmente accadute e relative alla faida tra le famiglie dei Mamia e dei Vasa: la sete di vendetta che spinse i membri delle due fazioni ad atti scellerati gettò nel terrore l’intera Gallura per quasi un decennio (1849-1856). Nessuno poteva sentirsi al sicuro. Proprio perché tratta di fatti realmente accaduti il romanzo offre uno spaccato molto vivo della società e della mentalità del tempo. Non mancano gli stereotipi sui sardi, e sui galluresi in particolar modo, molto diffusi nel XIX secolo. Luoghi comuni che ci trasciniamo ancora oggi e facciamo fatica a levarci di dosso. La lettura de “Il Muto di Gallura” mi ha aiutato a comprendere (diciamo pure che è stata una conferma) che molti di questi preconcetti li abbiamo creati noi sardi, o comunque li abbiamo assecondati, presentandoci al mondo, mediante la letteratura e le forme d’arte in generale, rispettando alcuni canoni assegnatici dall’esterno.
Protagonista riconosciuto del romanzo è Bastiano Tanxu, un povero disgraziato nato sordomuto e vissuto ai margini della società. Nonostante i crimini che ha commesso in vita non ho potuto fare a meno di affezionarmi a lui: in realtà è semplicemente un uomo che avrebbe avuto bisogno di affetto e amore e invece ricevette solamente insulti, scherno e disprezzo. Diciamo che il suo destino era anche un po’ scontato. Deriso e maltrattato da tutti, costantemente infelice perché non riusciva a comunicare con il mondo esterno, trovò nella violenza l’unico modo per esprimersi. Della serie: se non mi rispettate almeno mi temerete! Come in altri romanzi di autori sardi è sempre presente il concetto dell’ineluttabilità del fato: Bastiano è nato disgraziato e, nonostante i suoi sforzi per riscattarsi da questa misera condizione, morirà come tale. Motivo in più per affezionarsi a questo personaggio! D’altronde lui ci ha provato a cambiare, a diventare un uomo migliore e gli altri cosa hanno fatto: lo hanno preso in giro come sempre. Quindi decide di risolvere la questione alla sua maniera, l’unica che conosceva. Diciamo che a me il povero Bastiano ha fatto molta pena.
In realtà per me (ma anche l’autore fa una dichiarazione al riguardo) le vere protagoniste della storia sono due donne: Mariangiola e Gavina. Sono loro infatti il perno attorno al quale ruotano tutte le vicende del romanzo e i suoi personaggi. Alla loro figura vanno ricondotti i punti di svolta della storia de “Il Muto di Gallura”.
Un altro elemento che mi hanno fatto apprezzare questo romanzo sono i luoghi in cui è ambientato, ma soprattutto le descrizioni che ne fa il Costa. La maggior parte della storia si svolge ad Aggius e nelle sue immediate vicinanze. Ci troviamo in Gallura, una regione storica della Sardegna caratterizzata da un paesaggio molto particolare, reso aspro dalla massiccia presenza della roccia e dal forte vento che vi batte quasi costantemente. La descrizione che il Costa fa di questo paesaggio (che io reputo molto suggestivo) è al contempo poetica e realistica. Forse il suo modo di raccontare sia la natura di questi luoghi che lo stretto legame tra questa e il carattere dei suoi abitanti è l’aspetto che maggiormente ho apprezzato del romanzo.
Affascinata dalle parole del Costa sull’incanto di Aggius e del suo territorio e incuriosita dalle vicende narrate nel libro, ho deciso che presto bimboinspalla organizzerà un’escursione sulle tracce de “Il Muto di Gallura”.


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