
“Il ballo con le janas”: un libro che celebra il valore della memoria.
In questo post vi voglio parlare di un bel libro che parla di janas.
Eh si!
Proprio di loro, le fate (o streghe per qualcuno) che popolano le campagne e i nostri sogni.
Non dovete infatti pensare che una storia millenaria come la nostra sia priva di miti e leggende.
Alcuni di questi parlano proprio delle bellissime e laboriose fatine, alte poco più di un palmo, che amano divertirsi insieme a noi umani, a patto che il nostro cuore sia colmo di buone intenzioni.
Le janas infatti sono custodi di ricchi tesori, di cui sono molto gelose.
Chi tenterà di rubare qualcosa, si ritroverà solamente con in mano cenere e carbone.
Per non parlare del loro forte e duraturi risentimento.
Le janas da sempre animano la fantasia popolare, tanto che tradizionalmente sono associate alle camere scavate dai nostri avi nelle rocce.
“Domus de Janas” (= “case delle fate”) le chiamano, ma in realtà sono solo sepolture preistoriche.
Quelle che noi amiamo esplorare nelle campagne sarde. 🙂
Come ogni leggenda anche quella delle janas ha un fondo di verità e per sopravvivere al tempo e agli uomini ha bisogno della loro memoria, affinché venga tramandata di generazione in generazione.
Solo così le janas possono vivere in eterno.
Ecco perché ho deciso di parlarvi de “Il ballo con le janas”, un libro dedicato ai bambini ma bellissimo anche per gli adulti, soprattutto per quelli che non hanno del tutto dimenticato cosa vuol dire esser piccoli.
Un libro che celebra il valore e l’importanza della memoria e della tradizione.
Allora, vi ho incuriosito?
Se volete saperne di più, continuate a leggere il post. 😉
“Il ballo con le janas”. Il libro.
“Il ballo con le janas” è un libro di Tonino Oppes, giornalista Rai originario di Pozzomaggiore.
Si tratta di una serie di racconti che hanno come protagoniste le janas.
Una raccolta di leggende che riaffiorano alla mente di Antine, l’uomo a cui le fate hanno affidato la missione di raccontare la loro storia affinché si tramandi nel tempo.
Antine è aiutato nella sua missione dalla bellissima jana Tidora che, con le sue parole, fa riaffiorare nella mente dell’uomo i bei racconti sentiti da bambino.
Inutile dire che ben presto Antine si innamora perdutamente della jana, la quale però, per sua stessa natura, non può ricambiare totalmente questo sentimento perché diventerebbe mortale, come è capitato in passato alla jana che ha dato origine al paese dello stesso Antine.
Ma è la memoria, o meglio la forza e l’importanza della memoria, la vera protagonista di questo libro.
Il potere della memoria sta proprio nel non dimenticare i racconti e gli insegnamenti del passato, bagaglio dei saperi e delle tradizioni di un popolo.
Fondamento della sua identità e per questo elemento di vitale importanza per la sopravvivenza di una comunità, seppur piccola.
Il libro è in realtà un omaggio alla memoria collettiva di un popolo che, attraverso i racconti e le leggende, tramanda alle generazioni future un patrimonio culturale in continua crescita.
Perdere questo patrimonio significa da parte di una comunità perdere la propria identità.
E allora ecco che le janas ritornano a farsi sentire, bramose che le loro storie, il loro ricordo, venga tramandato nel tempo, pena l’oblio e quindi la morte.
Leggenda dopo leggenda, l’autore spiega e dimostra come la memoria orale sia fondamentale per preservare la propria identità di popolo.
E questo non vale solo per le janas e la Sardegna, ma è un concetto ampio che si può tranquillamente estendere a ogni comunità, popolo e territorio.
D’altronde i racconti orali esistono ovunque! 😉
Con “Il ballo con le janas” riscopriamo un sapere antico, narrato con lo stesso linguaggio semplice che utilizzavano gli anziani del paese quando, alla sera, si sedevano dinnanzi a un’attenta platea di bambini e adulti per raccontare le loro storie.
Racconti che servivano non solo a tramandare saperi, ma anche a educare le giovani generazioni, lanciando moniti, consigli ed esempi da seguire.
Insomma ogni racconto aveva una morale e per questo aveva, chiamiamolo così, uno scopo didattico.
Ecco perché il ruolo degli anziani narratori, fossero essi uomini o donne, era importante all’interno di ogni comunità.
Ed è proprio il ricordo di questi racconti, riportati alla mente da Tidora, che permette ad Antine di portare a compimento la sua missione, nonché di vivere un’esperienza unica e intensa.
Perché leggere “Il ballo con le janas” ai (e con i) bambini.
“Il ballo con le janas” è un libro per bambini perché è una raccolta di racconti, leggende e miti.
Ma le janas, le fate, e le loro storie non sono destinate solo ai piccoli lettori.
È un libro per bambini perché a loro va tramandato il sapere antico affinché, comprendendone il valore, ne siano custodi e narratori.
È un libro per bambini perché sono loro i primi destinatari della “funzione didattica” di questi miti e leggende.
Ma è un libro dedicato anche agli adulti, perché li aiuterà a ricordare di quando sono stati bambini e a riportare alla loro mente l’importanza e il valore della memoria.
Da non sottovalutare anche che le janas sono strettamente legate al territorio sardo e alla sua storia.
Il libro quindi racconta anche di luoghi ben precisi e dunque potrà essere un originale fonte di ispirazione per viaggi ed escursioni alla scoperta della nostra isola e della sua storia millenaria.
Mi sembrano, questi, tutti buoni motivi per leggere questo libro e lasciarsi trasportare dalle parole di Tidora e dalle ali delle janas in una lettura attenta e frenetica. 😉
Informazioni utili.
Se volete saperne di più sul libro vi consiglio di consultare il sito web della casa editrice “Domus de Janas”.
Se invece desiderate conoscere meglio alcune domus de janas, ve ne posso suggerire alcune in cui siamo stati, come quella di Sedini (cliccate qui), quella di Buddusò (cliccate qua) o quella di Alghero (cliccate qui).
Adesso tocca a voi!
Conoscevate la storia delle janas e questo libro?
Siete d’accordo con quello che ho scritto?
Avete altri libri da suggerirmi?
Per tutto questo e per tutto quello che volete dirmi (solo cose belle e costruttive, eh!), vi aspetto nei commenti! 🙂
E non dimenticate (a proposito di memoria!) di seguirci su Facebook, Twitter, Instagram, Google + e Pinterest. 😉

